Scuole aperte a luglio, la Federazione delle materne: "Decisione che va presa collettivamente. Non ci si può affidare solo ad un questionario"
I sindacati Uil e Fpl hanno inoltre definito come "inaccettabili" le risposte ricevute dall'assessore Mirko Bisesti alle domande riguardanti l'ipotetico prolungamento di calendario ma anche riguardanti il prossimo anno scolastico che per l’amministrazione provinciale "non sarà all’insegna della prudenza post contagio, ma prevedrà la diminuzione di un solo bambino per sezione"
TRENTO. Si parla ormai da settimane dell'ipotesi di prolungare il calendario scolastico anche nei mesi estivi. In Trentino, come in molte altre zone, si è fatta strada l'idea di poter tenere aperte le scuole anche a luglio. Proposta questa vista accolta negativamente dai sindacati e da alcune scuole.
Su questo tema, oggi 9 aprile, Uil e Fpl hanno incontrato l'assessore Mirko Bisesti e in questo contesto hanno ricevuto "risposte inaccettabili", sia per le notizie della modifica del calendario scolastico con la previsione di aprire a luglio, sia per quanto riguarda il prossimo anno scolastico che, per l’amministrazione provinciale, "non sarà all’insegna della prudenza post contagio, ma prevedrà la diminuzione di un solo bambino per sezione", come scrivono i sindacati.
"A nulla sono servite - scrivono - le note e le lettere che le Organizzazioni sindacali, insieme alle loro delegate del settore, e tante insegnanti hanno inviato al Presidente Fugatti e all’Assessore Bisesti; a nulla sono valsi gli appelli a collaborare con tutti gli attori del sistema per trovare soluzioni alla legittima richiesta di servizi conciliativi delle famiglie".
Ora è anche la Federazione provinciale scuole materne Trento che, con una lettera, ha voluto esprimere la propria posizione. "La scuola dell’infanzia è un insostituibile e vitale contesto di educazione, istruzione e formazione che offre ai bambini esperienze qualificate di apprendimento e di relazione".
"L’ipotesi prospettata dall’amministrazione provinciale di estendere a tutto il mese di luglio l’apertura delle scuole dell’infanzia – l’ultima di una serie di repentine decisioni che hanno investito da un anno a questa parte questo grado scolastico nella nostra provincia – ci chiama direttamente in causa, nell’intento di tornare a condividere quell’idea di bambini, di insegnanti e di apprendimento che la connotano in quanto scuola", continuano.
"Crediamo, infatti, che qualunque decisione riguardi cambiamenti e riorganizzazioni di un mondo importante e delicato come quello dell’educazione dovrebbe sempre basarsi su una ben precisa visione pedagogica", spiegano. "Così come siamo convinti che qualunque cambiamento e riorganizzazione della scuola, proprio per la sua significativa portata sul piano culturale, pedagogico, sociale e comunitario, dovrebbe sempre richiedere adeguati spazi di riflessione, confronto e progettazione condivisa. Questo dentro una logica di coinvolgimento di tutti gli attori sociali implicati per arrivare a una decisione che sia il più possibile frutto di ragionamento partecipati".
"E’ necessario che le esperienze di apprendimento vengano prefigurate attentamente, mettendo in azione specifiche competenze professionali. La progettualità deve poter contare su proposte coerenti tra loro, collegate le une alle altre".
"La comunicazione di tale scelta, infatti, ha avuto come unico riferimento l’esigenza delle famiglie di collocare i propri figli durante il periodo estivo in qualche servizio o struttura.
Crediamo che non si possa affidare a un questionario – perlopiù se incentrato esclusivamente sulle esigenze organizzative e di “collocazione” dei bambini – la costruzione di una prospettiva decisionale che richiederebbe, invece, di ragionare con maggiore profondità su diversi aspetti della questione, in una logica interconnessa e di sistema".
"La scuola si fonda, inoltre, su un importante patto educativo con le famiglie: la frequenza non può e non deve essere una dimensione che si costruisce “al bisogno”.
"Considerato che certamente il Governo provinciale ha programmato di investire anche finanziariamente sull’ipotesi fatta per l’apertura estiva della scuola dell’infanzia, tali investimenti potrebbero essere utilizzati a sostegno delle molteplici iniziative già presenti".
Qui di seguito la lettera integrale: