''Un animale ti allunga la vita'', figuriamoci 5 (quattro gatte e un pappagallo che sta imparando a dire i loro nomi)
Ribelle quanto basta amo gli animali e in particolare i gatti. Inseguo sempre i miei sogni come quello di scrivere e da sempre racconto storie spesso e volentieri di mici e micie.
Tanto vale essere sinceri, la vita di una persona sola è veramente difficile in certi momenti. E lo dice con coscienza chi, in sostanza, avendo una figlia grande che convive, ma fa la sua vita sa bene cosa vuole dire. È una questione di equilibri molto fragili e emotivamente, a volte si può sfiorare, proprio malgrado, attimi di sconforto o di panico, a seconda delle circostanze. Girovagando su Fb, (mi ci sono iscritta perché appartengo a tutti i gruppi di gatti, cani e via dicendo) mi sono imbattuta in una notizia che mi ha fatto pensare. Negli stati Uniti un signore anziano scrive una commovente lettera al vicino di casa “Badare ai suoi cani mi ha dato la forza per andare avanti”. Si è infatti preso cura dei cani, Smokey, Oreo e Jennifer, del vicino di casa, per due settimane e sembra che questa esperienza sia stata per lui davvero molto importante, nonostante sia stata breve.
Così, ha voluto scrivere una lettera di ringraziamento al suo vicino di casa proprio per avergli cambiato la vita. Rimasto solo dopo la morte del padre, senza figli e compagna ha avuto l'occasione di poter fare questa cosa che gli ha letteralmente rivoluzionato l'esistenza. Nulla di particolarmente trascendentale gli ha ridato un'anima, semplicemente prendersi cura dei tre cagnetti, interagire con loro portarli fuori a fare lunghe passeggiate, cosa che non faceva più da tempo. È come se avesse aperto gli occhi ad un fatto imprescindibile, che la vita è bella e vale sempre e comunque la pena di essere vissuta. E mi sono messa a pensare: tutto questo è dannatamente vero e reale.
Prendersi cura di un essere indifeso, che mette la sua vita nelle tue mani, dà un senso alla propria vita. Si sviluppa una sorta di routine quotidiana e piacevole che da alla persona la sensazione di avere un ulteriore scopo personale, al di là delle sue vicende più o meno travagliate. Credo che, per essere compreso questo vada solo sperimentato. E io lo so bene. Da padrona e custode delle mie quattro ragazze pelose, di ogni età e condizione, in ordine Tina, Shira, Caplypso e Liuba e non ultimo il maschio di famiglia, il pappagallino Cico mi fanno passare i momenti in cui sono sola, al di là delle mia rete di relazioni amicali e di mia figlia, uccel di bosco, con una qualità di vita a tratti meravigliosa.
Alla scomparsa della mia mamma, un dolore sordo e persistente, dal quale non si guarisce mai mi sono portata a casa Shira e Cico, e non so come, ancora me lo chiedo spesso, in qualche maniera questi cinque esserini hanno fuso le loro esistenze nonostante non ci avrei scommesso un soldo bucato viste le diversità di età e caratteristiche. Certo ogni gatta ha il suo carattere, e Shira, una fiera siamese dal piglio impossibile è stata una vera sfida. Ciononostante ce l'hanno fatta. Ogni mattina Shira, che ha sempre avuto un caratteraccio, aggressiva e solitaria, visto che ha trascorso gran parte della sua vita come gatto unico, aspetta che io mi svegli e mi riempie di coccole. È come se sapesse, è come se avesse compreso che io le ho salvato la vita.
Di strafugio la osservo mentre gioca con Liuba, la più giovane, gattina presa dalle volontarie, una Calico leggera come una gazzella che si è specializzata nell'aprire le porte saltando sulle maniglie. Calypso, una siberiana mangiona (e si vede) le osserva sorniona e cerca di partecipare, mentre Tina, dall'alto della sua vetusta età, diciannove anni, le guarda dall'alto della sua saggezza. Cico, che non so ancora se viene considerato uno strano gatto o una preda sopraffina sta imparando a dire i loro nomi. Uno spasso insomma. E un grande impegno, un impegno che mi sono presa con la vita, al quale, però, non rinuncerei per nulla al mondo, tanto lo considero prezioso.
Vuoi essere simile alla natura degli dei? Sii misericordioso con gli animali: la dolce misericordia è il vero segno della nobiltà.
(William Shakespeare)