A Natale siamo tutti più buoni con la speranza di pensare meno a quello che avremmo potuto fare e di guardare più al futuro da migliorare
Amo raccontare frammenti di vita e tutto ciò che lascia un segno
Il Natale è entrato nelle nostre case. Con prepotenza, a volte. Noi abbiamo scelto quale spazio dargli. E di quale significato riempirlo. Con l'attenzione a non scoppiare. Qualcuno si sarà fatto prendere dall'ansia, qualcun altro sarà impazzito nei centri commerciali per riempire le borse. Con le migliori intenzioni del mondo, certo. Magari per fare contenti i nostri bambini. E che fatica, quando arriva il giorno in cui i tuoi figli ti chiedono di dire la verità su Babbo Natale. E tu, magari, te la cavi dicendo che Babbo Natale arriva finché ci si crede. Finché c'è ancora magia.
L'atmosfera fa la sua parte. Senza dubbio. Le luci, le musiche, i profumi, gli addobbi, il calendario dell'Avvento, la neve... Tutto ciò che si prepara in attesa del Natale e che ci accompagna fino all'Epifania. Sono giorni da passare in famiglia, possibilmente. D'altronde, il "Natale con i tuoi" ha sempre il suo fascino. Fa tornare tutti un po' bambini e, forse, anche un po' più attenti all'altro. Con un velo di malinconia, a volte, nel pensare a chi non c'è più. O con un grande vuoto. Forse è lì che la magia può entrare, che la luce può sconfiggere il buio. Forse, se ci crediamo, è lì che nasce un Bambino. Nel nostro presepe interiore. Dove, nonostante tutto, si sorride al nuovo anno.
E, ancora, il Natale è associato alla vacanza, ai momenti di spensieratezza. Magari, in queste settimane, stiamo addirittura riuscendo a diventare davvero più buoni. Non per qualche giorno. Non per la donazione in più o per il regalo solidale. Ma perché, seppur magari con prepotenza, anche questo Natale smuove qualcosa dentro di noi. Perché, forse, questi giorni un po' magici ci aiutano a guardare meno a quello che avremmo potuto fare e di più al futuro da migliorare.