Caso Pedri, l'ex primario Tateo e la sue vice Mereu assolti: "Il fatto non sussiste"
La sentenza è arrivata questo pomeriggio poco prima delle 15. I due erano accusati di maltrattamenti in concorso e in continuazione nei confronti del personale del reparto ed era stata richiesta una condanna a 4 anni, 2 mesi e 20 giorni
TRENTO. L'ex primario dell'ospedale Santa Chiara di Trento, Saverio Tateo, e la sua vice, Liliana Mereu, sono stati assolti con formula piena dal gup del Tribunale di Trento, Marco Tamburrino.
I due erano accusati di maltrattamenti in concorso e in continuazione nei confronti del personale del reparto. La sentenza è stata emessa oggi, poco prima delle 15: il fatto non sussiste. La Procura aveva richiesto una condanna a 4 anni, 2 mesi e 20 giorni.
Ventuno persone si erano costituite parte civile nel processo. La vicenda ha avuto inizio dopo la scomparsa di Sara Pedri, giovane ginecologa di Forlì, nel marzo del 2021, di cui le ricerche, fino ad oggi, sono risultate vane.
Saverio Tateo e Liliana Mereu erano stati ufficialmente indagati dalla Procura già nel 2021.
Nel corso del tempo sono emerse diverse inchieste, che hanno preso in considerazione anche il clima tossico che, secondo l’accusa, si respirava all'interno del reparto di ostetricia e ginecologia. Le accuse sono state però sempre respinte dai due professionisti.
Oggi è arrivata l'assoluzione piena. Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro 90 giorni.