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Eccidio di Vattaro il sindaco non ci sarà: "Noi i morti li celebriamo tutti il 2 novembre". L'Anpi: "Indossa una fascia tricolore. Dovrebbe ricordarselo"

Domani la celebrazione "che - spiega il presidente dell'associazione partigiani - in passato hanno visto i sindaci di Vattaro sempre grandi protagonisti. L'eccidio da parte dei tedeschi è acclarato come dimostrano le testimonianze. Ci fu anche il caso di un partigiano ferito raggiunto nella stalla e finito a colpi di pugnale"

Pubblicato il - 05 maggio 2017 - 15:43

TRENTO. "Un sindaco dovrebbe sempre ricordarsi che sulla fascia tricolore è rappresentato lo stemma della Repubblica e ha giurato di osservarlo lealmente". Questo è un concetto che non si può discutere. Ha ragione Sandro Schmid presidente dell'Anpi a iniziare con questo concetto il suo ragionamento sulla questione che ha riguardato, in questo caso, il sindaco di Vattaro ma che in passato ha coinvolto altri primi cittadini del nostro territorio. Spesso e volentieri si scontrano la verità cristallizzata dalla storia e quella tramandata nei focolari domestici, di famiglia in famiglia, ma a prescindere da come la si pensi il sindaco, in quanto organo dello Stato, probabilmente, dovrebbe prima di tutto rispettare quanto chiesto da quello Stato che rappresenta. 

 

"La mia posizione - comunica il primo cittadino David Perazzoli nel tentativo di smorzare le polemiche che lo hanno investito - non è assolutamente ostativa nei confronti della commemorazione dell’accaduto, né tantomeno voglio rinnegare i valori che hanno permesso la liberazione dell’Italia dal regime Nazi-fascista. Volevo rimarcare il fatto che la commemorazione delle vittime delle guerre non può fare distinzioni di nessun genere e per questo motivo noi attribuiamo alla giornata del 2 novembre l’occasione per ricordarle tutte. Ricordo che questo evento ha segnato in maniera indelebile la comunità di Vattaro e in qualità di Sindaco sono chiamato a rispettare la nostra Costituzione e il sentire della mia Comunità".

 

Insomma, domani il sindaco non ci sarà. Stempera gli animi ma ribadisce che non parteciperà all'evento che servirebbe a non dimenticare quell'eccidio che ha portato alla morte di 7 italiani, uccisi dal fuoco tedesco a guerra ormai praticamente finita (Hitler era morto 4 giorni prima, il 25 aprile c'era già stato). Il grande dibattito attorno al quale ruoterebbe tutto sarebbe sul fatto se a sparare furono prima i partigiani o i tedeschi, se gli uni erano armati o meno. L'Anpi al riguardo ha elaborato un vero e proprio dossier. "Ho riportato - spiega Schmid - nel dossier che l’eccidio del 4 maggio  è stato vissuto dagli abitanti di Vattaro come un vero e proprio trauma che vive ancora oggi di lontane incomprensioni. E’ noto che sull’altopiano della Vigolana, i rapporti con le truppe tedesche furono sempre concilianti. I Cln erano attivi solo a Caldonazzo, Pergine, Levico e Borgo. Lo scontro del 4 maggio, a guerra finita, fu quindi particolarmente doloroso. Ma proprio per questo il nostro obiettivo è sempre stato quello di promuovere la memoria per fare completa luce storica sui fatti - nel quadro più generale della Guerra di Liberazione condotta in quell’area territoriale e nazionale – senza spirito di rivalsa ma per dire mai più alla guerra".

 

"La versione data dal sindaco sui partigiani che aprono il fuoco contro la truppa tedesca costretta a riprendere le armi per difendersi è un falso storico - prosegue il presidente dell'Anpi -. Lo testimonia il racconto stesso del libro edito dal Comune di Vattaro a cura di Alcide Giacomelli, testimone lui stesso dei fatti. Le dichiarazioni ufficiali e protocollate dei massimi comandanti partigiani a partire dal maggiore degli alpini Comandante brigate Fiamme Verdi (cattoliche) della Divisione Ortigara “Leo” e dei testimoni scampati all’eccidio ricchi di particolari atroci come il partigiano ferito raggiunto nella stalla e finito a colpi di pugnale". 

 

"Dal dopoguerra in poi i Sindaci di Vattaro sono sempre stati protagonisti di questa memoria assieme all’Anpi di Trento e di Vicenza - conclude Schmid -. C'è sempre stata una significativa partecipazione, la presenza persino della banda, della messa solenne del corteo con corone e carabinieri in alta uniforme, le Associazioni degli Alpini, sia per il cippo dei 7 partigiani caduti che per i caduti di tutte le guerre. E poi altre manifestazioni fin verso la fine degli anni ’90 con la presenza anche degli scolari della V elementare di Vattaro, mons Gilardi ex internato nel Lager di Bolzano. Un impegno che però è venuto meno con l’ultimo sindaco di Vattaro, il quale purtuttavia si impegnava a presenziare con una corona e a essere disponibile a favorire un confronto con i giovani sul tema della memoria storica che purtroppo non si è realizzato".

 

Intanto il sindaco aggiunge che, questa sera, a Vigolo Vattaro "verrà presentato un importante progetto dedicato alla storia della nostra comunità, agli anni del fascismo e alle vicende della seconda guerra mondiale. Tale progetto è stato realizzato dagli alunni del locale Istituto Comprensivo, dalla biblioteca comunale dell’Altopiano della Vigolana e dalla Fondazione del Museo Storico del Trentino. Con quest’ultima, in questi giorni, si è deciso di intraprendere un percorso volto ad approfondire la conoscenza dei fatti storici che hanno riguardato la nostra comunità".

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