Trasparenza, in Trentino Alto Adige situazione critica. Fondamentale il controllo dei cittadini attivi
E' segretario alla Presidenza della Camera dei deputati, eletto in Trentino Alto Adige nel 2013 con il Movimento 5 Stelle
Dopo oltre un anno di segnalazioni e pressioni del M5S a tutti i livelli istituzionali, l’Autorità nazionale anti corruzione ha finalmente chiarito che le province di Trento e Bolzano non possono derogare in alcun modo alle norme statali in materia di anti corruzione.
In questi mesi abbiamo sollevato più volte il fatto che nelle amministrazioni degli enti locali trentini ci sia un problema di trasparenza e abbiamo portato i casi dei comuni e delle comunità di valle fino in Parlamento con tre interrogazioni (4/11927, 4/13281 e 5/10485) a cui il Governo non ha ancora risposto. In abbinamento agli atti di sindacato ispettivo con i quali abbiamo interrogato il Governo e la Provincia, abbiamo segnalato all’Autorità nazionale anti corruzione una lunga serie di inadempienze e di irregolarità rispetto alle disposizioni di legge, allegando una puntuale e corposa documentazione.
Grazie alla preziosa vigilanza degli attivisti M5S abbiamo potuto denunciare le gravi inadempienze da parte di molte amministrazioni locali e il disinteresse della Giunta provinciale di Trento nel porvi rimedio. Le due petizioni popolari depositate nei mesi scorsi per chiedere maggiori controlli e certezza delle sanzioni in caso di inadempienze, testimoniano l’importanza del ruolo di controllo esercitato dai cittadini attivi per garantire il buon governo e il corretto funzionamento delle amministrazioni locali.
Siamo soddisfatti, ma la situazione rimane critica: non solo perché la Provincia di Trento ora deve fornire delle spiegazioni, ma anche perché il clima generale non pare favorire la cultura della trasparenza e della legalità. Esemplare il caso dell’amministrazione comunale di Levico Terme, che ha pensato bene di ricompensare l’impegno civico di un cittadino particolarmente solerte con una querela per danno di immagine.
Questo fa capire come ci sia ancora molto lavoro da fare: il controllo diffuso è una pratica sollecitata dalla stessa legge nazionale per prevenire i fenomeni di corruzione all’interno delle amministrazioni pubbliche, che non sono realtà infallibili e intoccabili. In questo senso, i cittadini non vanno visti come una minaccia, ma come una risorsa da valorizzare, con il fine ultimo di attuare in maniera sistematica i principi e le disposizioni in materia di trasparenza presso tutte le pubbliche amministrazioni locali.