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Covid, centro vaccinali presi d’assalto da centinaia di persone tra lamentele e qualche rinuncia: "Un grande afflusso di persone tutte insieme ma è stato un successo"

Un grande afflusso ai centri vaccinali ha sorpreso l'Azienda provinciale per i servizi sanitari, soprattutto nelle zone di Trento e di Mezzolombardo: "Qualcuno si è spaventato per la coda ma le procedure sono state le più rapide possibili. La risposta dei cittadini un grande successo, valuteremo nei prossimi giorni se organizzare altri Open day"

Di Luca Andreazza - 17 dicembre 2023 - 05:01

TRENTO. Una risposta molto importante e un afflusso quasi inaspettato per l'open day vaccinale organizzato in Trentino dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari. Si sono formate code e c'è stato da attendere. Qualche cittadino è stato "dirottato" a un altro punto, come a Trento, mentre qualcun altro alla fine ha deciso di rinunciare e rimandare a un altro giorno il richiamo contro Covid ma sono state centinaia le persone che si sono recate ai centri sparsi sul territorio provinciale, quasi 3 mila tra Arco e Borgo Valsugana, Cavalese, Cles, Mezzolombardo, Pergine e Rovereto, Tione e il capoluogo.

 

"C'è stato un afflusso davvero importante", commenta Antonino Biondo, dirigente medico dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari. "Le persone sono arrivate in viale Verona praticamente tutte insieme e non scaglionate, per questo si sono formate le code. Sono state somministrate circa 500 dosi a Trento mentre a Mezzolombardo si sono presentati circa 300 cittadini e qualcuno si è spaventato per la coda ma nel giro di mezz'ora si riusciva a completare tutta la procedura". 

 

L'open day, dalle 9 alle 13 di sabato 16 dicembre, è stato organizzato al Centro per i servizi sanitari di viale Verona (con accesso diretto al piano terrazza) mentre le persone con prenotazione tramite Cup online sono state programmate negli spazi di via Conci. Un forte afflusso forse in concomitanza con le festività e la volontà di essere più sicuri in occasione di pranzi e cene con parenti, alcuni magari fragili. E il centro vaccinale del capoluogo è andato un po' in sofferenza

 

Se l'appuntamento per invogliare le persone alla vaccinazione contro il Covid sembra aver riscosso un forte successo, qualcosa è sembrato andare storto sull'organizzazione. Non sono mancate, infatti, le lamentele delle persone in coda e in attesa di ricevere il vaccino. Anche la scelta di mescolare prenotati e non prenotati ha creato qualche intoppo e qualche malumore con le code che sono saltate.

 

"Negli ultimi giorni c'è stata una forte richiesta sulla piattaforma del Cup, una grande domanda e le agende si sono riempite velocemente", dice Biondo. "Per questo abbiamo deciso di organizzare gli open day e abbiamo registrato dei bei numeri. Abbiamo tenuto aperto un'ora in più per completare il lavoro. Ci vogliono circa 15/20 minuti per una somministrazione e qualcuno si è spaventato per la coda. Per smaltire più velocemente l'afflusso, qualcuno è stato mandato in via Conci dove le operazioni, con prenotazione, si svolgevano in modo regolare".

 

A incidere probabilmente anche gli spazi, risultati non sufficienti per accogliere decine e decine di persone, moltissime quelle che hanno dovuto aspettare sulla terrazza in attesa del proprio turno. "Il drive through prevedeva 7 linee con personale dedicato per l'accettazione e per la somministrazione del vaccino. In quel caso si potevano soddisfare tranquillamente 1.500/200 persone. In viale Verona i locali sono ovviamente diversi e abbiamo allestito l'auditorium con 3 posti per il vaccino e 2 persone per smaltire le pratiche. C'è stato un volume considerevole di lavoro". 

 

I dati del Bollettino settimanale Covid (8-14 dicembre) evidenziano 438 nuovi casi, due persone decedute, 75 ricoverati in ospedale, di cui 1 paziente in terapia intensiva. L’andamento dei contagi e dei ricoveri è stabile, ma è bene rinforzare la campagna vaccinale per ridurre la circolazione del virus e proteggere le categorie più fragili e a rischio di sviluppare gravi complicanze. La vaccinazione rimane sempre la più efficace arma di prevenzione contro le forme più gravi della malattia, oltre a essere un atto di responsabilità individuale e collettiva.

 

"C'è stata una risposta importante della popolazione, un successo e nelle prossime ore avremo i dati definitivi. Inoltre nei prossimi giorni verificheremo l'andamento delle prenotazioni e valuteremo se organizzare un'altra giornata per accelerare le somministrazioni", conclude Biondo.

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