Green pass, allarme per il turismo invernale: Failoni: ''A rischio l'arrivo di 150 mila turisti dalla Polonia, per non parlare della Repubblica Ceca''
Il nodo riguarda il fatto per cui la durata diversa della certificazione verde per l'Italia e Paesi come Polonia o Repubblica Ceca (6 mesi in Italia, 9 all'estero) fa sì che molti turisti stranieri non si vedano riconosciuti il proprio green pass
TRENTO. “Serve un intervento rapido da parte del governo per evitare che il turismo invernale trentino a febbraio, marzo e aprile subisca un danno ingente”. A chiederlo è l'assessore provinciale al Turismo Roberto Failoni in occasione dell'inaugurazione della nuova cabinovia Fortini a Madonna di Campiglio, a cui ha partecipato anche il ministro del turismo Massimo Garavaglia.
L'intervento richiesto è quello che riguarda il green pass perché alcune regole possono avere un effetto negativo sui turisti provenienti dall'Unione europea. Il nodo riguarda il fatto per cui la durata diversa della certificazione verde per l'Italia e Paesi come Polonia o Repubblica Ceca (6 mesi in Italia, 9 all'estero) fa sì che molti turisti stranieri non si vedano riconosciuti il proprio green pass.
"Ci siamo mossi per primi chiedendo con una lettera del presidente Fugatti alla Conferenza delle Regioni, poi inviata dal presidente Fedriga al premier Draghi e al ministro Speranza, di intervenire. Le norme che entreranno in vigore dal primo febbraio mettono a rischio l'arrivo di 150.000 turisti solo dalla Polonia, per non parlare della Repubblica Ceca - ha detto l'assessore Failoni - chiediamo al ministro della salute Speranza una risposta entro le prossime 48 ore per poter intervenire sui mercati stranieri e non perdere una importante quota di turisti, quota che non è sostituibile con il turismo di prossimità".
Il ministro Garavaglia ha chiarito che sul tema delle regole si è già attivato e chiede di riconoscere il green pass europeo per i turisti che arrivano dall'estero. "Lavoreremo fino all'ultimo affinché i green pass dei turisti stranieri siano riconosciuti anche in Italia per non danneggiare il turismo invernale".