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Referendum, il Governo garantisca il diritto di informazione

Dopo il voto per le trivelle avevo chiesto perché in Trentino Alto Adige lo stato non avesse reso disponibili gli stanziamenti per i messaggi autogestiti. Il Governo non mi ha mai risposto ed è gravissimo. Anche perché tra due mesi ci sarà il referendum costituzionale
DAL BLOG
Di Riccardo Fraccaro - 06 ottobre 2016

E' segretario alla Presidenza della Camera dei deputati, eletto in Trentino Alto Adige nel 2013 con il Movimento 5 Stelle

Nell’aprile scorso, rilevando a livello locale pesanti criticità sull’informazione istituzionale in occasione del referendum sulle trivelle, ho presentato una serie di interrogazioni per invitare il Governo a garantire gli stessi diritti di informazione politica ai cittadini del Trentino Alto Adige. Il fatto che non sia arrivata alcuna risposta è gravissimo, perché tra meno di due mesi gli elettori saranno chiamati a esprimersi sul referendum costituzionale.

 

La prima interrogazione (4-12720) intendeva chiarire come mai nel 2015 e 2016 il ministero abbia reso indisponibili alle Province di Trento e Bolzano gli stanziamenti statali per i messaggi autogestiti, previsti per legge per garantire il diritto di informazione politica di tutti i cittadini sul territorio nazionale. Un tema molto sentito a livello locale, come ha confermato ieri l’approvazione unanime dell’odg di Degasperi in Consiglio provinciale.

 

Nella seconda (4-12888), invece, rilevando un evidente trattamento disparitario nei confronti del gruppo linguistico tedesco, ho sollecitato un nuovo intervento del Governo per garantire parità di informazione con l’erogazione di fondi per la comunicazione politica trasmessa dalle emittenti private, in particolare per quelle di lingua tedesca. Mi sono poi rivolto anche alla Presidenza Rai (440/2146), riportando i dati allarmanti dell’affluenza al referendum sulle trivelle, che ha visto l’Alto Adige registrare il più alto tasso di astensionismo (affluenza al 17,6 per cento), con picchi negativi proprio nei comuni con maggioranza di elettori di lingua tedesca (a Merano ha votato il 23,7 per cento, a Bressanone il 17,4 per cento, a Brunico il 14,7 per cento, a Curon Venosta solo il 5,4 per cento).

 

Il rapporto è evidente: più alta è la percentuale degli elettori in lingua tedesca e più alto è l’astensionismo, segno che qualcosa non funziona. La risposta è stata, tuttavia, tranciante: “La responsabilità editoriale del canale dedicato alle minoranze linguistiche ricade sulla Testata Giornalistica Regionale”. Ecco, quindi, che in questi giorni mi sto adoperando presso la Commissione di vigilanza Rai per introdurre precise disposizioni nello schema di delibera che è stato abbozzato, affinché anche ai cittadini di lingua tedesca sia garantito il diritto di essere informati nella loro lingua.

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