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Minori soli, vittime di violenza e abusi, centinaia di chiamate al Servizio di Pronto Intervento Sociale lanciato in Trentino: "L'obiettivo è intervenire tempestivamente"

Gestito da un ente del Terzo Settore individuato dal Comune di Trento, il servizio opera sulla base di un accordo di cooperazione tra Provincia e Comune. Mentre la Provincia garantisce il coordinamento generale, il soggetto gestore assicura l'operatività quotidiana del PrInS

Pubblicato il - 20 febbraio 2025 - 18:36

TRENTO. Minori con problemi, nuclei famigliari in difficoltà e vittime di violenza e abuso. Oltre 450 chiamate, coinvolgendo più di 800 persone. Sono i numeri del Servizio di Pronto Intervento Sociale (PrInS) che è ufficialmente entrato a regime in Trentino, dopo un anno e mezzo di sperimentazione.

 

Questo strumento, finanziato dalla Provincia autonoma di Trento a partire dall'estate 2023, rappresenta un tassello fondamentale nelle politiche sociali provinciali, offrendo un supporto specialistico in situazioni di emergenza sociale. L'obiettivo è stato quello di rafforzare la rete di protezione sociale, garantendo interventi tempestivi per la tutela delle persone più fragili.

 

Gestito da un ente del Terzo Settore individuato dal Comune di Trento, il servizio opera sulla base di un accordo di cooperazione tra Provincia e Comune. Mentre la Provincia garantisce il coordinamento generale, il soggetto gestore assicura l'operatività quotidiana del PrInS.

 

Il servizio è progettato per intervenire tempestivamente nei casi di difficoltà urgenti e indifferibili, supportando persone e nuclei familiari in condizioni di fragilità. Il modello operativo prevede l'attivazione di un'équipe specializzata, sempre disponibile, in risposta alle segnalazioni delle Forze dell'Ordine o dei Servizi Sociali territoriali. L'intervento non si limita alla consulenza e alla valutazione della situazione, ma include, se necessario, l'attivazione di servizi di protezione per le persone coinvolte e il successivo collegamento con i servizi territoriali.

 

Le emergenze hanno riguardato principalmente minori soli (37%) e nuclei familiari con bambini (23%), oltre a interventi a favore di vittime di violenza o abuso (17%). Il 77% delle segnalazioni ha richiesto l'attivazione immediata di un intervento di protezione.

 

L’organizzazione operativa prevede infatti un'apertura 24 ore su 24 tutti i giorni della settimana; a tal fine è stato istituito un numero verde dedicato, riservato agli operatori pubblici, che viene utilizzato per segnalare una situazione, anche presunta, di emergenza sociale. A seguito di tale segnalazione viene effettuata una valutazione professionale e fornita assistenza immediata, anche attivando l’attuale rete dei servizi socio-assistenziali territoriali. Alla fase di prima lettura del bisogno, contenimento e gestione della situazione di emergenza da parte del pronto intervento sociale, segue la presa in carico specialistica del servizio sociale territorialmente competente.

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