Music Arena, tempo di bilanci: persi 2 milioni di euro, in media 2.500 spettatori ad evento: "L'incarico arrivato all'ultimo. Per i concerti di livello serve programmazione"
La Music Arena ha raggiunto quasi 33 mila spettatori nell'arco dell'estate. Il bilancio e il punto di Massimo Ongaro, direttore del Centro servizi culturali Santa Chiara
TRENTO. Tempi stretti e una programmazione tutta in rincorsa. Queste le criticità maggiori riscontrate dal Centro servizi culturali Santa Chiara nella stagione della Music Arena. Il disavanzo di bilancio è di circa 2 milioni. La preoccupazione è stringere per il palinsesto del 2025 (con orizzonte soprattutto sul 2026) ma soprattutto mettere i conti in sicurezza.
"La tempistica ha inciso tanto sulla programmazione quanto sulla comunicazione", queste le parole a il Dolomiti di Massimo Ongaro, direttore del Centro servizi culturali Santa Chiara. "Ci siamo trovati a dover rincorrere la partita tra la chiusura degli accordi con gli artisti, l'infrastrutturazione e l'allestimento dell'area. I ricavi sono sicuramente inferiori alle attese e soprattutto questa voce pesa nel bilancio con i costi degli allestimenti: non c'è stato un tentativo di strafare ma le spese possono essere limate fino a un certo punto".
A pochi giorni dal via alla stagione teatrale con gli abbonamenti a gonfie vele, l'attenzione è ancora tutta sulla Music Arena. Nonostante un incarico arrivato sotto data e le difficoltà di prendere una gestione sostanzialmente in corsa, i mesi di giugno e agosto, per il Centro servizi culturali Santa Chiara, si sono rivelati positivi. "Il meteo non ha aiutato all'inizio e alla fine della programmazione, però il bilancio è positivo. Qualche valutazione va invece effettuata su luglio, un periodo complesso per vari motivi: tante iniziative sul territorio, settimane di ferie e una fase di flessione in generale. Per la prossima estate è necessaria una riflessione e alcuni cambiamenti nella proposta".
L'affluenza? Si parla di 32.826 spettatori (25.371 per i concerti organizzati dall'ente strumentale della Provincia e 7.455 per gli eventi organizzati da terzi) per una media di 2.537 persone per ogni appuntamento. "A giugno - evidenzia Ongaro - c'è stata una media di 7 mila spettatori e questi numeri sono molto interessanti. Anche la trap è andata bene. C'è soddisfazione poi per le esibizioni degli Europe e dei The Kolors. Tutti questi dati ci permettono di pensare alle scelte del prossimo anno".
Ma in generale le tempistiche sono tutto. "Se si vogliono concerti di livello e posizionare la Music Arena nel panorama nazionale, la programmazione è naturalmente fondamentale". Il ragionamento si dilata sull'anno di anticipo. Insomma la prossima estate potrebbe presentare una proposta ulteriormente ottimizzata per arrivare a regime tra due anni.
"Si deve lavorare per sviluppare un piano pluriennale tra la proposta, la costruzione di un posizionamento nel panorama nazionale e la possibilità di essere appetibili sul mercato. Quest'anno, per esempio, abbiamo puntato molto sull'accoglienza e l'ospitalità degli artisti per creare una reputazione e stringere accordi. E' un progetto di valorizzazione che porta a un aumento progressivo della sostenibilità economica".
Si pensa al prossimo anno, però per ora l'ente di via Santa Croce ha un po' le mani legate. "Si deve versare un anticipo quando si chiude un accordo con un artista e si firma un contratto: sistemare i conti è per questo fondamentale", prosegue il direttore del Centro servizi culturali Santa Chiara. "La chiusura della partita del 2024 è necessaria per avere le garanzie sufficienti per muoversi già sul prossimo biennio".
C'è la determinazione nel difendere il proprio operato. "E' chiaro che c'è un investimento iniziale ma oggi non si può ancora intervenire a livello strutturale per sviluppare l'area. Per questo è importante avere una chiarezza sulla destinazione d'uso dell'Arena. Già non dover ricorrere ai noleggi last minute ma poter programmare le forniture delle strumentazioni permette una migliore gestione dei costi".
Chiarezza nella destinazione d'uso e bilancio in ordine che possono aprire altre pagine del libro della Music Arena. "La possibilità di programmare su più anni ci consente di lavorare più serenamente, così come di costruire rapporti e relazioni nel settore per trovare sponsorship e alleggerire in modo rilevante il fronte costi". Non solo. "Anche di portare avanti iniziative sul territorio per creare occasioni di confronto, visibilità e crescita dei giovani musicisti trentini. Non ci sono comparti stagni ma vasi comunicanti che possono portare vantaggi su più livelli".
Il punto di partenza è il bilancio della Music Arena e le sue conseguenze su quello del Centro servizi culturali Santa Chiara. Un disavanzo che preoccupa anche i lavoratori dell'ente. "E' comprensibile e legittimo che i sindacati e i lavoratori chiedano rassicurazioni e chiarimenti. Le attività ordinarie potrebbero essere a rischio e nelle prossime ore è in programma un incontro con la parti sociali. Ma è evidente che un intervento nel più breve tempo possibile garantirebbe maggiore serenità a tutti i livelli", conclude Ongaro.