Aggressione sessuale all'ingresso dell'ospedale di Trento, Ianeselli contro Provincia e Governo: "Malagestione dell’immigrazione e promesse disattese"
L'episodio è avvenuto nelle prime ore di questa mattina, attorno alle 7, ad opera di un 29enne pakistano senza fissa dimora, che era uscito da poco dal pronto soccorso del nosocomio trentino, dove era giunto durante la notte dopo essere stato trovato, in evidente stato di alterazione, completamente nudo nel parco delle Albere
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TRENTO. L'uomo le si è avvinghiato alla schiena, per poi gettarla a terra con l'intenzione di costringerla a subire un rapporto sessuale. La ragazza, poco più che ventenne, è stata vittima di una tremenda aggressione a poca distanza dal Pronto Soccorso dell’Ospedale Santa Chiara di Trento.
L'episodio è avvenuto nelle prime ore di questa mattina, attorno alle 7, ad opera di un 29enne pakistano senza fissa dimora, che era uscito da poco dal pronto soccorso del nosocomio trentino, dove era giunto durante la notte dopo essere stato trovato, in evidente stato di alterazione, completamente nudo nel parco delle Albere.
“È un episodio gravissimo”, sono le prime parole del sindaco di Trento, Franco Ianeselli. “Alla ragazza, che con coraggio ha reagito richiamando l’attenzione del personale, va tutta la nostra solidarietà”, aggiunge.
La giovane stava percorrendo a piedi via Orsi quando, all’improvviso, è stata afferrata alle spalle dal 29enne, che l’ha avvinghiata alla schiena per poi gettarla a terra con l’intenzione di costringerla a subire un rapporto sessuale. Alcuni passanti, vedendo quanto stava accadendo, sono intervenuti in soccorso della giovane, bloccando l'uomo e allertando le forze dell’ordine, che sono subito giunte sul posto.
I Carabinieri della Radiomobile di Trento, alla luce di quanto accaduto, hanno arrestato il 29enne in flagranza di reato per violenza sessuale. La giovane è stata prontamente soccorsa dai sanitari e condotta nei vicini ambulatori per le cure del caso. L'uomo arrestato è stato trasferito al carcere di Spini di Gardolo.
“In casi come questo”, spiega ancora Ianeselli, “non possiamo però limitarci alla solidarietà. La città si trova di fronte ogni giorno alle conseguenze della malagestione dell’immigrazione, tanto da parte del governo nazionale quanto da parte di quello provinciale. Le promesse di bloccare i flussi sono state disattese, e non si regola né si governa un fenomeno che è lasciato a se stesso, con leggi inasprite ma sostanzialmente inapplicate. La città si difende come può: allargando il daspo urbano alla zona dell’ospedale, cercando di potenziare quei servizi che possono ridurre il disagio”.
Per Ianeselli, “gli strumenti a disposizione dell’Amministrazione comunale sono limitati”. “Per questo”, conclude, “chiediamo alle forze dell’ordine, che ringraziamo per l’immediato intervento di questa mattina, di potenziare il presidio del territorio, soprattutto nelle zone più critiche. Crediamo che un'attenzione particolare debba essere riservata agli ospedali e a tutti i luoghi di cura, perché è intollerabile che i professionisti della salute debbano temere per la propria incolumità solo per il fatto di andare al lavoro”.