Contenuto sponsorizzato

Grandi carnivori: 26 branchi di lupi, 2 casi di esemplari confidenti e monitoraggio genetico sugli orsi. Failoni: "Gestione attenta e promozione comportamenti di sicurezza”"

Dalla popolazione del lupo in provincia al monitoraggio genetico intensivo degli orsi, fino ai due esemplari radiocollarati "in fase di svernamento": ecco il punto del Tavolo grandi carnivori

Pubblicato il - 20 febbraio 2025 - 18:55

TRENTO. Dalla popolazione del lupo "stabile" al monitoraggio genetico intensivo sugli orsi in programma quest'anno, fino al dialogo con i Ministeri per consentire agli operatori della Protezione Civile e ai custodi forestali l'uso del "Bear spray" e al probabile avvelenamento dei quattro lupi rinvenuti morti a Barco di Levico.

 

Molti gli argomenti all'ordine del giorno del Tavolo grandi carnivori che si è riunito nel pomeriggio di giovedì 20 febbraio dal quale emerso come, secondo i dati preliminari del monitoraggio 2024, la popolazione di lupo appaia stabile in provincia, con un numero di branchi sostanzialmente stabile (26 quelli identificati lo scorso anno).

 

L’attenzione rispetto alla gestione di questi esemplari rimane massima da parte dell’Amministrazione provinciale, con l’obiettivo di dare risposta alle sollecitazioni della cittadinanza. La presenza dei lupi sul territorio è consolidata ed è dunque necessario continuare a lavorare nella massima trasparenza, a partire dalla comunicazione sui comportamenti da mettere in atto per la sicurezza delle persone e degli animali da compagnia”.

 

Questo il commento dell'assessore alle foreste con delega ai grandi carnivori Roberto Failoni, evidentemente parole pronunciate anche alla luce dell’attacco di un lupo ad un cane sul territorio di Canal San Bovo avvenuto lo scorso 31 gennaio.

 

Venendo agli aggiornamenti di natura tecnica, il coordinatore del settore grandi carnivori del Servizio Faunistico della Provincia Claudio Groff ha poi ricordato come nel 2025 "sarà realizzato il monitoraggio genetico intensivo, come ogni due anni, sugli orsi" e come, intanto, "i due esemplari muniti di radiocollare F7 e F89 siano attualmente in fase di svernamento".

 

Ad essere affrontato poi, come anticipato, il tema del dialogo con i Ministeri competenti per consentire l’uso del bear spray come strumento di sicurezza personale agli operatori del sistema di Protezione civile del Trentino attivi nelle aree in cui i plantigradi sono presenti, oltre che ai custodi forestali. Ad oggi lo spray, viene specificato, è infatti considerato un’arma ed è in dotazione al solo Corpo forestale trentino, "ma l’obiettivo rimane quello di rendere lo strumento disponibile a chiunque intenda avvalersene".

 

Ad essere fornito è stato poi il dato riguardante lo sciacallo dorato: si assiste ad un lento incremento della specie, di cui è stato indentificato il quarto branco.

 

Tornando alla questione lupo, che nel periodo invernale aumenta la propria attività nei fondovalle, è stato comunicato come nel periodo compreso tra dicembre 2024 e febbraio 2025 siano stati registrati 17 danni al bestiame e 11 investimenti, con 4 casi in cui gli animali urtati si sono allontanati.

 

Per quanto riguarda i casi di esemplari confidenti, questi si sono registrati a Castelfondo e in Val di Fassa: in entrambe le situazioni il personale forestale ha messo in atto la dissuasione con pallettoni di gomma, mentre un terzo esemplare è stato avvistato ripetutamente nel basso Primiero.

 

"L’invito alla popolazione, in questi casi, è di segnalare la presenza di grandi carnivori nelle aree antropizzate - è stato specificato - contattando la Stazione forestale del territorio, mentre in caso di emergenza va allertato il 112"

 

Un argomento toccato è stato poi quello dei quattro esemplari di lupo rinvenuti morti a Barco di Levico il 1 febbraio scorso per un probabile avvelenamento, episodio che è stato duramente stigmatizzato da tutti i componenti del Tavolo.

 

A tal proposito l’assessore Roberto Failoni, che già all’indomani dell’episodio era intervenuto pubblicamente per evidenziare come il bracconaggio sia illegale e non appartenga alle comunità che vogliono ritenersi civili, ha spiegato: "Di fronte a situazioni di allarme sociale, l’intervento delle autorità preposte rappresenta la risposta più corretta per scongiurare comportamenti errati da parte delle persone".

 

Infine Failoni ha specificato come l’istituzione di nuclei cinofili anti veleno – proposta dal rappresentante delle associazioni animaliste Francesco Romito – "sarà valutata anche sulla base delle esperienze promosse negli altri territori nazionali".

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Politica
21 febbraio - 13:17
La notizia era annunciata: Fdi ha in mente tutt'altro percorso per la vice presidente provinciale Francesca Gerosa, il nome politico messo quasi [...]
altra montagna
20 febbraio - 20:00
"Tutti professionisti già a 6-7 anni, pali, pali, solo pali, una "marea" di gare da affrontare, sci club che hanno un numero incredibile di [...]
Cronaca
21 febbraio - 13:02
A raccontare i dettagli dell'incredibile vicenda è il dirigente del Liceo Dal Piaz: "Atteggiamento di grande maturità, tutti hanno agito in [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato