Il granchio blu finisce anche sulle tavole del Trentino, Zaia: "Oltre 150 tonnellate destinate al consumo. E' un 'flagello' ma in pentola, almeno, può essere remunerativo"
Sono venete le principali aziende che trasformano la polpa di questi granchi in prodotti semilavorati o finiti destinati al commercio. Il governatore: "La diffusione del crostaceo va contrastata su larga scala e certamente farlo finire in pentola non è risolutivo. Ma può essere comunque un modo per sostenere chi a malincuore si vede rovinato ogni giorno il lavoro di una vita"
VENEZIA. Oltre 150 tonnellate dell'inarrestabile granchio blu destinate al consumo. E' il dato che fatto sapere nelle scorse ore il governatore del Veneto Luca Zaia. “Dobbiamo essere al fianco dei pescatori, favorendo anche il consumo alimentare del granchio, per permettere che questo ‘flagello’ possa essere, almeno in parte, remunerativo per chi si ritrova con le reti da pesca piene di questi crostacei”.
Il granchio blu viene commercializzato in diversi mercati e nello specifico sono dall’inizio dell’anno sono stati venduti 149.685 kg. “Il tessuto economico e produttivo della nostra Regione da alcuni mesi ha saputo mettere in campo alcune risposte: sono venete le principali aziende che trasformano la polpa di questi granchi in prodotti semilavorati o finiti destinati al commercio, oltre ad aver intrapreso anche un’attività di esportazione. Dobbiamo ora sostenere questa battaglia incentivando il consumo delle pietanze e dei prodotti a base di granchio blu; un’attività di promozione che sposo in prima persona e che sta iniziando a diffondersi nel mondo della ristorazione. La diffusione del crostaceo va contrastata su larga scala e certamente farlo finire in pentola non è risolutivo. Ma può essere comunque un modo per sostenere chi a malincuore si vede rovinato ogni giorno il lavoro di una vita”, aggiunge il governatore.
Il granchio blu è considerato il nuovo killer dei nostri mari. Il "Callinectes sapidus", è onnivoro: mangia vongole, cozze, crostacei, qualsiasi tipo di pesce. Nel decreto legge Omnibus il governo ha messo a disposizione 2,9 milioni di euro per i consorzi e le imprese specializzate, affinché lo catturino, ne contengano la diffusione, per limitare la pericolosa minaccia al nostro ecosistema marino. In molti ristoranti della laguna veneta vengono proposti diversi piatti preparati con il granchio blu.
“A tutti i livelli dobbiamo essere al fianco del settore della pesca, che sta subendo un vero assedio. Il Veneto si sta muovendo a più livelli, chiedendo anche al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza e dello stato di calamità. Il Ministero dell’Agricoltura, che voglio ringraziare, nelle scorse settimane ha già dato un’importante segnale, stanziando 2,9 milioni di euro. Che si raggiunga velocemente il contenimento dell’aggravamento progressivo e si arrivi al più presto al ripristino della situazione è l’obbiettivo primario di fronte a questa calamità che sta sterminando con sistematicità cozze e vongole, danneggiando irreversibilmente interi raccolti nelle valli e infierendo danni all’economia di un settore ittico stremato”, ha terminato il presidente Zaia.