Orsi, i rurali accusano Failoni e la Pat di mentire, di ''insabbiare'' e di essere ''irresponsabili'' nei confronti della popolazione. La Pat? Non replica
Dopo che con un comunicato ufficiale la Provincia ha smentito categoricamente un episodio che i 'no orso e no lupo' raccontano sia avvenuto a Fai della Paganella con i forestali impegnati con i pallettoni a scacciare un plantigrado, i rurali alpini rilanciano ribadendo che quanto è stato descritto è vero (con tanto di video della signora che avrebbe assistito alla vicenda) e attaccano la Provincia su trasparenza e affidabilità
TRENTO. C'è del marcio in Danimarca e pure in Trentino, da qualche tempo, non si scherza soprattutto quando si ha a che fare con i grandi carnivori. Bufale, fake news, estremismi sia in campo animalista che nel campo dei ''no orso e no lupo'', ricostruzioni a mezza bocca, versioni ufficiali spesso poco approfondite, una comunicazione, quella della Provincia, che in materia da qualche tempo funziona malino, inutile girarci intorno.
Si pensi alla ricostruzione che era stata fatta della vicenda del fungaiolo di Rango con il comunicato della Pat che specificava che ''l'orso si è rivolto verso di lui colpendolo ripetutamente con le zampe e ferendolo alla schiena e alle braccia prima di allontanarsi''. Quando poi tutti hanno viste le ''ferite'' riportate dall'uomo: fortunatamente dei semplici graffietti per uno ''scontro'' talmente lieve da non permettere nemmeno di rintracciare geneticamente l'esemplare che, dalle ricostruzioni ufficiali, aveva spinto a terra il giovane. Un testo tanto stringato quanto 'capace' di dare il via a mille congetture. Addirittura, nel vuoto comunicativo, c'era chi aveva detto che il fungaiolo (in realtà operaio comunale) fosse un custode forestale (con quel che ne sarebbe conseguito: della serie se nemmeno chi si occupa di boschi riesce ad evitare l'aggressione figurarsi il cittadino qualunque o il turista poco attrezzato).
In questi giorni la ''partita'' della comunicazione si sta giocando sulla Paganella. Mentre le associazioni dei rurali e dei ''no orso e no lupo'' stanno raccogliendo le firme per la consultazione popolare per dire, appunto, ''no orso'', hanno lanciato quella che la Pat è una vicenda mai successa. Sui canali social dei rurali è stata pubblicata da più parti la storia di orsi che si sarebbero aggirati nei paesi con l'arrivo dei forestali all'altezza del benzinaio di Fai della Paganella che, fucili alla mano, avrebbero provato a scacciare a colpi di pallettoni un plantigrado senza successo. La Pat in un comunicato ufficiale è stata categorica: ''Non è vero che il Corpo forestale abbia dovuto mettere in atto azioni di dissuasione a Fai della Paganella, poiché alle autorità non è stata segnalata la presenza di orsi nei centri abitati, e pertanto non risulta che l'episodio sia mai avvenuto''.
E l'assessore Failoni ha aggiunto: ''Dispiace leggere di episodi frutto di fantasia, di cui sinceramente la nostra comunità non ha bisogno”. Il contenuto del ''comunicato stampa'' pubblicato da Tutela rurale - Orgogliosamente trentini - Paganella Liberi e Sicuri - Gruppo orsi e lupi Valle dei Laghi aveva poi una serie di punti oggettivamente perseguibili. I sedicenti rurali scrivevano: ''La forestale e la provincia insistono – contravvenendo il Pacobace e commettendo gravi omissioni – a tenere nascosti episodi preoccupanti alla popolazione''. E ancora: ''L’episodio più grave è avvenuto sabato mattina, sempre a Fai della Paganella è stato silenziato, secondo una politica di non trasparenza che perdura dai tempi di Life Ursus e che la giunta Fugatti non ha voluto o saputo modificare''. Insomma una serie di considerazioni dal sapore al limite del diffamatorio per non parlare del procurato allarme che ci sarebbe se la vicenda fosse davvero inventata come specificato dalle fonti ufficiali (la Provincia).
Eppure ieri i rurali hanno rilanciato pubblicando il video di una signora, Manuela Mottes del distributore di Fai della Paganella che conferma la sua (e la loro) versione dei fatti, smentendo completamente la Provincia e l'assessore Failoni. A corredo del video il gruppo Paganella.LiberieSicuri rilancia anche i dubbi sull'affidabilità della stessa Provincia: ''A questo punto ci saltano in mente alcune domande: 1) L'assessore Failoni pensa alla sicurezza dei cittadini che lo hanno votato insabbiando episodi simili? 2) Come mai ha avuto tutta questa smania di smentire quanto avevamo affermato? 3) Non avvisare la popolazione di un pericolo incombente non è da irresponsabili? 4) Perché una nostra volontaria deve sostituirsi al lavoro che dovrebbero fare i giornalisti? Non esiste più la volontà di fare uno scoop? Tutte le testate si sono affrettate a riportare la smentita di Failoni; perché non hanno mandato un loro giornalista sul posto per verificare se fosse una notizia vera o falsa? Ma che giornalismo abbiamo? Tra l'altro non riusciamo a capire perché non si ammetta che l'episodio è successo e lodarsi di averlo risolto con un tempestivo intervento. Ora lasciamo a voi valutare se siamo noi i bufalari o chi invece non ammette che il fatto sia avvenuto''.
Insomma il messaggio è chiaro: l'assessore Failoni mente, la Pat mente, il servizio forestale mente, tutti sono degli irresponsabili perché non avvertono del pericolo la popolazione. Velo pietoso sulle considerazioni sul giornalismo che comunque pubblichiamo, detto che almeno per quanto riguarda noi 'tendiamo' a fidarci delle versioni ufficiali specie per quanto riguarda materie dove esperti, scienza e tecnica dovrebbero essere gli unici a dover parlare. Abbiamo, però, provato a chiedere una replica all'assessore Failoni perché le accuse sono gravissime e, se ingiustificate, assolutamente degne di querela o diffida. Si sta mettendo in discussione il sistema di fiducia verso l'ente pubblico e addirittura lo si sta accusando di essere ''irresponsabile'' e mettere in pericolo i suoi cittadini con un atteggiamento omissivo e mistificatorio. L'assessore Failoni ha deciso di non replicare e di non spiegarci se la Pat intraprenderà le vie legali. Ci si ferma al comunicato di smentita categorica di quanto accaduto.
Per la chiarezza che si deve a tutti i cittadini forse sarebbe meglio una presa di posizione più netta e chiarificatrice. Speriamo arrivi nei prossimi giorni. Intanto si resta con quell'amaro in bocca che fa dire a Marcello, all'amico fidato di Amleto, Orazio ''C'è del marcio in Danimarca''. In un senso o nell'altro.