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Punto nascita 'abusivo', le Ostetriche: “Servono servizi per il parto in centri nascita e casa maternità". Tonina: "In Trentino c'è già un'alternativa all'ospedale"

Le indagini dei carabinieri del Nas nei giorni scorsi hanno portato al sequestro di una struttura a Civezzano. L'intervento dell'Ordine della Professione di Ostetrica della Provincia di Trento che ha spiegato di "essere pronto a fare la sua parte" per "riflettere su come poter offrire in Trentino come in altre regioni d’Italia è stato fatto, la possibilità di scelta del luogo della nascita, con una integrazione al sistema attuale". L'assessore Tonina: "Già adesso chi vuole partorire in casa lo può fare e in modo assistito"

Di G.Fin - 24 settembre 2024 - 06:01

TRENTO. “Dobbiamo cogliere questa opportunità per offrire in Trentino, come in altre regioni d’Italia è stato fatto, la possibilità di scelta del luogo della nascita, con una integrazione al sistema attuale, come peraltro già recitava la mozione provinciale  del 2018 per la creazione di servizi per il parto in centri nascita e casa maternità. L'ordine è pronto a fare la propria parte”. Le parole  arrivano dall'Ordine della Professione di Ostetrica della Provincia di Trento a seguito del sequestro, avvenuto a Civezzano, di un punto nascita “abusivo”. 

 

Nei giorni scorsi, infatti, a seguito delle indagini portate avanti dai carabinieri del Nas, è stato scoperto un immobile adibito a punto nascita, struttura dove era gestito il parto extraospedaliero ma in assenza di qualsiasi autorizzazione sanitaria. A questo risultato si è arrivati dopo la segnalazione dell'Apss a seguito del ricovero di una donna partoriente con emorragia. 

 


Al centro delle indagini  “La Via Di Casa – Casa Maternità” e due ostetriche sono indagate. L’Ordine della professione dell’Ostetrica/o di Trento non vuole entrare nel merito del caso specifico avvenuto a Civezzano ma sottolineare il concetto che “le evidenze scientifiche sono patrimonio fondamentale e nessun professionista coinvolto nella nascita si può esimere dal conoscerle e promuoverle ai fini della salute collettiva”.

 

 

Sempre dal punto di vista del parto, viene spiegato dall'Ordine “la letteratura afferma che le donne sane con una gravidanza e travaglio fisiologici, possono scegliere come luogo del parto un domicilio, un ambiente extra-ospedaliero o ospedaliero e l’ostetrica in autonomia è la figura professionale dedicata alla loro assistenza”.

 

In un quadro di assoluta professionalità, in caso di deviazione dalla fisiologia, “deve essere previsto e organizzato il trasferimento verso la struttura ospedaliera, gestibile in sicurezza e segno di imprescindibile responsabilità da parte dell’ostetrica”. Da qui la proposta di riflessione da parte dell'Ordine delle Ostetriche rivolta alla politica di aprire un confronto per  offrire in Trentino la possibilità di scelta del luogo della nascita. “L’Ordine – conclude la nota - è pronto a fare la sua parte in dialoghi proattivi e concreti”.

 

A rispondere all'Ordine delle Ostetriche è l'assessore alla Salute, Mario Tonina che sottolinea come “sia fondamentale dare un'alternativa al parto in ospedale” ma "già oggi questa esiste".

 

“Una donna - spiega Tonina – può già oggi partorire in casa con l'assistenza garantita di una ostetrica e con il rimborso di mille euro per le spese. Non possiamo pensare che vi siano strutture abusive che non garantiscono alcuna sicurazza per le mamme e nemmeno per il neonato”.

 

Difficile, infine, pensare che strutture alternative all'ospedale possano raggiungere numeri elevati di parti e quindi di sicurezza, diatriba questa che ha colpito alcuni dei punti nascita presenti in Trentino.

 

 

 

 

 

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