Orso in paese, "rifiuto lasciato in modo inappropriato fuori da un'abitazione". La Pat: "Non si possono monitorare tutte le utenze private, serve collaborazione di tutti"
Dopo gli attacchi delle associazioni a seguito dell'avvistamento di un orso a Lagolo che rovistava tra i rifiuti in paese, dalla Pat arriva un comunicato ufficiale: "L’amministrazione provinciale non è in tutta evidenza in grado di monitorare quotidianamente tutte le utenze private, il che rende fondamentale la collaborazione dei cittadini nel corretto smaltimento dei rifiuti"
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TRENTO. "A seguito degli avvistamenti di un orso a Lagolo, frazione del comune di Madruzzo (QUI L'ARTICOLO), il Servizio Faunistico della Provincia autonoma di Trento interviene per fare chiarezza sulle circostanze e sulle azioni messe in campo per garantire la sicurezza della comunità".
Si apre così la nota stampa inviata nel pomeriggio di oggi, martedì 18 febbraio, dalla Pat: "L'animale in questione - si evidenzia nel comunicato - ha rovistato in un bidoncino per il rifiuto umido lasciato in modo inappropriato all'esterno di un’abitazione privata: l’amministrazione provinciale non è in tutta evidenza in grado di monitorare quotidianamente tutte le utenze private, il che rende fondamentale la collaborazione dei cittadini nel corretto smaltimento dei rifiuti. Anche nel corso dell’inverno, durante le operazioni di presidio della zona, il Corpo forestale trentino ha richiamato residenti ed ospiti a prestare la massima attenzione sulla gestione dei rifiuti nelle aree in cui i plantigradi sono presenti".
"Il sistema di gestione dei rifiuti in relazione alla presenza della fauna selvatica messo in atto dalla Provincia - che lo ha avviato nel 2011 - è unico in Italia, con uno specifico Piano provinciale che prevede azioni concrete e mirate per proteggere sia la sicurezza delle persone sia quella degli animali. Ad oggi, proprio nell’ambito del Piano, nelle aree “prioritarie” della Valle dei Laghi sono state installate 8 isole ecologiche semi-interrate, alle quali se ne aggiungeranno altre 11 entro quest’anno, oltre a 5 “gusci” per cassonetti anti-orso".
"Per quanto riguarda infine la rimozione degli orsi pericolosi, menzionata in una nota da un'associazione animalista, le azioni adottate dall'Amministrazione provinciale - ribadisce la nota - non sono mai state in contrasto con le indicazioni scientifiche. Le misure messe in campo sono infatti condivise e approvate da Ispra e dai massimi esperti a livello internazionale, tra cui il Bear Specialist Group dell'Iucn, che supervisionano la gestione della specie a livello globale".