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"Ho cambiato 9 lavapiatti in poche settimane e i camerieri mi proponevano loro l'orario da fare", il titolare della Fabbrica di Pedavena: "Ecco la formula che pare funzionare"

Fra le mura della "Fabbrica di Pedavena" di Levico Terme si è riflettuto a lungo su come riuscire a trovare dei dipendenti "disposti a firmare contratti di almeno un anno". Il titolare Carlo Alberto Nardelli: "Per convincere i ragazzi ho dovuto ridurre gli orari di apertura del ristorante, alzare gli stipendi e stabilire delle giornate di chiusura uguali per tutti. Una 'formula' che, per ora, sembra funzionare"

Di Sara De Pascale - 14 novembre 2023 - 20:18

LEVICO TERME. Trovare dei dipendenti sembra essere ormai diventata una vera e propria impresa. Fra le mura della "Fabbrica di Pedavena" di Levico Terme si è riflettuto a lungo su come riuscire a 'reperire' del personale "disposto a firmare contratti di almeno un anno - anticipa il titolare Carlo Alberto Nardelli, intervistato da Il Dolomiti -. Per convincere i ragazzi ho dovuto ridurre gli orari di apertura del ristorante, alzare gli stipendi e stabilire delle giornate di chiusura uguali per tutti", premette.

 

La carenza di personale è diventata una condizione cronica per molte realtà, compresi bar e ristoranti del Trentino. La difficoltà a trovare camerieri, baristi e cuochi si è fatta, peraltro, ancora più pesante con le festività natalizie alle porte e con l'avvio della stagione turistica invernale, con i locali che devono far fronte all'esigenza di garantire l'apertura domenicale con il personale ridotto all'osso (NE AVEVAMO PARLATO QUI). 

 

Stanco di continue ricerche e di ricambi di personale, e guardando alla sempre più prossima stagione invernale, Nardelli ha deciso di proporre a fine estate una nuova 'formula' (battezzata "Progetto Work life balance"), "proposta d'impiego che permette di conciliare lavoro e vita privata, con la speranza di riuscire a 'stabilizzare' la squadra, almeno per qualche tempo".

 

Dopo 9 lavapiatti cambiati nel giro di poche settimane, camerieri scomparsi a pochi giorni dall'inizio del lavoro “o che ‘proponevano’ orari e giorni di lavoro (a loro più congeniali)” e, ancora, “troppo tempo e soldi spesi a formare persone che poi hanno mollato”, il titolare della "Fabbrica" di Levico ha scelto di rivedere un po' di cose: "Ho alzato gli stipendi e deciso di diminuire, in maniera importante, gli orari di apertura del ristorante - spiega -. Se un tempo facevamo orario continuato dalle 12 a mezzanotte oggi apriamo dalle 12 alle 14 e dalle 18e30 alle 22. Ho deciso inoltre di chiudere il venerdì e il sabato a pranzo (escluso il periodo delle festività natalizie ndr), in modo tale che tutti abbiano lo stesso giorno (e mezzo) libero" (ciò ha consentito peraltro di ridurre il numero di dipendenti necessari per coprire tutti i turni ndr).

 

"Venerdì e sabato come giorni di chiusura sono un'accoppiata impensabile per il nostro settore - fa notare - ma rappresentano un plus incredibile per la qualità di vita familiare".

 

Così facendo, è stato possibile "fare firmare a tutti contratti di un anno - prosegue -. Questo significa che, teoricamente, dovremmo essere a posto fino ad ottobre 2024 - conclude Nardelli -. Lo stesso non è avvenuto tuttavia nel mio altro locale, la Stube del Galletto: dopo problemi nella ricerca di personale prima in sala e poi in cucina ho preferito dare in gestione il ristorante ad altre persone e togliermi un pensiero". Il locale di Cadine, a partire da dicembre, riaprirà i battenti grazie a una famiglia, "che punterà quindi, per quanto possibile, su una gestione familiare". 

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