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Aquafil licenzia il delegato sindacale e la Corte d'Appello di Trento conferma che il provvedimento è illegittimo

Angelo Spinelli, occupato in azienda dal 1989, era stato allontanato nel 2015 dopo aver subito un'aggressione. Vani i tentativi di conciliazione amichevole, già il Giudice del Lavoro del Tribunale di Rovereto aveva dichiarato illegittimo il licenziamento. La Corte d'Appello di Trento ha inoltre alzato il risarcimento danno

Di Luca Andreazza - 17 marzo 2017 - 11:17

TRENTO. Anche la Corte d'Appello di Trento ha confermato l'illegittimità del licenziamento di Angelo Spinelli, delegato sindacale della Uiltec Uil, occupato all'Aquafil dal 1989 al 2015. Questa sentenza conferma quanto già deciso dal Giudice del Lavoro del Tribunale di Rovereto. 

 

"Il lavoratore - ricorda Alan Tancredi, segretario della Uiltec Uil - svolgeva la sua mansione presso un reparto molto polveroso e lamentava l’omissione da parte dell’azienda di un adeguato controllo sulle modalità di pulizia del luogo di lavoro. Dopo una discussione sul corretto utilizzo dell’aria compressa che sollevava nell'ambiente polvere e pigmenti, Spinelli subiva un’aggressione da un collega armato di cacciavite. Malgrado i chiarimenti forniti, anche tramite il sottoscritto, Aquafil ha ritenuto opportuno licenziare entrambi i dipendenti: aggressore e l’aggredito, rinunciando al dipendente che da oltre 25 anni prestava la propria attività lavorativa con diligenza e passione".

 

La Corte d'Appello ha inoltre accolto la richiesta del lavoratore di rideterminare il risarcimento del danno nell'importo massimo previsto dal nuovo articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori pari a 24 mensilità di retribuzione, oltre che l’indennità di mancato preavviso. "Questa muova determinazione della Corte d’Appello - prosegue - da un lato stigmatizza il comportamento datoriale che ha opposto un netto rifiuto ad ogni proposta bonaria di risoluzione della controversia e dall'altro lato ha ritenuto opportuno parametrare il risarcimento alle dimensioni e capacità economiche dell’azienda".

 

Dopo il licenziamento Angelo Spinelli, supportato dalla Uiltec Uil del Trentino e assistito dall'avvocato Federico Fior, ha promosso il tentativo di conciliazione al Servizio lavoro della Provincia di via Gilli a Trento, ma Aquafil si è dichiarata indisponibile alla composizione amichevole della controversia, e "ci siamo dovuti rivolgere all’Autorità giudiziaria per trovare giustizia - aggiunge il sindacalista -. Sfortunatamente, la riforma Fornero del 2012 ha ridotto le ipotesi di reintegrazione nel posto di lavoro anche per i dipendenti delle grandi aziende e il Spinelli oggi è senza lavoro e il risarcimento del danno riconosciuto dal Tribunale di Rovereto, anche se oggi rideterminato dalla Corte d’Appello nel massimo previsto dalla legge, non lo mette al riparo dal rischio di povertà, sempre più comune anche nella nostra apparentemente ricca provincia".

 

Il sindacato evidenzia anche come "nel Job Acts - conclude Tancredi - e il cosiddetto 'contratto a tutele crescenti', applicato a tutti i neoassunti dal marzo 2015, lo spazio per la tutela reintegratoria in caso di licenziamento illegittimo si è ulteriormente ristretto, come pure è stata enormemente ridotta l’aspettativa per un effettivo risarcimento che verrà d’ora in poi parametrato solo sull’anzianità di servizio del dipendente licenziato e non più sul disvalore del comportamento datoriale e tanto meno sulle dimensioni economiche dello stesso. Richiamiamo tutti i lavoratori a prestare la massima attenzione in quanto il regime di tutele conquistate negli anni si è ridotto a seguito delle riforme degli ultimi anni". 

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