L'appello di un'albergatrice: ''Chiudiamo gli impianti, manteniamo la dignità. Se il Trentino diventa 'zona rossa' sarà solo colpa nostra''
Un altro appello a chiudere le stazioni sciistiche dopo la richiesta firmata dalla Comunità di valle della val di Sole per chiedere il blocco degli impianti. "Una decisione difficile come quella di chiudere le scuole a livello nazionale non avrebbe dovuto rappresentare un'occasione per vacanze extra. Una brutta figura, prendiamoci le nostre responsabilità e facciamo un passo indietro"
PRIMIERO. "Dobbiamo chiudere in maniera dignitosa questa stagione invernale. E' un momento delicato e rischiamo di mettere a rischio la credibilità del Trentino". Così un'albergatrice del Primiero che chiede un intervento della Provincia per chiudere gli impianti da sci per l'emergenza coronavirus.
"Gli operatori - spiega l'albergatrice - cercano di mantenere un ordine e far rispettare il regolamento ma la gente evidentemente non riesce a auto-regolarsi. Se il Trentino diventa 'zona rossa' è solo colpa nostra perché non riusciamo a fronteggiare un'emergenza sanitaria. La salute dovrebbe essere più importante di arrotondare gli incassi. L'economia chiaramente risente di questa situazione ma non si può pensare di salvare qualcosa senza pensare al futuro: in questo momento stiamo rovinando l'immagine di un territorio".
Dopo il boom di ieri (QUI ARTICOLO), anche oggi ci sono tantissime persone nelle località sciistiche. "Assistiamo a tantissima affluenza, code e gente accalcata. Una bruttissima figura, miniamo la nostra credibilità e serietà. Le direttive non sono chiare, chiudere le piscine, tenere le spa aperte a fascia oraria, impianti totalmente in funzione. Dobbiamo assumerci le responsabilità - prosegue l'albergatrice - compiere un passo indietro e rinunciare a qualcosa per senso civico e bene comune. Questa mattina mi sono riunita con il mio staff: la decisione è stata quella di chiudere, anche per rispetto a tutte quelle persone impegnate in prima linea per gestire un'emergenza come questa".
Un altro appello a chiudere le stazioni sciistiche dopo la richiesta firmata dalla Comunità di valle della val di Sole per chiedere il blocco degli impianti (QUI ARTICOLO). "Una decisione difficile come quella di chiudere le scuole a livello nazionale non avrebbe dovuto rappresentare un'occasione per vacanze extra. Chiudiamo in maniera dignitosa, seria e credibile, anche se ormai l'effetto boomerang è evidente", conclude l'albegatrice.
Una presa di posizione in attesa delle decisioni finali del presidente Fugatti sulla questione e dopo che già le Rsa si erano opposte ai provvedimenti ritenuti troppo blandi voluti dalla Giunta provinciale (in particolare quello di permettere l'accesso a un familiare al giorno alle case di riposo) e i sindacati hanno già chiesto al presidente della Provincia di attivarsi (QUI ARTICOLO).