Un colpo alla nuca e la certezza che Lucietti è stato ucciso: ora i Ris di Parma al lavoro per capire da dove è partito lo sparo

PEIO. Un colpo alla nuca e la conferma che Massimiliano Lucietti è stato ucciso da un colpo di fucile sparato alle spalle. Sono questi i primi elementi che stanno emergendo dall'autopsia sul corpo del giovane e che stanno aiutando gli inquirenti a ricostruire la dinamica di una vicenda terribile con la morte di un ragazzo di 24 anni e poi di un 59enne, Maurizio Gionta. Come è noto, infatti, ieri c'è stato il ritrovamento del corpo dell'ex guardia forestale che aveva dato l'allarme dopo aver scoperto il cadavere senza vita del giovane. 

E' una comunità sotto shock quella della Val di Sole che nel giro di poche ore ha dovuto assistere a due eventi drammatici come spiegava il sindaco di Peio, Alberto Pretti a Il Dolomiti: ''Ora si deve maturare il lutto e poi valuteremo quali azioni intraprendere, bisogna abbassare i toni e rispettare il silenzio ma anche evitare i giudizi. Lasciamo lavorare gli inquirenti per avere chiarezza rispetto a quanto avvenuto in queste ore. Ogni altro commento è prematuro e non è il momento adatto''.

In ordine di tempo, i fatti sono avvenuti il primo lunedì e il secondo martedì 1 novembre. Il 31 ottobre la morte di Massimiliano Lucietti, il cacciatore di 24 anni deceduto dopo esser stato raggiunto dal colpo di un fucile (Qui Articolo) durante un'uscita di caccia. Secondo quanto emerso inizialmente, il giovane, molto conosciuto da tutti in paese sia per la sua attività con i vigili del fuoco così come per il suo impegno a favore della comunità, sarebbe stato colpito al viso, all'altezza della mandibola. Ma in queste ore le analisi hanno mostrato che il colpo è entrato dalla nuca, quindi alle spalle del ragazzo per poi uscire dalla mandibola. Ciò porta gli inquirenti a escludere l'ipotesi di suicidio avallando la teoria che si sia trattato di un omicidio.

Poi il giorno dopo è avvenuto il suicidio del 59enne Maurizio Gionta, il cacciatore ed ex guardia forestale che aveva ritrovato il corpo del giovane nel bosco. Interrogato dagli inquirenti il giorno stesso della morte di Lucietti, Gionta avrebbe lasciato un biglietto in casa nella notte e poi si è recato in località ''La Ganaccia'' poco fuori la piccola frazione di Peio per uccidersi. Le ricerche del suo corpo sarebbero state avviate dalla moglie che ha ritrovato il biglietto e ha subito mobilitato le forze dell'ordine.

Se per Gionta c'è già la certezza del suicidio per quanto riguarda la morte del 24enne invece, la Procura di Trento, guidata dal procuratore Sandro Raimondi con il pm Davide Ognibene, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e sono ancora attive le indagini dei carabinieri per chiarire quanto avvenuto nei boschi di Celledizzo. Accertato che si è trattato di un colpo sparato da una distanza ravvicinata, alle spalle del giovane, ora spetterà al Ris di Parma con la perizia balistica ricostruire la dinamica dell'accaduto, sempre nell'ambito di un quadro indiziale ma che man mano diverrà più completo. Non si esclude nessuna ipotesi anche se la più accreditata parrebbe quella di un drammatico incidente di caccia.