I camion arrivano all'incrocio tra via Talvera e via 4 Novembre e come al solito si 'incastrano'
Giornalista, ha lavorato per Alto Adige, Gazzettino e Trentino
"Piuttosto che niente, meglio piuttosto". Il detto di chi s’accontenta – e non è detto che goda – suona meglio in dialetto. Ma nella fattispecie calza comunque. La fattispecie è Via Novembre a Gardolo. E’ la lunga retta che tocca due scuole, il centro sportivo con piscina, una affollata sequenza abitativa che negli ultimi anni s’è fatta ancor più fitta con ampia edificazione popolare. E ancora un deposito di camion, una concessionaria, anzi due, e la sede della Croce Bianca.
Da anni, vanamente, gli abitanti di via 4 Novembre hanno lamentato la pericolosità della strada. E l’assurdità dell’amministrazione nel non tenerne conto. Via 4 Novembre è una strada dritta e lunga. Invita ad accelerare e di conseguenza quotidianamente rende rischiosi i numerosi attraversamenti che intersecano la viabilità principale sia da destra che da sinistra.
Segnalazioni e appelli all'amministrazione comunale e alla Circoscrizione sono caduti nel vuoto. Ma qualche mese fa il sindaco Andreatta – pubblicamente redarguito e piuttosto imbarazzato dall’inconcludenza dell’amministrazione - pare abbia fatto la voce grossa in giunta, invitando il flemmatico assessore ai lavori pubblici a darsi una mossa per trovare una soluzione.
Ed affettivamente qualcosa è finalmente successo. Da un sopralluogo in via 4 Novembre - effettuato da Gilmozzi e dalla neo presidente della Circoscrizione, Antonella Mosna, e dal presidente della commissione territorio – è uscita la decisione di un intervento. Dovrebbe concretizzarsi prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.
All’altezza delle medie Pedrolli verrà dunque realizzato un ampio rialzo stradale che imporrà di rallentare in un punto nevralgico della strada, laddove attraversano gli studenti delle elementari e delle medie. E’ un punto nel quale - per altro - esiste già l’unico semaforo della strada che svolge la sua brava funzione di prevenzione. Ma per continuare con i detti, 'meglio abbondare' che 'deficere', come purtroppo per anni ha fatto il Comune.
Salutando con soddisfazione la tardiva iniziativa del Comune (e va dato atto pure alla neo presidente della Circoscrizione di aver 'pressato' sul problema) vale la pena di invitare l’amministrazione a considerare che probabilmente di rallentatori su via 4 Novembre ne servirebbero anche altri lungo la strada. Rallentatori da porre lungo quel chilometro lineare segnato da un forte carico di traffico e residenza.
In questo senso appare impegnata la presidente della Circoscrizione: “Il rialzo stradale deciso davanti alle Pedrolli – dice Antonella Mosna – è un primo e importante passo. Ma bisognerà intervenire anche nel resto della strada da lì alla curva che porta al Parco di Melta. Io non posso garantire nulla se non l’impegno a monitorare la situazione e discutere soluzioni utili con il Comune”.
Bene. Benone. Ma il Comune andrebbe sollecitato ad una riflessione di respiro più lungimirante. Per esempio sul senso di permettere lungo via 4 Novembre un andirivieni di mezzi pesanti (il deposito di autoarticolati, le bisarche che servono la concessionaria), che si incrociano e manovrano non senza problemi su una strada che collega aree fortemente abitate.
Manovre che spesso mettono a repentaglio anche la ciclabile della strada. Se chiedere un ragionamento complessivo su viabilità, insediamenti commerciali e residenziali è probabilmente una chimera, ci si accontenterebbe di misure 'furbe'. Come ad esempio la scelta di fare arrivare i camion al deposito e alla concessionaria da una sola direzione, evitando incroci pericolosi con l’autobus che per fortuna in Via 4 Novembre sale solo da sud.
Ma c’è un altro guaio che seppur evidenziato dalla petizione consegnata in Comune alcuni mesi fa non è stato ancora preso in considerazione. Si tratta dell’incrocio tra Via Talvera e Via 4 Novembre, teatro frequente di 'incastri' per nulla divertenti.
Accade questo. Grossi autoarticolati, per lo più stranieri, salgono lungo via Bolzano e all’altezza di via Talvera la imboccano per entrare in Via 4 Novembre evitando l’ingresso principale a Gardolo che sta un chilometro più a nord. Via Talvera è una strada 'di minima' che recentemente è diventata di massimo traffico per via del nuovo insediamento Itea.
Ebbene, i camion che provano ad immettersi su via 4 Novembre, attraversando la ciclabile, non riescono a curvare verso sud. Si bloccano con motrice in mezzo alla strada e cassone su via Talvera. I giovani Tonelli (la serra omonima che si è fatta promotrice della raccolta delle firme della petizione) sono diventati giocoforza abilissimi segnalatori per le manovre complicate e pericolose dei camionisti. Che sudano ed imprecano con bestemmie straniere. Il povero albero che sta all’incrocio, così come i segnali stradali già più volte ammaccati, si raccomandano rispettivamente al dio vegetale e al dio della segnaletica.
Orbene, l’imbocco di via Talvera da parte di chi non dovrebbe, ha come responsabile il navigatore. Quando i camionisti lo maledicono in più lingue, è tardi. Problemone? Macchè. Se il Comune – (gli uffici della viabilità, i vigili) avessero almeno un occhio aperto ci metterebbero un secondo a piazzare all’imbocco di via Talvera un segnale che vieta l’ingresso ai camion. Ma la semplicità ed il buon senso non sembrano aver fin qui abitato negli uffici competenti.
Speriamo che foto e video che accompagnano questo articolo servano a qualcosa. Oggi, non un domani che in via 4 Novembre dura da anni.