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Caso Pruner, Kaswalder non dovrà pagare 90 mila euro: all'ex presidente del Consiglio provinciale saranno rimborsati 7500 euro di spese legali

La vicenda è quella legata al licenziamento di Walter Pruner, in passato segretario della presidenza del Consiglio provinciale. La Procura della Corte dei Conti aveva ipotizzato un danno di quasi 90 mila euro 

Di GF - 16 dicembre 2023 - 08:59

TRENTO. L'ex presidente del Consiglio provinciale, Walter Kaswalder non dovrà pagare nulla per il licenziamento di Walter Pruner ex segretario particolare.

 

A stabilirlo nelle scorse ore è stata la Corte dei Conti che ha parlato di “difetto di giurisdizione".

 

LA VICENDA

Il caso va avanti da ormai diverso tempo. La Procura regionale della Corte dei conti di Trento aveva citato in giudizio Walter Kaswalder.

 

L'ipotesi di danno deriva dalla vicenda legata al licenziamento di Walter Pruner, allora segretario della presidenza del Consiglio provinciale. L'illegittimità della decisione era stata accertata con sentenza dal Tribunale ordinario, confermata poi dalla Corte di appello di Trento.

 

Una vicenda sulla quale il presidente del Consiglio provinciale non è mai voluto scendere nei dettagli tra mezze smentite e un licenziamento poi nei fatti avvenuto (Qui articolo) e procedure che non sono sembrate chiare, come la partecipazione al voto per scegliere un avvocato su una decisione che riguardava lo stesso Kaswalder (Qui articolo).

 

“Come è stato accertato dal giudice del lavoro - si legge in una nota nell'ottobre dello scorso anno - il licenziamento, disposto dal presidente Kaswalder, è avvenuto in violazione delle procedure e in assenza delle motivazioni legittimanti l’interruzione unilaterale del rapporto di lavoro: ciò ha comportato, per il Consiglio provinciale, in seguito alla soccombenza in giudizio civile, la condanna a corrispondere in favore dell’ex dipendente la somma di 149.494,89 euro a titolo di risarcimento del danno da perdita delle retribuzioni, incluse le mancate contribuzioni previdenziali oltre alla refusione delle spese legali".

 

Come già ricostruito in passato (QUI L'ARTICOLO), i rapporti tra Kaswalder e Pruner si erano incrinati già da tempo e ad un certo punto l'allora presidente del Consiglio aveva deciso di recedere dal contratto di lavoro quinquennale in corso, adducendo la lesione del rapporto fiduciario necessario per la sua prosecuzione. Dopo il primo grado era arrivata la sentenza della Corte d'Appello che aveva respinto il ricorso del presidente del Consiglio provinciale, ribadendo, quindi, come "illecito" il licenziamento deciso dal presidente del consiglio del suo segretario particolare (Qui approfondimento).

 

"Accogliendo - prosegue la nota - parzialmente gli argomenti difensivi pervenuti dopo la notifica dell’invito a fornire deduzioni, la Procura della Corte dei conti di Trento ha ritenuto un ridimensionamento del contributo causale del consigliere Kaswalder e lo ha citato a giudizio a titolo di colpa grave per un importo di 89.696,93 euro pari al 60% dell’originaria e provvisoria contestazione di responsabilità amministrativa".

 

In sede di giudizio l'avvocata Maria Cristina Osele ha sollevato la questione di una “speciale immunità” che viene garantita dalla Costituzione secondo cui i consiglieri (regionali e provinciali) non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e per le attività di autoorganizzazione.

 

A fronte di tutto questo la Corte dei Conti ha escluso di poter chiedere all'ex presidente Walter Kaswalder 90 mila euro riconoscendo un “difetto di giurisdizione” . Ma non solo. Sempre a Kaswalder saranno rimborsati 7500 euro per le spese legali.

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