Rinascono i ''Tre Garofani'': Glodjan Lika e la moglie Klisejda riaprono i battenti della storica osteria nata nel 1275
L’Antica Trattoria ha avuto il merito di aver sfamato - a tempo debito - schiere eterogenee d’avventori, masnade di viandanti, ma anche congreghe di cospiratori, borghesi e prelati. Per i piaceri della gola. Senza troppe soste temporali, nella successione secolare. Pure i più fervidi socialisti del primo Novecento, quel Benito Mussolini che entrava in trattoria perché sull’insegna i garofani erano dipinti di rosso
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TRENTO. Trento e la ristorazione, un rapporto in continua evoluzione, tra proposte dove il cibo ritenuto ‘di tradizione’ cerca di stimolare bongustai con piatti sempre più elaborati, frutto di contaminazioni gastronomiche molto distanti dalla consuetudine dolomitica. Tra ristoranti gestiti da intraprendenti giovani imprenditori, decisi a conservare la nomea del ristorante rinnovando completamente lo stile della loro cucina ecco spuntare i ‘Tre Garofani’, in via Mazzini a Trento, da pochi giorni riaperto, rinnovato pure nell’arredo, con un forno per proporre immancabili pizze.
La sfida è basata sull’estro e l’esperienza di una coppia: Glodjan Lika e sua moglie Klisejda, entrambi originari dell’Albania, lui cuoco da una dozzina di anni ai fornelli in blasonati ristoranti italiani, pure in brigate di cucina trentine, titolare con la moglie di Casa Lika, singolare punto ristoro su due piani situato a pochi passi da Piazza Fiera, proprio di fronte al Tre Garofani. Adesso i coniugi Lika - coadiuvati da Denis Brahelika e uno staff di giovani operatori - in un cero senso raddoppiano.
Vogliono continuare a gestire Casa Lika e rilanciare il Tre Garofani. Diversificando le proposte: nel loro ‘due piani’ - aperto pure come bar all’imbocco tra piazza Fiera e via Mazzini - puntano ulteriormente su manicaretti a base di pesce, menù con spinte creative, l’eleganza e una certa esclusività; ai Tre Garofani, l’onore di riallacciare alcune usanze della cucina popolare trentina. Con l’opportunità di ampliare la golosità con la pizza. Due format diversi, senza troppo badare a legami storici con la cucina della città.
I Tre Garofani (sull’insegna non comparirà la scritta 'antica trattoria') perdono l’alone della consuetudine gastronomica e cercano - lo ribadiscono i Lika - di coinvolgere la clientela con una serie di pietanze in bilico tra ‘trentinità e cambio generazionale, 'nel rispetto delle reciproche origini, per giuste golose condivisioni’. Una storicità che i Tre Garofani vantano da tanto, tantissimo tempo: dal lontano 1275. Lo testimoniano antichi sussidiari di cucina trentina e tutta una serie di eventi via via registrati nel tempo. Con alcune curiosità, indiscutibili quanto affascinanti.
Perché l’Antica Trattoria ai Tre Garofani ha avuto il merito di aver sfamato - a tempo debito - schiere eterogenee d’avventori, masnade di viandanti, ma anche congreghe di cospiratori, borghesi e prelati. Per i piaceri della gola. Senza troppe soste temporali, nella successione secolare. Pure i più fervidi socialisti del primo Novecento, quel Benito Mussolini che entrava in trattoria perché sull’insegna i garofani erano dipinti di rosso. Cibo per l’evoluzione del gusto della città. Con i fratelli Linardi (indimenticabile l’oste Olivo, Maestro della Tavola, validissimo fotografo, protagonista negli Anni ’70 del Circolo fotoamatori di Trento) in servizio per quasi 60 anni, fino al 2000, quando hanno lasciato spazio alla giovane Giovanna Linardi, coadiuvata dal marito Niko Marzari.
Lei in cucina, da autodidatta, decisa a non disperdere i valori culinari della sua famiglia, impostando con grazia e caparbietà nuovi percorsi gastronomici. Coinvolgendo il marito Niko, sommelier e simpatico ’cerimoniere’, per consigli e oculate proposte alla clientela di bottiglie personalmente selezionate, chicche custodite in cantina, oltre 200 etichette diverse. Con attenzioni particolari ai Trento Doc. Subito dopo la gestione è stata affidata ad un team di giovani quanto innovativi ristoratori, (Nunu’s bistrot) che però hanno optato per altre destinazioni, liberando le sale del ‘garofoloso’ ristoro. Adesso è la volta dei Lika.
La lista delle vivande è ancora ‘in costruzione’, ma con dei piatti pregni di carattere e nello stile trentino. Dalla Carne salada agli Strangolapreti, gnocchi a volontà, canederli e tutta una serie di manicaretti nostrani, privilegiando - nei secondi piatti - ingredienti a base di carne. Il pescato continuerà ad essere il vanto del loro Casa Lika, che s’intravvede dalle vetrate d’ingresso del Tre Garofani. Tutto il pane è fatto in casa, stesso discorso per i dolci, pasticceria stile casareccio; potenziata pure la carta vini.
Come ulteriore novità, il forno è stato riacceso, per sfornare pizze di stampo classico, con precise guarnizioni, ingredienti selezionati nel patrimonio agroalimentare nazionale e tra le Dolomiti. Un progetto gastronomico dunque interessante, basato sulla determinazione dei Lika, decisi a rilanciare un locale che ha dettato il ritmo della ristorazione cittadina.