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Pista da bob di Cortina, il consiglio provinciale di Belluno chiede di valutare la fattibilità a Innsbruck: ''Se tutto ok si spostino le gare lì''

L’ordine del giorno approvato oggi dal consiglio provinciale ha preso le mosse da un testo presentato dal consigliere Paolo Perenzin, sottoscritto dai consiglieri di “Provincia Comune 2030” e passato con cinque voti favorevoli e due astensioni. L’ordine del giorno si rivolge alla Fondazione Milano-Cortina 2026, al Governo italiano e alla Regione del Veneto chiedendo di vagliare l’ipotesi Innsbruck e in caso di fattibilità, di abbandonare immediatamente la costruzione del Cortina sliding center

Di Luca Pianesi - 26 settembre 2023 - 16:06

BELLUNO. Che si stia andando incontro a uno spreco di denaro pubblico non solo immediato (120 milioni di euro per realizzarla) ma anche futuro (con centinaia di migliaia di euro all'anno a carico dei territori solo per mantenerla in funzione) è ormai indubbio. E che la posizione ideologica sia quella di chi vuole comunque andare avanti con quest'opera impattante e dalla resa zero e non più di chi, numeri alla mano, chiede di fermarla è altrettanto evidente. Domenica una grande manifestazione ha portato le ragioni del ''no'' direttamente a Cortina e oggi sulla pista da bob si è espresso anche il consiglio provinciale chiedendo di verificare la fattibilità dell’adeguamento dell’impianto di Innsbruck in tempi e costi compatibili con i Giochi.

 

Insomma se Innsbruck c'è il territorio sul quale vanno a incidere le olimpiadi è ben contento di ''cedere'' questa piccola porzione di Giochi per evitare danni permanenti e problemi futuri. L’ordine del giorno approvato oggi dal consiglio provinciale ha preso le mosse da un testo presentato dal consigliere Paolo Perenzin, sottoscritto dai consiglieri di “Provincia Comune 2030” e passato con cinque voti favorevoli e due astensioni (e l’uscita dall’aula al momento del voto da parte dei consiglieri della lista “Progetto Dolomiti”).

 

L’ordine del giorno si rivolge alla Fondazione Milano-Cortina 2026, al Governo italiano e alla Regione del Veneto chiedendo di vagliare l’ipotesi Innsbruck. E in caso di fattibilità, di abbandonare immediatamente la costruzione del Cortina sliding center, utilizzando le risorse previste per la sua realizzazione per le esigenze del territorio bellunese. ''Il sindaco di Innsbruck ha fornito un cronoprogramma chiaro, in cui evidenzia che l’adeguamento della loro pista da bob sarà pronto al massimo per la primavera 2025 - ha detto nel suo intervento il consigliere Perenzin -. Se questo quadro è confermato, ed è per questo che chiediamo con urgenza una verifica, allora bisogna virare su Innsbruck''.

 

Nel corso del dibattito consiliare, hanno motivato il voto di astensione sia il consigliere Fabio Luchetta (del gruppo “Provincia Comune 2030”), sia il presidente Padrin. ''Non è mai facile decidere di fare opere come questa - ha detto il consigliere Luchetta -. Ma la pista da bob faceva parte del dossier olimpico con cui è stato possibile inserire Cortina nei Giochi 2026. Nel 2022 questo stesso consiglio si è espresso a favore della pista da bob. Siamo proprio d’accordo nel voler cancellare la possibilità di riqualificare il vecchio impianto Eugenio Monti, e quindi perdere una delle poche discipline olimpiche che si disputeranno nel nostro territorio?''.

 

''La pista da bob a Cortina è argomento quanto mai divisivo - ha proseguito il presidente della Provincia Padrin -. Lo dimostrano anche presenze e assenze alla seduta odierna del consiglio, cosa mai accaduta prima. Un argomento che in ogni caso non è competenza della Provincia e che sta invece in altre stanze, quelle del Governo, quelle della Fondazione Milano Cortina 2026, quelle del commissario Sant’Andrea, quelle della Regione del Veneto. Per questo credo vadano distinti due piani diversi di ragionamento. Il piano dei cittadini, delle associazioni, della società civile e della comunità locale. E il piano dell’amministrazione provinciale che anche senza avere competenze dirette può e deve raccogliere il sentire popolare ed esprimere il proprio parere. Se il primo è facile, immediato; il secondo è più complesso e non è giusto che si presti alle strumentalizzazioni del momento. Oggi quindi ci troviamo davanti a un progetto di una pista che non è priva di dubbi e punti critici. Su tutti l’aumento dei costi di realizzazione e l’ammontare dei costi di gestione. Dubbi che non sono e non possono essere privi di conseguenze. Ma va detto chiaramente che non è mai stata messa in dubbio la presenza della pista da bob nel dossier olimpico. Quando la proposta Milano-Cortina è stata candidata alle Olimpiadi 2026, la pista da bob era parte integrante del dossier. Anzi, era l’unica realizzazione di opere sportive prevista a Cortina a servizio dei Giochi''.

 

''Non un’opera nuova - ha proseguito Padrin - ma una riqualificazione di un’opera già presente, che ha funzionato ininterrottamente dalle Olimpiadi del ’56 fino al 2008. Un'opera che è sempre stata voluta dalle Federazioni internazionali. Per coerenza con l'atto del consiglio provinciale del 2022, il mio sarà un voto di astensione. I problemi sul tavolo quindi restano due: l’aumento dei costi e i tempi, oggi sempre più stretti, di realizzazione. Bisogna avere la consapevolezza che se dovesse risultare che l’ipotesi Innsbruck è percorribile, è il caso che il governo italiano e quello austriaco trovino subito un accordo. Ma se l’ipotesi non dovesse essere percorribile, si sgombri subito il campo dagli equivoci, evitando ulteriori speculazioni attorno all’argomento''. 

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