"Maggio 2022 uno dei più caldi degli ultimi 200 anni: l'estate ormai dura quasi 6 mesi. Le ultime piogge violente ma puntiformi: il problema siccità rimane"

TRENTO. “La siccità degli ultimi mesi non è stata saturata dalle piogge degli scorsi giorni: le precipitazioni potrebbero aver eventualmente risolto il problema a livello locale, ma non su ampia scala. Si è trattato in generale di fenomeni molto violenti ma puntiformi”. E proprio gli eventi meteorologici estremi, dice a il Dolomiti il noto meteorologo e presidente della Società meteorologica italiana Luca Mercalli, sono ormai “diventati la norma, come già previsto anni fa, a causa del surriscaldamento globale. Pensiamo per esempio che quello appena trascorso sarà, con ogni probabilità, uno dei mesi di maggio più caldi degli ultimi due secoli, arrivando addirittura al primo o al secondo posto nella classifica”. Un continuo aumento delle temperature, spiega l'esperto, che sta facendo dell'estate “la stagione dominante” anche nel nostro Paese e che porterà quindi inevitabilmente ad un aumento nella frequenza anche dei fenomeni più intensi, dalle ondate di caldo alle grandinate.

Parlando proprio della grandine (che negli scorsi giorni ha causato danni molto ingenti alle coltivazioni in pianura, dove i chicchi caduti hanno raggiunto anche le dimensioni di palle da golf, Qui Articolo), Mercalli sottolinea che se da un lato non è possibile al momento stabilire se gli eventi grandinigeni siano effettivamente più intensi e più frequenti d'un tempo, dall'altro la tendenza per i prossimi anni sembra essere segnata. “Gli strumenti che ci permettono di misurare il verificarsi delle grandinate sul territorio – dice il meteorologo – sono complicati ed esistono da pochi anni. Non riusciamo quindi ad avere, a livello scientifico, un paragone con il passato. Quello stesso paragone possiamo però portarlo avanti per quanto riguarda le temperature, e visto il trend è ragionevole purtroppo aspettarsi un aumento e non una riduzione degli eventi grandinigeni”.

Con l'aumento delle temperature infatti, dice Mercalli, la stagione estiva si è dilatata grosso modo da maggio fino agli inizi di ottobre e di conseguenza, visto che la grandine si forma proprio in occasione dei temporali estivi, non può che aumentare anche la probabilità di grandinate sul territorio. ”Le estati ormai durano quasi 6 mesi – spiega il presidente della Società meteorologica italiana – e stanno diventando la stagione dominante. Si parla di fenomeni estremi anche quando la colonnina di mercurio arriva a superare i 30 gradi centigradi a maggio, come è successo in molti casi quest'anno. Come detto si tratta delle conseguenze del surriscaldamento globale, causato da 100 anni di emissioni di CO2 sostenute. Si tratta di dinamiche già previste dalla fine dell'800, quando il premio Nobel per la chimica Svante Arrhenius aveva ribadito che continuando a bruciare il carbone la temperatura terrestre sarebbe inevitabilmente aumentata”.