"Siamo rimaste insieme fino al tuo ultimo respiro'', Shila è morta per la paura causata dai botti di Capodanno
Ribelle quanto basta amo gli animali e in particolare i gatti. Inseguo sempre i miei sogni come quello di scrivere e da sempre racconto storie spesso e volentieri di mici e micie.
Le origini sono come una radice invisibile che ti attraversa il cuore. Non si abbandonano mai completamente ed è per questo che spesso e volentieri ripenso a Monopoli, il paese del mio papà. Direi che è senza dubbio alcuno un angolo di paradiso. La terra rossa e selvaggia della Puglia si coniuga perfettamente con l'azzurro cristallino del mare e gli ulivi contorti, forgiati dal vento, si stagliano maestosi nella campagna arida e selvaggia.
Questa volta, purtroppo, ne parlo in maniera diversa, perché spesso vado a cercare notizie che la riguardano, e questa volta avrei preferito non leggere quello che ho trovato. Il capodanno è appena passato...gli echi delle feste risuonano ancora lievi nell'etere. E come ogni anno, inesorabile, nonostante tutti gli avvertimenti, le preghiere sui social, le istanze disperate di chi ama gli animali, si compie imperterrito il rito dei botti, dei petardi, della stupidaggine della nostra specie. E ogni anno puntualmente qualcuno ne fa le spese.
Quest'anno, nella fattispecie, il bilancio delle vittime dei botti conta un morto e 500 feriti, di cui 44 gravi. Tra i feriti i minori di 12 anni sono 68 e 59 quelli tra i 12 e i 18 anni. La regione più colpita, secondo i dati delle forze dell'ordine, è la Campania dove un uomo è morto a causa di un proiettile vagante. Sono 8, in tutta Italia, le persone ferite a causa dell'uso assurdo quanto stupido di armi da fuoco. E a farne le spese sono soprattutto gli animali domestici e non, ai quali provoca danni terribili e spesso fatali.
La paura dei botti può ingenerare un aumento improvviso del battito cardiaco legato alla paura, da lì nascono disturbi da stress di vario tipo come tremori, salivazione eccessiva, perdita dell'orientamento, aumento dell'aggressività, attacchi di panico e infine morte. Io stessa dopo uno spettacolo a teatro sono rientrata a casa dove ho tenuto d'occhio e calmato le mie quattro pelosette, che si aggiravano a pancia a terra in casa, frastornate da questa baraonda inusuale, a loro incomprensibile.
E loro erano al sicuro fra le mura della loro casa, pensate a tutti gli animaletti in giro per le strade, vittime non solo dei botti, ma a volte di atti di crudeltà tanto stupidi quanto inspiegabili. Shila era stata salvata dal canile di Monopoli quando aveva due anni e la sua padroncina 11. Questo piccolo esserino morbido, nero e con il musetto bianco è stata la compagna di vita di Ylenia, ne ha diviso gioie e dolori per quasi dieci anni.
Sempre insieme. Shila ora non c'è più. Nella via dove si trova la mia casa, i botti, nonostante l'ordinanza del sindaco, sono stati fortissimi. E la cagnolina prima ha avuto un infarto e la paralisi ad una zampina. Poi si è paralizza tutta. E Ylenia con la morte nel cuore ha dovuto prendere la decisione più difficile della sua vita.
Avrebbero avuto ancora tanto tempo insieme, avrebbero potuto festeggiare la prossima laurea della ragazza. Avrebbero potuto, ancora e ancora, e ora restano solo i ricordi ed una morsa sul cuore. E l'impotenza
"Siamo rimaste insieme fino al tuo ultimo respiro. Che tu possa essere la mia stella polare. Ci siamo scelte io e te. Sei stata la scelta migliore della mia vita", questo dice Ylenia su Facebook. E come lei chissà quanti altri fatti analoghi, dolorosi e assurdi, hanno spezzato tanti legami ed infranto tanti cuori. Non ho che parole di sdegno e rabbia profonda.
Rancore impotente verso questa parte di umanità dagli istinti primordiali, efferati e non giustificabili in nessun modo, crudele verso bambini, anziani ed animali, l'anello debole della nostra specie. Verso chi non si può difendere.
La mia voce non conta niente, lo so. Ne sono conscia. Come dicevano i latini però: "Gutta cavat lapidem", la goccia perfora la pietra. E io ci proverò. Sempre. "Fissa il tuo cane negli occhi e tenta ancora di affermare che gli animali non hanno un anima", Victor Hugo.