Protezione civile: bene l'accelerazione al Senato. Semplifichiamo la catena di comando
Segretario politico del Patt e Senatore nella XVII legislatura
Durante la discussione in aula sulla legge di riordino della protezione civile ne abbiamo convintamente sostenuto l'anticipo. Tuttavia resta sul tappeto la questione di una semplificazione della catena di comando nelle situazioni d'emergenza. Si deve dare la regia alle regioni, così come avevo ribadito anche la scorsa settimana alla presenza del Presidente Gentiloni.
È positivo che il Senato abbia dato priorità all'approvazione di questo provvedimento, in virtù di quanto accaduto nel centro Italia. Il riordino delle funzioni, che sono il cuore della riforma, deve certamente assicurare un coordinamento centrale delle strutture e delle risorse umane, ma non può essere soggetto ad una logica centralista.
Come autonomisti abbiamo presentato un emendamento perché preoccupati dalla previsione che la legge delega porti ad una omogeneizzazione su base nazionale di terminologie e codici, anche in relazione alla redazione dei Piani di protezione civile. Auspico che il Governo lo accolga o che, in alternativa, si impegni perché nei decreti attuativi sia garantito il rispetto delle prerogative attribuite alle province autonome.
Sul piano più generale persiste un tema legato alla catena di comando, con troppi soggetti chiamati a confrontarsi prima di poter agire. Occorre costruire un meccanismo più snello, che metta al centro le regioni con compiti di guida e coordinamento e dove si definiscano con precisione il ruolo dei comuni, delle prefetture e della Dicomac.
Un punto questo, che è stato affrontato anche in Conferenza Stato-Regioni: anche in quella sede il Trentino, che ha responsabilità di coordinare la Protezione Civile nazionale, ha chiesto che siano i presidenti delle Regioni e delle Province Autonome a relazionarsi con i sindaci e a coordinare le emergenze, in accordo con i prefetti.
In merito alla ricostruzione bisogna costruire un meccanismo in equilibrio tra efficacia dei lavori e garanzie massime per contrastare possibili tentativi di infiltrazione di soggetti interessati a speculare sulla ricostruzione. In passato abbiamo visto come la velocità degli interventi non garantisca la trasparenza e come la trasparenza produca lungaggini burocratiche, incertezze, lentezza.
La Protezione Civile del Trentino sta operando con grande generosità e competenza. È dal 24 agosto che siamo impegnati con i nostri uomini, i mezzi, le competenze e una rete di volontari che da ogni Valle continuano a giungere, a turni, nel centro Italia. A loro, come ai tanti volontari, vigili del fuoco, operatori del soccorso alpino che si sono spesi e che si stanno spendendo, va il nostro più sentito ringraziamento.