Influenza e Covid, aumentano i casi e qualche classe è decimata ma non è ancora stato raggiunto il picco. E vaccinazioni a rilento: "Contagio doppio tra i più piccoli"
Il timore è che il picco dopo le festività con giorni di incontri e momenti conviviali possa creare pressione sui pronto soccorso a gennaio. L'invito delle autorità sanitarie è di vaccinarsi: "Il grosso della campagna è già stato fatto, ma non c'è un termine preciso e, anzi, c'è ancora la massima disponibilità"
TRENTO. Più di qualche classe dei nidi è decimata e un aumento dei casi di influenza e di Covid mentre procedono un po' a rilento le campagne vaccinali. In queste settimane l'incidenza è cresciuta, ma i dati sono più bassi rispetto all'anno scorso e non è ancora stato raggiunto il picco. Questa la fotografia in Trentino con l'invito delle autorità sanitarie a proteggersi, soprattutto le fasce di popolazione più anziane e fragili nell'imminenza delle festività. Giorni che si traducono in incontri in casa e ai ristoranti. Un timore è, infatti, quello di raggiungere l'apice nelle settimane successive a Natale e Capodanno, quindi a gennaio, con il rischio di creare una pressione eccessiva sui pronto soccorso del territorio.
Negli scorsi giorni i centri vaccinali sono stati presi d'assalto per gli Open day, un buon afflusso e una risposta importante della cittadinanza (Qui articolo). "Sono iniziative che richiedono un'organizzazione complessa ma che funzionano - commenta Maria Grazia Zuccali, direttrice dell'Unità operativa di igiene e sanità pubblica del Dipartimento di prevenzione dell'Apss - un'occasione che viene sfruttata dalla popolazione. Oggi il Covid è meno aggressivo ma c'è una crescita. Il monitoraggio però viene svolto attraverso i test che le persone effettuano in modo autonomo, quindi il dato non è particolarmente significativo rispetto alla circolazione del virus che è aumentata".
Tra Covid e influenza sono state disposte alcune misure per ampliare e potenziare il monitoraggio dei virus a livello nazionale, in particolare per accedere in ospedale oppure nelle case di riposo. L'obiettivo è sempre quello di proteggersi e proteggere persone anziane e fragili. Nonostante il buon afflusso agli open day e le agende del Cup che registrano un discreto trend di prenotazione, il dato sulle vaccinazioni potrebbe presentare dati migliori.
"Le somministrazioni si attestano attorno alle 25 mila dosi, rispetto a una platea potenziale di 100 mila over 65. Siamo un po' lontani da una protezione ottimale e l'invito è quello di vaccinarsi". Un po' migliore invece il trend per quanto riguarda l'influenza. "Siamo a poco più del 50% ma si può migliorare". Anche perché intanto il picco non è ancora stato raggiunto.
"I monitoraggi dei medici sentinella indicano che i casi di influenza sono aumentati nelle ultime settimane. Registriamo un'intensità media, un'incidenza di 11 casi per mille abitanti. E rispetto all'anno scorso la curva ha meno pendenza", aggiunge Zuccali. "A ogni modo le verifiche sono costanti e si valuta momento per momento il miglior intervento". Particolarmente colpita la fascia dei giovanissimi. "L'andamento conferma che le forme influenzali riguardano principalmente i più piccoli fino ai 5 anni con un'incidenza doppia rispetto agli adulti".
La situazione è quindi relativamente buona ma la guardia resta alta e il vaccino è la miglior risorsa per contrastare i virus. "Si tratta certamente di forme virali - spiega la pediatra Lorena Filippi, referente dell'Ordine dei medici di Trento - a breve incubazione e non possiamo ancora parlare di forme epidemiche. In questo momento l'influenza si manifesta con 3-4 giorni di febbre, tosse, diarrea e, solitamente, colpisce l'intero nucleo familiare. Il dato interessante è che tali forme virali si sviluppano, nel 95% dei casi, in bambini che non si sono sottoposti al vaccino influenzale. I rimedi sono sempre quelli: riposo a casa, aerosol, antipiretici in taluni casi e soprattutto un'adeguata idratazione. Quindi bere tanto. Sono virus parainfluenzali".
Casi di Covid tra i più piccoli? "Qualcuno ci sarà - evidenzia Filippi - ma non abbiamo avuto indicazioni specifiche dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari di sottoporre al tampone chi presenta sintomi influenzali".
Insomma l'epidemia d'influenza vera e propria è attesa per il mese di gennaio. "Sarà diversa e un po' più lunga, visto che durerà 7-8 giorni. Il consiglio, ovviamente, è quello di vaccinare i bambini contro l'influenza. Il 'grosso' della campagna è già stato fatto, ma non c'è un termine preciso e, anzi, c'è ancora la massima disponibilità a vaccinare i bambini: i numeri, lo ribadisco, ci dicono che i piccoli vaccinati sono protetti quasi in toto", conclude Filippi.