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Il "Patto" con gli Schützen è corruzione elettorale. Le istituzioni sono state vilipese, la maggiornaza prenda posizione

Attendiamo una presa di posizione netta e non più una colposa e omertosa indifferenza delle forze che governano la nostra provincia
DAL BLOG
Di Riccardo Fraccaro - 24 aprile 2017

E' segretario alla Presidenza della Camera dei deputati, eletto in Trentino Alto Adige nel 2013 con il Movimento 5 Stelle

Le motivazioni fornite dal giudice Borrelli alla condanna per corruzione elettorale dei firmatari del patto con gli Schützen non lasciano dubbi e confermano la preoccupazione che il Movimento 5 Stelle aveva da sempre: l’accordo era potenzialmente in grado di influire sulle elezioni. 

 

Alla luce di queste considerazioni, la posizione del consigliere provinciale Baratter, sottoscrittore del patto uscito però dal procedimento penale con la scorciatoia della messa in prova, si fa sempre più grave e indifendibile.

 

Il governatore Rossi e tutta la maggioranza fino ad oggi hanno minimizzato e fatto finta di niente, ora pretendiamo una presa di posizione chiara e netta.

 

Il consigliere Baratter ha schivato il processo chiedendo la messa in prova, ma il giudice ha stabilito che il patto elettorale da lui sottoscritto in vista delle provinciali 2013 era un accordo corruttivo che poteva influire sulle elezioni.

 

Rossi e il Patt hanno liquidato questo enorme scandalo come una “leggerezza”, nel silenzio degli altri partiti della coalizione. Evidentemente, Pd, Patt e Upt condividono questo modo di fare politica, visto che accettano di governare con un consigliere che ha sottoscritto un accordo corruttivo e che ha scelto di sottrarsi all'accertamento giudiziario delle proprie condotte.

 

Non possono continuare a fare finta di nulla: il patto siglato tra Baratter e gli Schützen è un atto gravissimo che mina alle fondamenta la legittimità del Consiglio. La condanna e le motivazioni del giudice infatti confermano il dubbio che la maggioranza sia stata costruita anche grazie ai voti inquinati dalla corruzione elettorale.

 

Baratter deve risponderne politicamente e invece la maggioranza lo premia addirittura inserendolo nella Consulta per il Terzo Statuto, che sta riscrivendo le regole della nostra Autonomia. Attendiamo una presa di posizione netta e non più una colposa e omertosa indifferenza delle forze che governano la nostra provincia.

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