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Ad un anno dalle Olimpiadi, commissariata la Fisi del Veneto. Rimosso dall'incarico il presidente Visentin: ''Non ha rispettato il provvedimento di sospensione''

La sospensione di 15 giorni gli era stata inflitta anche in relazione ad una vicenda legata alla chat "Francesco Totti", all'interno della quale erano stati condivisi anche contenuti a sfondo sessuale e razzisti

Di D.L. - 31 gennaio 2025 - 12:04

BELLUNO. Ad un anno dalle Olimpiadi di Milano Cortina il Comitato Regionale Veneto della Fisi è stato commissariato.

 

Il presidente Roberto Visentin, in carica dal 2022, è stato infatti rimosso dal proprio incarico (e con lui l'intero consiglio direttivo, compresa la vice presidente Federica Monti, originaria di Auronzo di Cadore) e, al suo posto, c'è ora, in qualità di commissario, il vice presidente federale vicario Stefano Longo, presidente della Fondazione Cortina, con il consigliere federale Carlo Dal Pozzo nel ruolo di vice commissario.

 

Il motivo della rimozione di Visentin, che due anni e mezzo fa aveva vinto le elezioni, prendendo il posto di Roberto Bortoluzzi, al vertice della Fisi veneta da ben 26 anni? La mancata osservanza di un provvedimento di sospensione di quindici giorni dall'attività federale di cui era stato destinatario. Durante il periodo in cui avrebbe dovuto rimanere obbligatoriamente "ai box", avrebbe invece agito come niente fosse.

 

Come si legge sul dispositivo emesso dal Tribunale della Fisi, Visentin "ha concretamente svolto le funzioni di Presidente del Comitato Regionale Veneto: in particolare è provato che il giorno 1.12.2024 ha partecipato con le prerogative della carica alla presentazione della 47a edizione del "Grand Prix Lattebusche". Il giorno 2.12.2024 il tesserato Visentin, via mail, ha richiesto al Vicepresidente vicario Fisi, Sig. Stefano Longo, copia del "regolamento comportamento atleti" giustificando la domanda riferendo di dover svolgere attività proprie della funzione ricoperta. Lo stesso giorno, come risulta da mail inviata alla Sig.ra Paola Marcon, membro del Comitato Provinciale Fisi di Treviso, la invitava a sostituirlo, avendo "già un altro appuntamento per il Cr", per il giorno 3 dicembre ad una manifestazione organizzata dalla Fondazione Cortina portando il suo saluto".

 

La vicenda ha origine un paio d'anno or sono quando, in una chat whatsapp chiamata "Francesco Totti" (con l'ex capitano della Roma che, ovviamente, non ha alcun ruolo in questa storia), all'interno della quale erano inseriti tecnici, atleti e dirigenti dello sci di fondo veneto, vennero condivise immagini a sfondo sessuale (si parlò anche di "revenge porn") e frasi di stampo razzista.

 

Nacque un'indagine federale, che venne avviata dopo una lettera anonima, e 15 persone finirono sotto indagine: 12 atleti, Visentin e la sua "vice" Monti e un allenatore (che si trovavano all'interno della chat visti i ruoli ricoperti). In primo grado 8 fondisti (quelli che non avevano condiviso alcun contenuto), il presidente e la vice presidente del Comitato Regionale vennero assolti, mentre il tecnico sospeso per ben 6 mesi.

 

Ma la vicenda non si concluse in quel momento. La scorsa primavera la Fisi decise di inibire per tre mesi Visentin e Monti perché "dovevano attivarsi immediatamente e segnalare con estrema puntualità quanto appreso in ordine alla chat, e non rinviare a un momento successivo, di comodo, la denuncia".

 

Da qui l'inibizione di 15 giorni, comminata a fine novembre, durante i quali però Visentin ha continuato a svolgere attività da presidente. Per questo il Tribunale Federale ha deciso per la sospensione dall'attività federale, con immediata rimozione dalla carica ricoperta, l'inibizione a rivestire altri ruoli, il ritiro della tessera, oltre alla squalifica e la radiazione dai ruoli federali. Quest'ultima sanzione è stata però ridotta ad uno stop di 30 giorni, vista la collaborazione dell'ex presidente veneto durante il processo.

 

Il commissariamento del Comitato Regionale Veneto ora dovrà indire nuove elezioni e Visentin, una volta terminata la squalifica, potrebbe anche ripresentarsi, appoggiato magari dagli stessi comitati provinciali che lo supportarono nel 2022 e gli permisero di trionfare alla tornata elettorale.

 

Intanto gli sci club veneti sono preoccupati: a tal proposito il nuovo commissario Stefano Longo, padovano di nascita ma cortinese d'adozione, ha già convocato una riunione per il 4 febbraio, per la programmazione dell'attività federale nei prossimi mesi.

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