Badanti, in Trentino la domanda è in crescita ma è allarme per le famiglie: ''Costano anche più di mille euro, la spesa è diventata insostenibile"
Le richieste sono in continuo aumento ma con il passare del tempo il costo a carico delle famiglie è cresciuto a tal punto che è diventato ormai insostenibile. "In un rapporto di convivenza con 54 ore di lavoro, lo stipendio non raggiunge nemmeno i 1300 euro“ spiega Sonia Perottoni, consulente fiscale del Caaf-Cgil di Trento che aggiunge: "'Che pensione dovrebbe avere un anziano per riuscire a pagare uno stipendio simile, più i contributi e in aggiunta le bollette e le spese per il mangiare?“
TRENTO. La domanda è in continua crescita anche in Trentino e sono sempre di più le famiglie in affanno che non riescono a trovare badanti, ma anche colf e baby sitter. Difficile riuscire a quantificare la domande e l'offerta.
È un tema che riguarda molti: genitori, zii e nonni anziani che hanno bisogno di un'assistenza e di essere seguiti. Bisogni che spesso è difficile da conciliare con le varie necessità familiari e soprattutto gli impegni di lavoro.
''La richiesta c'è sempre, sono sempre di più le famiglie che chiedono un aiuto in casa“ ci spiega Michail Pipinis, responsabile del servizio per le Acli. Un servizio diventato negli anni molto importante, ancora di salvataggio per molte famiglie che dall'oggi al domani si trovano magari nella necessità di avere una persona che segua un loro caro.
''Per quanto riguarda il Trentino - spiega Pippinis – gli ultimi dati Inps ci dicono che ci sono oltre 6500 assunzioni ed è un valore in continuo aumento. Un dato importante è anche il fatto che molte volte viene messo in regola un famigliare con la qualifica di badante perchè ci si fida poco delle persone esterne. Difficile comunque riuscire a soddisfare la domanda, alcune volte non ci riusciamo“.
Da un lato c'è il progressivo invecchiamento della popolazione e dall'altro anche il fatto che i servizi messi in campo non si adeguano a quello che sta accadendo nella società. ''In questi anni - ci spiega Claudia Loro della categoria pensionati della Cgil – le badanti sono state le risposte private alle famiglie che si sono trovate a fare i conti anche sul nostro territorio di servizi adeguati. Ma stiamo parlando anche di quei servizi che servono per la non autosufficienza che purtroppo continuano ad essere carenti“.
Per coprire il fabbisogno familiare di cura e assistenza domestica in Italia servirebbero fino a 23 mila lavoratori non comunitari l’anno da assumere nei ruoli di colf e badanti, circa 68mila nel triennio 2023-2025. I dati sono stati diffusi nei giorni scorsi ed emergono dalla ricerca commissionata da Assindatcolf, Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico e realizzata dal Centro studi e ricerche Idos.
LA SPESA PER LE FAMIGLIE
Le difficoltà per le famiglie non sono solamente quelle di trovare una badante. Sostenerne i costi è diventato sempre più difficile. Dal primo gennaio 2023 l’aggiornamento delle retribuzioni minime in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo, ha portato a far crescere le retribuzioni del lavoro domestico. Sono molte le famiglie anche in Trentino che devono affrontare anche questo impegno sempre più oneroso.
Il rischio è che il lavoro domestico diventi un costo eccessivo per le famiglie, alimentando quindi il lavoro informale (in un settore in cui il tasso di irregolarità è già del 52% secondo l’Istat).
''E' un lavoro molto delicato'' ci spiega Sonia Perottoni, consulente fiscale del Caaf-Cgil di Trento. ''Bisogna tenere presente che a queste persone si affida una persona fragile e che a volte viene affidata l'intera gestione della casa“.
E' un lavoro molto oneroso e la retribuzione non è molto alta. ''Dipende dai livelli – spiega Perottoni – ma possiamo dire che in un rapporto di convivenza con 54 ore di lavoro, lo stipendio non raggiunge nemmeno i 1300 euro“.
Se però da un lato lo stipendio viene giudicato non alto dall'altro occorre anche considerare i costi che devono sostenere le famiglie. ''Che pensione dovrebbe avere – continua la consulente del Caaf Cgil - un anziano per riuscire a pagare 1300 euro di stipendio, più i contributi e in aggiunta le bollette e le spese per il mangiare?“.