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Inseguito da quindici centrafricani finisce per ricevere una bottigliata in testa davanti alla Stazione. Cosa sta succedendo in Piazza Dante?

Anche questa mattina altri scontri tra le due fazioni che si stanno contendendo il parco e la "piazza" di spaccio di Santa Maria. I due gruppi se la sono "giurata" e dietro ci sarebbe anche una provocazione legata al Ramadan. Poco prima dell'una l'ennesimo agguato

Di Luca Pianesi - 22 giugno 2017 - 12:48

TRENTO. Ha percorso a gambe levate buona parte del centro di Trento inseguito da 15 centroafricani. I cittadini lo hanno visto correre in via Rosmini, poi è in piazza Santa Maria dove ha trovato un po' di assistenza e sono voltate le prime botte. Alla fine si è arrivati in Piazza Dante, sempre lì. Davanti alla stazione un uomo, un nordafricano, è stato soccorso dall'ambulanza e dalle forze dell'ordine. Gli era stata spaccata una bottiglia in testa.

 

Insomma, ancora scontri. Ancora guai. Dopo quelli molto gravi di ieri notte ormai non passa giorno che giunga notizia di bottiglie che volano, di sanpietrini che vengono lanciati, di scontri tra fazioni. Da una parte i nordafricani, dall'altra i centroafricani. Ma cosa sta succedendo in Piazza Dante? Una delle chiavi di lettura ce l'ha data chi la piazza la vive. Negli scorsi giorni in quella piazza ci siamo stati, abbiamo discusso e intervistato varie persone che la frequentano. E ieri sera qualche altro tassello per capire come mai la situazione stia degenerando, è stato aggiunto.

 

C'è sicuramente una questione legata allo spaccio. I centroafricani, che prima si rifornivano dai nordafricani, starebbero cercando di mettersi in proprio da tempo. La separazione, tra le due fazioni, si sta acuendo in maniera sempre più decisa e marcata e anche fisicamente, come è risaputo, in Piazza Dante, i due gruppi controllano zone diverse del parco: i nordafricani stanno nel lato nord, i centroafricani nel lato sud. Ma la posta in palio pare essere non solo il controllo del parco quanto, piuttosto, la zona di Santa Maria da lungo tempo completamente in mano agli arabi.

 

La situazione, poi, è degenerata dopo il 31 maggio, quando era scatenata una maxi rissa. Tra le ragioni, come al solito, il controllo del territorio ma pare ci sia stata anche un gesto che è stato letto come una provocazione: mentre membri dei due gruppi discutevano tra loro, due ragazzi centroafricani si sarebbero presentati alla discussione con delle birre in mano. Il Ramadan era cominciato da soli quattro giorni e dunque la cosa sarebbe stato letta come una mancanza di rispetto. Ovviamente un pretesto per far volare gli insulti, le minacce, per far scaldare gli animi. Sono, quindi, cominciati gli scontri, molto estesi, sedati, poi, dalle forze dell'ordine che si erano recate in massa nella piazza.

 

I due erano riusciti a fuggire ma adesso sarebbero al centro di una vera e propria caccia all'uomo. Com'è, come non è, la certezza è che i due gruppi se la sono giurata. I nordafricani sono sempre più in difficoltà e, anche grazie alle importanti operazioni di polizia e carabinieri che in queste settimane hanno sgominato diverse bande legate al traffico di droga, sono in una posizione di sempre maggiore debolezza. I centrafricani, invece, aumentano di numero, hanno pochissimo da perdere e cominciano a conoscere il territorio e chi lo abita. Insomma, la situazione è davvero molto complicata e al di là degli interventi di polizia serve cercare una soluzione di sistema che parta dall'alto, dalla politica e coinvolga tutta la cittadinanza.

 


Foto: ildolomiti.it
Foto: ildolomiti.it

 

Intanto pochi prima dell'una altri scontri si sono verificati accanto al Palazzo della Regione. Ad avere la peggio è stato ancora una volta un nordafricano che è stato preso di mira da altri stranieri che dopo averlo preso a bottigliate l'hanno rapinato. Ad intervenire, anche in questo caso, sono state 3 pattuglie della polizia e una dei carabinieri assieme all'ambulanza.   

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