Incendio alle pendici del Baldo (FOTO), la Pat: “In fiamme oltre 30 ettari di bosco. Sulle cause indagano i forestali"
Sul posto sono circa 60 gli operatori al lavoro tra vigili del fuoco, forestali e Nuvola, dice la Pat, che sottolinea: “Le abitazioni sono in sicurezza, sono state evacuate le baite per evitare che le persone rimanessero bloccate in quota”. Da quanto l’incendio si è sviluppato, nel pomeriggio di domenica, sono oltre 30 gli ettari bruciati
NAGO-TORBOLE. In fiamme i boschi alle pendici del monte Baldo, sopra l’abitato di Nago, la Provincia: “Sono una sessantina gli operatori in azione, l’incendio è scoppiato nella giornata di domenica e ha ora raggiunto una superficie di 30-35 ettari”. Le fiamme, dice la Pat, si sono sviluppate in una zona al confine tra le campagne e la foresta e, alimentate dal vento, si sono in seguito propagate al nel bosco. Sulle cause indagano i forestali.
Come già anticipato (Qui Articolo), sul posto sono entrati in azione già da questa mattina gli elicotteri antincendio, affiancati da un Canadair che pesca direttamente dal lago di Garda. Il sindaco di Nago-Torbole Gianni Morandi ha provveduto nel cuore della notte all’evacuazione di una ventina di persone che si trovavano nelle baite sul Monte Baldo, pur non essendoci alcun pericolo per le persone, affinché nessuno rimanesse bloccato in quota.
Con ordinanza sindacale, aggiunge Piazza Dante, è stato poi interdetto il transito lungo il sentiero 601 e l’accesso alle falesie. Le persone sono invitate a non raggiungere l’area interessata dall’incendio finché le operazioni di spegnimento sono in corso. Proprio il sindaco aveva spiegato in mattinata a il Dolomiti come a preoccupare fosse in particolare “l’imprevedibilità del vento”, che potrebbe quindi diventare un problema per le complesse operazioni di spegnimento portate avanti dai vigili del fuoco dell’Alto Garda e della Vallagarina.
I due elicotteri del corpo dei vigili del fuoco permanenti, precisa Piazza Dante, saranno in azione per l’intera giornata e prelevano l’acqua in un’area individuata nei pressi del polo scolastico di Nago, grazie alla collaborazione del Consorzio locale di miglioramento fondiario, mentre al termine di ogni sorvolo il Canadair del corpo nazionale dei vigili del fuoco raggiunge il lago di Garda, dove per il momento la guardia costiera e la squadra nautica della polizia di stato di Riva del Garda ha bloccato gli sport d’acqua.
Nel frattempo i vigili del fuoco volontari controllano il fronte in quota, dove sono stati posizionati diversi moduli e vasconi carichi d’acqua. La centrale del metano, conclude la Pat, viene presidiata costantemente sin dalla scorsa notte dall’ente gestore e dai vigili del fuoco.