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Fugatti e il concertone di Vasco ''Ad ogni Costo'': dalla sicurezza alle dimensioni dell'area, dal paragone con eventi simili alla logistica, tante domande poche risposte

Dalle dimensioni del luogo (non è facile far emergere gli annunciati 26 ettari) alla questione sicurezza (è uno spazio con una sola via di fuga? Inimmaginabile per un evento da 120.000 persone), dal confronto con Roma, Milano, Firenze al volo del Blasco sopra al Modena Park (IL VIDEO) per capire cosa dovrà essere fatto a Trento (si va dai 600 bagni chimici al palco alto 40 metri posto vicino all'eliporto). Tutto mentre resta un mistero il perché il Trentino, che ha sempre puntato sul suo splendido paesaggio e territorio, oggi si ritrovi a inseguire un modello ''Padano'' che non ha niente a che vedere con la sua immagine

Di Luca Pianesi - 01 agosto 2021 - 06:01

TRENTO. Ci sono le vie di fuga adeguate per sostenere un evento da ''almeno 120.000 persone'' in quell'area o, al contrario, quello individuato dalla Provincia è un luogo molto compresso, chiuso tra una ferrovia, una strada con collina in salita e un'area privata con muretti in cemento armato? Ci sono i 25 ettari annunciati dal presidente Fugatti e, soprattutto, basterebbero 25 ettari per un evento come quello che si sta ipotizzando? La frase pronunciata dal capo della protezione civile del Trentino, Raffaele De Col, quando ha detto che se ce l'ha fatta Modena a ospitare oltre 200mila persone può farcela Trento con 120mila ha senso? E il paragone che qualcuno ha fatto con l'Adunata degli Alpini? Sono tantissimi i punti interrogativi dietro all'annunciato concerto di Vasco Rossi previsto per maggio prossimo nell'area di San Vincenzo a Trento.

 

Una marea di dubbi che vanno dall'opportunità socio-politica di avere sul territorio un evento di questo tipo, tra l'altro in un momento storico dove la priorità globale non è certo quella di creare mega assembramenti, con interi comparti in affanno e quello della cultura, in particolare, che arriva da un anno e mezzo di quasi totale lockdown (e che di un concerto monstre, di una notte, in un'area defilata, non se ne fa niente QUI ARTICOLO), all'opportunità economica con una Provincia che, praticamente, compra pure i biglietti e ci manca poco anche gli accendini e le bandane oltre a metterci tutta l'organizzazione, l'intitolazione di piazze o vie, la targa di cittadino onorario, di fatto anche il rischio d'impresa e la faccia in caso di flop in un quadro dai ritorni economici misteriosi (davvero pensano che il popolo del Blasco, o di qualsiasi concerto di questo tipo, si fermi a dormire negli alberghi o a mangiare nei ristoranti prima o dopo la performance? Si sono accorti che a Modena con 210 mila persone e un evento in ''città'' gli introiti per il territorio non hanno superato i 6 milioni di euro?).

 

Eppure il presidente Fugatti sembra esserne convinto tanto che su Facebook ha scritto così: ''Il concerto di Vasco Rossi è un’occasione unica per far conoscere Trento e il Trentino e avrà un importante ritorno economico sul territorio''. Sembra incredibile che il presidente del Provincia pensi davvero che serva un concerto di Vasco Rossi a far conoscere lo straordinario territorio che amministra ma a dar credito a quel che scrive la visione è davvero così provinciale e di piccolo cabotaggio. Un evento, però, che pone molti dubbi e che abbiamo provato a immaginare sperando che chi lo ha proposto abbia già pensato a tutto e abbia una risposta per ognuna delle nostre perplessità, certi che ci sia già stato un confronto con la questura, la polizia amministrativa e il commissario del governo per quanto riguarda la sicurezza di una folla oceanica come quella che si prevede, con l'Enac per la vicinanza dell'aeroporto, con i dirigenti dei trasporti per le centinaia di navette che dovranno essere mobilitate e chi più ne ha più ne metta.

 

DIMENSIONI DEL LUOGO

Si sa che questo concertone verrà fatto in località San Vincenzo nell'area dove oggi c'è il drive-through. Si è parlato, a seconda delle occasioni, di 24, 25, 26 ettari ma siamo andati ad analizzare le mappe della provincia: l'area del drive-through, oggi, è grande circa 7 ettari quindi minuscola rispetto a quanto servirebbe.

 

 

Per arrivare a quanto ipotizzato da Fugatti e soci negli scorsi giorni abbiamo provato a fare alcune ipotesi: in un caso ''togliendo'' gli edifici che esistono già in quella zona con campi coltivati annessi ma ottenendo un'area di poco più di 21 ettari e lunga poco meno di un chilometro, praticamente fino alla cintura esterna di Mattarello (inutilizzabile proprio per quel ''buco'' centrale).

 

 

Ci siamo, quindi, ''mangiati'' edifici, strade e vigneti per creare un'area più densa e compatta di 26 ettari.

 

 

Ammesso che si riesca a fare una cosa del genere c'è un primo, apparentemente insormontabile problema: la sicurezza

 

LA SICUREZZA

 

L'area è ''chiusa'' su tre lati e quindi, praticamente, non esistono vie di fuga, ovviamente necessarie se si vogliono assembrare migliaia di persone in un posto (la prima preoccupazione è quella di un effetto panico che con 120.000 persone radunate nello stesso luogo va presa con la massima serietà): a ovest c'è la ferrovia, invalicabile in assoluto, che tra l'altro, da normative costringe chi organizza un evento a lasciare uno spazio di 30 metri liberi lungo tutto il perimetro di distanza (che quindi vanno sottratti allo spazio evento su tutto il lato sinistro). A nord c'è un vallo di terra e poi aree private con muretti di cemento e recinzioni. A est la strada e poi un bosco fittissimo da subito in salita. Di fatto ci si trova in un ''budello'' con apertura ''libera'' solo a sud.

 

La circolare del ministero dell'interno 18/7/2018 prevede specifiche vie di fuga: si parla di un ''modulo'' ogni 250 persone e il modulo misura 60 centimetri. Con 120.000 persone vuol dire che serviranno 480 ''moduli'' da 60 centimetri. Traducendo si dovranno creare almeno una ventina di uscite larghe 15 metri ciascuna.

 

Il palco di Vasco Rossi è alto almeno 40 metri, quello di Modena era l'equivalente di un palazzo di 8 piani. Dall'altra parte della ferrovia c'è l'aeroporto di Mattarello con l'elisoccorso quindi, quasi certamente, servirà l'ok dell'Enac e comunque uno spicchio dell'attuale area drive-through non potrà essere usata per lasciare libero lo spazio aereo. 

 

UTILIZZO DEGLI SPAZI

 

La circolare del ministero dell'interno 18/7/2018 prevede che per valutare l'utilizzo degli spazi si ragioni partendo da un massimo di 2 persone per metro quadro. Se, quindi, si stesse organizzando un evento da assembramento ''compatto'' (cosa che non è un concerto di queste dimensioni) 120.000 persone potrebbero essere accalcate in 6 ettari di spazio. Questi, però, sono eventi ad utilizzo di spazio diffuso: ci sono persone che bivaccano, che allestiscono tende, che posizionano coperte, che stazionano per ore nella stessa area, ballano e si spostano. Bisognerebbe, quindi, moltiplicare almeno per 4 la fruizione di questi spazi il che si traduce in uno spazio che va dai circa 24 ettari a una 30ina solo per garantire una buona esperienza al pubblico. 

 

Vanno poi considerati gli spazi occupati dal palco di Vasco (che come detto è come un grande palazzo di otto piani rettangolare) e l'area backstage da posizionare alle spalle con tutti i posteggi riservati ai camion, bilici, roulotte, trasporto attrezzi (per Modena erano stati un centinaio i mezzi pesanti utilizzati). A questi vanno aggiunti qualcosa come almeno 600 bagni chimici. La norma UNI EN 16194 fissa i criteri minimi fino e sopra i 20.000 spettatori ma per un evento di 120.000 persone che stazioneranno per svariate ore nell'area (non si penserà che il pubblico arrivi per le 21 e per andarsene via finito il concerto). Per raggiungere e utilizzare questi bagni dovranno essere previsti dei percorsi con transenne in ogni settore dell'area (già perché la circolare del ministero prevede che per un concerto di queste dimensioni si debbano creare dei settori, almeno tre, distanziati da una decina di metri con le vie di fuga che dicevamo prima calcolate ogni 250 persone).

 

Ci dovranno essere delle torri-faro (calcoliamone almeno una decina ma dovranno essere probabilmente di più), forse dei maxi-schermi, aree food e merchandising (tutto in mano allo staff del concerto quindi il ''prima i trentini'' qui non ha nessun valore, e la Big Bang tratterrà per sé anche l’incasso derivante dalla vendita dei biglietti di accesso e dei parcheggi da questa gestiti) che, per avere un termine di paragone, al Modena Park erano calcolati in 5.000 metri quadri. Insomma solo questi elementi ''accessori'' portano via qualche altro ettaro (fosse anche solo 2 rischierebbero di mettere in ginocchio e comprimere definitivamente gli spazi). Non dimentichiamo l'area di accesso, di controllo biglietti, di sicurezza per zaini e altro: quell'anticamera che per un evento di queste dimensioni non può non essere calcolata in almeno 5.000 metri quadri.

 

Ogni 250 persone presenti, sempre a norma di legge, dovrà esserci un operatore di sicurezza: dovranno essere previsti, quindi, circa 500 bodyguard con 24 coordinatori di funzione. Poi serviranno i vigili del fuoco permanenti (con autogrù per torri-faro e palco alto 40 metri), forze dell'ordine, volontari etc.

 

LOGISTICA

 

Per un evento di questo tipo si deve calcolare che una percentuale di quelli che saranno i presenti poi al concerto arriveranno qualche giorno prima: sono i fan sfegatati quelli che raggiungono il luogo del concerto tre giorni prima, piantano le tende, campeggiano, e stazionano lì per poter essere i più vicini al palco quando arriverà il momento dell'esibizione. Tolto questo potenziale 10% di pubblico (che sono quelli che seguono il Blasco per tutta la tournee) restano un 110/100 mila persone che arriveranno il giorno stesso. Una piccola parte arriverà magari al mattino, una ancor più piccola potrà anche fermarsi a dormire a Trento (si spera) la notte precedente ma anche fosse solo il 60% quello che arriverà tra le 15 e le 19 si tradurrà in 72.000 spettatori che, giocoforza visto dove è posizionata l'area di San Vincenzo arriveranno tutti concentrati in poche ore nella stragrandissima maggioranza con le auto. Calcoliamo 3 persone per auto saranno almeno 20.000 macchine da parcheggiare dove? E come le si sposteranno? Con centinaia di navette? Li si faranno camminare sulla tangenziale? E poi alla fine del concerto non saranno 72.000 gli spettatori che se ne andranno ma 120.000 tutti insieme. Ecco perché paragonare questo evento all'Adunata degli Alpini (spalmata su tre giorni, con tutta la città a disposizione, l'Ana a organizzarla e, soprattutto, la stazione dei treni a fungere da cuore della logistica) non ha alcun senso.

 

PARAGONI 

- Trento: 120.000 spettatori / non esiste ancora un luogo per ospitarli e non si sa quanti siano realmente gli ettari a disposizione: si parla di 25-26

- Roma: 80.000 spettatori (due date) / Circo Massimo l'area esiste dal IV secolo d.C. e aveva una capienza di oltre 300.000 spettatori. E' uno dei luoghi simboli della Capitale per eventi di massa e di grandi dimensioni servita da tutti i mezzi e rodata da secoli.

- Milano: Ippodromo 140 ettari di spazio si trova vicino allo stadio San Siro che ogni domenica può ospitare fino a 90.000 spettatori. Collegato alla perfezione con ogni mezzo e anche qui organizzazione rodata da decenni.

- Firenze: 50.000 spettatori / Ippodromo 20 ettari disponibili servita dalla tramvia che la mette in collegamento con la stazione di Firenze Santa Maria Novella. L'area è centrale con conseguenti ricadute sulla città.

- Modena Park: 210.000 spettatori / 40 ettari di prato dedicati al pubblico e 90 ettari di area con boschi e aree di sfogo su tutti i lati calcolando le aree limitrofe. I cancelli sono stati aperti la sera prima del concerto tanta era la pressione del pubblico. L'amministrazione comunale ha messo a disposizione 46.000 posti auto e 900 per pullman, suddivisi in 21 parcheggi (ricavati anche in seguito alle ordinanze di chiusura straordinaria di alcuni supermercati e centri commerciali). L'area è centrale con conseguenti ricadute sulla città.

 

Qui l'evento di Modena del 2017 ripreso da Vasco dall'alto. Si può notare come le persone non fossero schiacciate o assembrate ma sparse su tutti i 40 ettari di parco, come ai lati ci siano strade larghissime di accesso, ci siano boschi e altre aree libere che permettono il deflusso delle persone in tutte le direzioni (e conseguenti vie di fuga), si notano i settori come sono divisi, le aree di food e merchandising, le torri-faro, il palo enorme e l'area backstage ancor più grande

 

 

 

SENSO

Pur essendo certamente meglio avere un concerto che non averlo, resta incomprensibile la logica di tutto questo. Una città come Trento perché deve avere una struttura da 120.000 spettatori? Qual è la strategia politica, sociale, di marketing per un territorio che da sempre si promuove basandosi sulla salubrità dell'ambiente, le bellezze naturali, che punta su eventi come i Suoni delle Dolomiti, intimi e a contatto con la natura, regalando al mondo un'immagine legata al suo straordinario territorio, le sue montagne, i suoi boschi, le sue vallate? Perché competere con i mega eventi da Pianura Padana (dove ci sono gli spazi e anche la necessità di attirare le persone proprio con questo tipo di eventi)? Perché deturpare, magari irrimediabilmente visto che l'idea è creare una sorta di ''arena permanente'', una porzione molto grande della Valle dell'Adige, in ingresso al capoluogo tra l'altro, con 25, 26 ettari di prato (altro punto interrogativo: sarà tutta zollata a prato? Non si può pensare altrimenti: 120.000 persone sul ghiaino non sono immaginabili). Certo a quel punto magari anche una Valdastico tornerebbe comoda per regalare un ''giardino dei divertimenti'' al Veneto. Ma non era ''prima i trentini''?  

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