''M49? Al ministero lo chiamiamo Papillon, perché dà l'idea di uno che non si ferma mai per fuggire e per vivere la sua libertà''
Sergio Costa oggi ha ribadito che l'orso evaso dal Casteller tra domenica e lunedì non deve essere ucciso e lo paragona al protagonista del mitico film con Steve McQueen. E visto che il simbolo del Trentino è proprio una farfalla alternato, quando fa comodo, all'immagine dell'orso quale miglior nome per un orso in fuga in Trentino che Papillon?
TRENTO. ''Gli abbiamo dato anche un nome al ministero dell'ambiente: Papillon come il grande Steve McQueen. Perché sono innamorato di quel film straordinario e perché dà l'idea di uno che non si ferma mai per fuggire e per vivere la libertà''. Continua a far parlare di sé l'orso fuggito dal Casteller nella notte tra domenica e lunedì di nome M49. Questa mattina era il ministro Sergio Costa a parlarne a RaiNwes24 in questi termini.
Il paragone è di quelli che scaldano il cuore per tutti gli amanti di quel capolavoro degli anni '70 diretto da Franklin Schaffner con protagonisti l'iconico Steve McQueen e uno stupendo Dustin Hoffman amici per caso e protagonisti di una serie di tentativi di fuga dalla terribile colonia penale dell'Isola del Diavolo nella Guyana francese. Ogni tentativo costerà loro anni di isolamento, costrizioni, maltrattamenti ma Henri Charrière (tra l'altro autore del romanzo autobiografico dal quale è ispirata la pellicola) detto Papillon per il tatuaggio a forma di farfalla sul petto non si arrenderà mai e al grido di ''maledetti bastardi, sono ancora vivo'' riproverà a fuggire senza mai arrendersi, anche in età avanzata.
Un film crudo, a tratti claustrofobico, citato e ricitato in tantissime altre pellicole, serie, cartoni, ambientati in carcere o che comunque raccontano di costrizioni e privazioni della libertà, ma pieno di poesia: un inno alla libertà, all'intraprendenza, al non sentirsi mai vinti e che ricorda a tutti (a Papillon in primis lo ricordano dei giudici ''kafkiani'' nei suoi incubi notturni) qual è il vero senso della vita: non sprecarla.
Che è un po' quello che vorrebbero fare della vita di quest'orso che ha soli tre anni e dovrebbe, secondo la Provincia, per il semplice fatto di essersi comportato da orso (ha abbattuto nel 2018, 60 animali da allevamento, comprese 18 galline e 21 tra pecore e capre, su un patrimonio di oltre 120.000 animali di allevamento in Trentino) passare la sua esistenza in un recinto. Fugatti e la sua giunta hanno deciso che fosse meglio fargli passare le pene dell'inferno, come di fatto è successo, tenendolo sveglio dentro una trappola tubo per svariate ore, facendogli affrontare un viaggio di oltre un'ora, tra curve, salite e discese, chiuso in pochi metri quadrati, agganciato a un pick up tra le luci degli altri veicoli e i suoni del traffico, che sedarlo. Lui è uscito in queste condizioni, impaurito, arrabbiato e carico di adrenalina e per questo è riuscito a superare i recinti elettrificati e le recinzioni della sua prigione (QUI L'APPROFONDIMENTO).
''Per il suo statuto speciale - ha detto il ministro Costa questa mattina - la Provincia di Trento ha legittimità per compiere determinate scelte. Io le sto non solo osservando ma, in termini di carta bollata, sto cercando anche di reagire innanzi tutto al Consiglio di Stato, però questo diventa un tema squisitamente di legittimità giuridica. Invece entrando nelle vicende operative io dico non ammazzatelo. Noi al ministero gli abbiamo dato un nome: Papillon, come nel film con il grande Steve McQueen e sulla fuga per la libertà. M49 è bruttissimo, sembra un'arma. Proprio non va bene. Lo abbiamo chiamato Papillon intanto perché sono innamorato di quel film e dà l'idea di uno che non si ferma mai per fuggire ma fa di tutto per vivere la libertà, ma al di la del nome che ha anche un senso romantico, la cosa importante è capire se c'è la necessità di ammazzarlo o se invece questo orso sta facendo semplicemente quello che un orso deve fare, vivere la sua dimensione di orso in maniera normale. Mettiamo in campo le pratiche per mitigare i rischi e garantiamo un corretto rapporto tra essere umano e orso che possono vivere bene insieme''.
E allora mentre M49 resta in fuga anche noi de ilDolomiti accogliamo l'appello del ministro Costa per l'amore per quel film straordinario e perché, guarda caso, il simbolo del Trentino è proprio una farfalla alternato, quando fa comodo, all'immagine dell'orso. E allora quale miglior nome per un orso in fuga in Trentino che Papillon? Se poi fosse scappato in moto si sarebbe potuto parlare di un altro grande classico del cinema con Steve McQueen, la Grande Fuga, ma gli orsi si sa, non ci vanno in moto, anche se uno dei meme più diffusi e divertenti di questi giorni sembra raccontare un'altra storia.