Morto a 97 anni Renato Ballardini. Ianeselli: "La sua eredità è preziosa in un tempo che normalizza le discriminazioni, l'ingiustizia e la violazione del diritto internazionale"
Oltre al primo cittadino di Trento, a ricordare il partigiano e parlamentare Renato Ballardini è anche il presidente dell'Anpi Mario Cossali: "La sua lunga vita è sempre stata animata dalla passione della ragione, che comprende anche la forza dei sentimenti, dell’amicizia sincera e della fratellanza disinteressata"
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TRENTO. "Se n'è andato Renato Ballardini, uno degli ultimi testimoni del periodo della Resistenza. Ma gli faremmo un torto se oggi lo ricordassimo 'solo' per la coraggiosa e precoce militanza partigiana: Ballardini è stato infatti tra i protagonisti della vita politica del secondo dopoguerra, e da parlamentare ha combattuto tutte le più importanti battaglie per i diritti sociali e civili".
Queste le parole del sindaco di Trento Franco Ianeselli che ha voluto ricordare l'avvocato Renato Ballardini, storico personaggio della vita politica locale e nazionale e partigiano che si è spento sabato 15 febbraio, all'età di 97 anni, a Riva del Garda (QUI ARTICOLO).
"La sua eredità è preziosa in questo tempo che normalizza le discriminazioni, l'ingiustizia, la violazione del diritto internazionale - prosegue il primo cittadino Franco Ianeselli - e oggi sta a noi raccogliere il testimone del pensiero e dell'esempio di Renato Ballardini, che ha sempre inteso la politica come un servizio alla comunità".
IL RICORDO DI MARIO COSSALI, PRESIDENTE DELL'ANPI DEL TRENTINO
A ricordare Renato Ballardini è anche il presidente dell'Anpi del Trentino Mario Cossali, che dichiara: "La sua lunga vita è sempre stata animata dalla passione della ragione, che comprende anche la forza dei sentimenti, dell’amicizia sincera e della fratellanza disinteressata. Parliamo di quel carattere di fondo che trasformò a sedici anni un giovane liceale in un partigiano e che animò tutti i suoi anni di impegno politico culturale, professionale a livello regionale e a livello nazionale. Storico il suo impegno per l’autonomia dell’Alto Adige e per l’ applicazione dello statuto, che gli fu solennemente riconosciuto dalla comunità sudtirolese".
"Mi sembra giusto ricordare le caratteristiche di un uomo che si possono riassumere soprattutto nella capacità di dire la verità." prosegue Cossali, che specifica: "In tutti i sensi: la verità della situazione politica nazionale ed internazionale, le necessità egoistiche del panorama economico - contrapponeva spesso in questo senso l’homo faber all’homo sapiens - le domande poste dal bisogno e dal diritto, la trasparenza e l’attualità della Costituzione nata dalla Resistenza".
Il presidente dell'Anpi spiega poi come nel corso degli anni in molti abbiano "scoperto anche un altro Renato sensibile alle pene dei singoli, alle fratture che ci accompagnano inevitabilmente nel cammino della vita. Riservato certo, eppure vicino più di tanti alla sofferenza e alla cura da questa invocata".
Il partigiano Ballardini, continua Mario Cossali "però non esisterebbe senza le sue montagne, il Brenta in particolare, amato e praticato dal sedicenne antifascista come dal parlamentare di lungo corso. E tra sue montagne ci sono anche quelle di Folgaria con i prati distesi del Coe dove ogni anno è sempre arrivato per ricordare i giovani partigiani di Malga Zonta".
Infine, un pensiero rivolta alla lucidità di Ballardini nell'analizzare la contemporaneità. "Sempre lucida la sua analisi del momento storico che collocava nell’attualità la memoria - conclude Cossali - privandola di ogni accento retorico e rinnovando in questo modo l’impegno antifascista come impegno politico, sociale e morale quotidiano. Questo, che è poco, di questo grande uomo riusciamo oggi a dire con il groppo in gola, noi che restiamo a terra, ancora intrepidi, ma intorpiditi dalle tragedie epocali che ritornano".
LA VITA DI RENATO BALLARDINI
Avvocato, storico personaggio della sinistra trentina e per oltre vent'anni parlamentare, nonché deputato europeo, Renato Ballardini rappresentava inoltre una 'memoria vivente' della resistenza trentina.
Classe 1927, Ballardini era l'ultimo testimone della Brigata Impera, un gruppo di giovani liceali rivani che si schierarono apertamente contro il fascismo: a 16 anni scelse infatti di diventare partigiano, optando per la clandestinità sulle montagne della Rendena e collaborando con le formazioni partigiane delle Fiamme Verdi.
Animato da sempre dai valori di uguaglianza, giustizia e libertà, lo sguardo di Ballardini è sempre stato attento alle nuove generazioni, che invitava ad analizzare la contemporaneità con attenzione e consapevolezza, coltivando la memoria.
Nel corso del suo impegno politico, Renato Ballardini è stato militante del Psi per poi confluire nel Pds: parlamentare dal 1958 al 1979, è stato inoltre presidente della Commissione Affari Costituzionali e membro della Commissione dei Diciannove, occupandosi di trovare una risoluzione politica per la questione sudtirolese. Membro della rappresentanza della Camera dei Deputati al Parlamento europeo dal 1969 al 1974, ricoprendo anche la carica di vicepresidente, nel 1983 fu eletto consigliere provinciale di Trento.
Al termine della sua carriera politica, scelse di dedicarsi con impegno alla professione legale scrivendo e collaborando con diversi periodici.
Molte le onorificenze ricevute da Renato Ballardini nel corso della sua vita: medaglia d'oro al merito, era stato insignito dell'ordine di merito della Provincia di Bolzano e dell'Aquila si San Venceslao a Trento.