Il Cinema Astra rinasce nella sede della Cooperazione: 534 posti a sedere, film ricercati, serate con gli autori e proiezioni in lingua originale
Dopo pochi giorni dalla chiusura ufficiale, il Cinema Astra tornerà in vita con il progetto “Nuovo Astra”, in Sala inCooperazione di via Segantini 10. Il progetto vuole dare segno di continuità all’interno di una nuova società, in cui anche il titolare dell’ex storico cinema, Antonio Artuso, si occuperà della programmazione. Simoni: "Un luogo che vuole essere un nuovo stimolo alla cultura e al dibattito"
TRENTO. È (quasi) tutto pronto per il “Nuovo Astra”, il progetto che farà tornare a vivere lo storico cinema in corso Buonarroti 16, chiuso ufficialmente il 30 novembre, riportandolo nella nuova Sala inCooperazione di via Segantini 10, con le prime tre proiezioni che partiranno dalla settimana prossima.
“Deve diventare un luogo di associazione, che vuole essere nuovo stimolo alla cultura e al dibattito su presente e passato - sostiene il presidente della Cooperazione trentina Roberto Simoni - il progetto è nato per caso dalla chiusura del cinema Astra, un cinema con una connotazione storica che è stato un presidio importante”.
Dopo diverse sollecitazioni ricevute dal territorio, “ci siamo messi a lavorare alla ristrutturazione della sala, che ha più di 40 anni - prosegue - dalla prossima settimana inizieranno le proiezioni. Tutto questo nasce da una realtà associativa, che rimane aperta anche a altre realtà, non vogliamo fare business. Con grande soddisfazione diamo il via a questo progetto che sono sicuro sarà virtuoso. Sono contento di aprire la sede della Cooperazione dando anche vita a questo quartiere”. La sala è stata adeguata “per ospitare il cinema ma anche altri eventi che riguardano tutta la città: oggi si monterà lo schermo domani il proiettore”.
Dal 13 dicembre, infatti, partirà il lavoro della nuova impresa sociale che lavorerà sul progetto denominato “Nuovo Astra” con tre proiezioni e un incontro con un autore che, nelle intenzioni, rappresentano la tipologia di proposta che caratterizzerà l’iniziativa: non blockbuster ma un cinema ricercato, che stimoli alla riflessione, secondo la tradizione portata avanti negli anni dal Cinema Astra.
“Storicamente la sede della Federazione, è stata considerata quasi esclusivamente un palazzo istituzionale – sostiene Simoni - ma da sempre un luogo aperto alla comunità trentina. Questa è per noi l’occasione di aprire le porte della nostra casa a tutta la comunità, per far scoprire i nostri valori e poterne discutere apertamente, immaginando assieme cosa possiamo fare per migliorare il nostro territorio”.
A pochi giorni dalla chiusura ufficiale quindi, grazie all’azione sinergica del movimento cooperativo trentino, l’Astra ritrova oggi una nuova casa, con 534 posti a sedere: “Ci siamo trovati di fronte alla chiusura del cinema Astra - prosegue il presidente – che era estremamente importante per la città. Dopo diverse ristrutturazioni, oggi siamo pronti a aprire la sala ai Trentini”.
“Nuovo Astra” è il nome scelto per il progetto come segno di continuità, all’interno di una nuova società che nascerà nei prossimi giorni con la veste di impresa sociale, che intende cercare di portare avanti il lavoro sviluppato in questi anni dal Cinema Astra e possibilmente di potenziarlo, sia nei contenuti, non solo cinema, che nella presenza al di fuori della città di Trento.
“L’idea è quella di costituire un soggetto capace di lavorare e di far lavorare insieme tutta una serie di realtà - spiega Paolo Fellin, presidente della società cooperativa Vales e promotore dell’iniziativa – che, a vario titolo, si occupano di promozione culturale e di formazione, al fine di riuscire a coordinare al meglio le diverse attività e realizzare una proposta diffusa sul territorio. L’idea è quella di mantenere un centro fisso nella Sala inCooperazione, unitamente a almeno un altro punto, ancora da definire”.
I soci sovventori provengono sia dal mondo cooperativo che da quello privato e para pubblico: Cooperazione Trentina, Consolida (tramite un fondo messo a disposizione da varie cooperative sociali), Mandacarù, Cla, Risto3, Sait, Fondazione de Marchi, Edizioni Centro Studi Erickson e Libreria Arcadia. A questi partner si uniranno a breve altre realtà del territorio che hanno già calendarizzato la discussione all’interno dei rispettivi consigli di amministrazione.
“Ho coordinato un gruppo di lavoro costituito ad hoc per definire i possibili partner per dare continuità non solo a questo cinema, ma alla sua proposta e alla sua azione sociale. Abbiamo lavorato per costruire una nuova base sociale più ampia. Obiettivo non è perseguire un profitto, ma un progetto sostenibile per coprire anche porzioni di territorio provinciale dove questo tipo di cinema non è presente. L'idea è quella di creare un progetto di rete per riempire vuoti, non fare competizione”.
Inoltre, nei prossimi giorni, arriverà sia ai soci del mondo cooperativo legati ai diversi soggetti partecipanti, sia agli iscritti alla mailing list del vecchio Cinema Astra, una lettera loro dedicata contenete l’invito a partecipare alla nuova impresa, attraverso la sottoscrizione di una quota di capitale sociale: “A circa 2 mila abbonati del Cinema Astra – sostiene il titolare dello storico cinema, Antonio Artuso – che riceveranno una lettera dove verrà fatto conoscere questo progetto e dare continuità alla loro presenza, ma anche dare la possibilità di diventare soci”.
Presente anche Fausto Zendron, presidente di Mandacarù: “Il primo motivo che ha spinto la cooperativa che io rappresento qui, nasce dal fatto che il cinema non poteva chiudere né come progetto culturale né per quello che è stato nella storia di Trento. Il secondo aspetto è intrinseco in ciò che è Mandacarù da sempre attenta ai temi sociali che sono la base di questo progetto culturale”.
La società ormai si può dire pronta a partire: “Stiamo ultimando lo statuto – sostiene Fellin - per costituire la nuova società. Uno dei partner sarà anche Antonio Artuso che ci accompagnerà in questo cammino. Dovremmo imparare molto da lui”. Artuso sarà fondamentale in questa nuova avventura: “Sono felice di essere stato contattato per seguire il progetto – sostiene - dopo questa chiusura sofferta, è uno stimolo per me cercare nuove direzioni. E’ un nuovo modo di vedere il cinema che si rifà al passato. Il mio compito sarà quello di seguire la programmazione e cercherò di mantenere ciò che l’Astra fino adesso ha fatto, quindi un cinema di qualità”.
Al fine di lanciare un messaggio forte alla comunità locale verrà organizzato un lancio di promozione del progetto “Nuovo Astra” che consiste in tre eventi collocati tutti nella nuova Sala inCooperazione: lunedì 13 dicembre, alle 20.00 sarà proiettato il film “The Breadwinner” (i racconti di Parvana) di Nora Twomey, film di animazione avente per oggetto la condizione della donna in Afganistan; mercoledì 15 dicembre, alle 20.00 il film “Sorry, we missed you” di Ken Loach. Venerdì 17 dicembre, sempre alle 20.00, verrà presentato il libro “Canto per l’Europa” alla presenza dell’autore Paolo Rumiz, cui seguirà la proiezione del film “Quo vadis Aida” di Jasmila Zbanic. L’ingresso a questi primi eventi sarà offerto sulla base di un prezzo promozionale di 5 Euro. Per le future proiezioni “potranno essere effettuati degli sconti per abbonati dell’ex Astra fino a fine dell’anno e anche per studenti”, riporta Artuso.
Si ipotizzano due proiezioni giornaliere nella fascia 18.30 – 23.00, che saranno potenziate da una proiezione pomeridiana alle 16 nelle giornate di sabato e domenica. La sala chiuderà solo un giorno la settimana. In contemporanea, organizzato su tre sere la settimana, sarà operativa una seconda sala che sarà valorizzata per la gestione di tre specifici filoni cinematografici: film in lingua originale, film aventi a oggetto tematiche sociali e/o il lavoro e film da recuperare e valorizzare. Una di queste sere collimerà con il turno di riposo della Sala inCooperazione. Tutte le informazioni sulla programmazione verranno messe a disposizione, temporaneamente, sul sito www.cinemaastratrento.it, fino all’apertura del sito dedicato al nuovo progetto.
Oltre che i suoi interni, la sala vede cambiare anche il nome in “Sala inCooperazione”, seguendo così la rivoluzione, iniziata lo scorso luglio, del marchio Cooperazione Trentina. InCooperazione, infatti, è il brand rivolto ai soci del mondo cooperativo e alla comunità locale tutta, che si manifesta in un importante numero di progetti rivolti al territorio attraverso una piattaforma (app + carta) che permetteranno, tra le altre cose, anche di ottenere agevolazioni per l’accesso al “Nuovo Astra”.
Dalla nascita dell’edificio negli anni ’70, a opera dell’ingegner Luciano Perini, la Sala è stata epicentro di incontri di grande valore per la cooperazione e la comunità locale. Il futuro, che inizia da oggi, va nella stessa direzione, ma aggiunge un tassello importante che porterà la sala a essere una nuova agorà per la città di Trento e per la provincia tutta, partendo dal cinema per arrivare a una serie di incontri con la cittadinanza su importanti temi di attualità. I lavori di riadattamento, terminati in questi giorni, sono solo l’inizio di un percorso di ristrutturazione che vedrà la sala rivoluzionarsi nel tempo, fino al completo rifacimento previsto entro il 2024.