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Sicurezza, bene i nuovi strumenti per i sindaci dal Daspo per gli spacciatori alle ordinanze anti degrado

Occorre aumentare risorse, strumenti e personale, se vogliamo far sentire i cittadini davvero sicuri. Nel nostro Paese aleggia purtroppo un forte senso di insicurezza per i furti negli appartamenti (circa 200mila all’anno, uno ogni due minuti) che restano impuniti nel 97% dei casi
DAL BLOG
Di Franco Panizza - 14 aprile 2017

Segretario politico del Patt e Senatore nella XVII legislatura 

Quello sulla sicurezza dei centri abitati, come ho ribadito in aula al Senato, è un provvedimento positivo, a condizione che si prosegua con determinazione su questa strada, senza pensare d’aver risolto tutto con una legge. L’azione delle forze di polizia è fondamentale. Occorre aumentare risorse, strumenti e personale, se vogliamo far sentire i cittadini davvero sicuri. Nel nostro Paese aleggia purtroppo un forte senso di insicurezza per i furti negli appartamenti (circa 200mila all’anno, uno ogni due minuti) che restano impuniti nel 97% dei casi, la prostituzione lungo le strade, le occupazioni abusive, gli scippi, i borseggi, l’attività di spaccio che sequestra intere piazze e strade delle nostre città e dei nostri centri abitati e colpisce una popolazione sempre più giovane. Sono problemi che dobbiamo affrontare con decisione e con il contributo di tutti, in una visione di sicurezza realmente integrata e coordinata, perché da sole le forze dell’ordine non ce la possono fare.

 

Per questo è positivo aver dato nuovi strumenti ai sindaci, dalle ordinanze dirette rispetto a situazioni di degrado e contrasto a situazioni di illegalità come, ad esempio, l’occupazione illecita degli spazi, fino al Daspo per gli spacciatori: i sindaci sono quelli su cui ricadono le preoccupazioni dei cittadini ma sono anche quelli che hanno la maggiore conoscenza del territorio e sono quindi in grado di individuare la tipologia degli interventi necessari. Per questo ho sostenuto la possibilità di adottare ordinanze dirette dei sindaci per superare situazioni di incuria o degrado degli abitati o per tutelare la tranquillità dei residenti, così come quelle per prevenire l’insorgere di fenomeni criminosi o di illegalità, tra cui l’accattonaggio con lo sfruttamento di minori e disabili o l’occupazione illecita degli spazi pubblici e privati.

 

Il presidio e il pattugliamento delle forze di polizia hanno svolto una funzione di argine, come a Trento, davanti alla Stazione, dove grazie al costante monitoraggio delle forze dell’ordine e al recupero della vivibilità del parco, è stata in parte ripristinata una legalità che però si regge un fragilissimo equilibrio. Quello alla sicurezza è un diritto che deve essere garantito a tutti, perché la sicurezza è libertà non solo dai ripetuti furti, ma anche dalle spese per pulire le vetrine del proprio negozio o le proprie abitazioni prese di mira da qualche writer.

 

Ma è un diritto che si conquista con il contributo di tutti, delle istituzioni e delle forze di polizia, ma anche dei cittadini che devono avere cura del loro territorio e operare, nel loro piccolo, per favorire la loro azione: in questo senso è importante anche il coinvolgimento attivo del volontariato per contrastare il disagio sociale e favorire l’integrazione. La legge approvata guarda ai più deboli ed esposti, perché i soggetti forti la sicurezza sono in grado di assicurarsela privatamente. A condizione naturalmente che, anche nei prossimi interventi normativi, si proceda lungo la strada che è stata tracciata e non si facciano retromarce, come troppe volte abbiamo visto fare in Italia.

 

Un provvedimento che giunge a poche settimane da quello sull’immigrazione. L’Italia, come abbiamo tutti ribadito più volte, non ce la può fare da sola ad affrontare un fenomeno così grande ed epocale. Accelerare le procedure di rimpatrio per chi non fugge dalla guerra vuol dire anche prevenire l’insorgere di possibili tensioni sociali, vuol dire anche diminuire la pressione su quei territori che sono più esposti al fenomeno. I due provvedimenti devono viaggiare assieme, in una strada che va perseguita senza tentennamenti e con determinazione per aumentare la sicurezza delle nostre città, dei nostri paesi. 

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