"Le lacrime scendono da sole tra sentimenti potenti e genuini", il film "C'è ancora domani" di Cortellesi ha un fascino sublime

Le lacrime scendono da sole, senza controllo. La sala è gremita, e scorrono i titoli di coda, mentre me ne sto seduta lì, al buio, a pensare. Ho visto tutto il film in prima fila, con l'ultimo biglietto comprato online a volo mentre ero fuori in mezzo a una marea di persone che si snodava lungo la via. 

Il cinema è sempre un'emozione senza pari per me, fin da quando ero un soldo di cacio, ma è da tempo che non mi succedeva di provare una tale emozione con un film , da quando ho visto The Whale probabilmente sono molto selettiva in genere. Andare al cinema per me vuole dire sedersi in una sala buia e cominciare a sognare lasciandosi trasportare dalla musica e da quell'emozione che solo una scena in primo piano ti può dare, solo se vista sul grande schermo.

"C'è ancora domani" esordio alla regia di Paola Cortellesi, biglietto d'oro 2023, è l'unico film di produzione italiana a entrare nella top 10 annuale. In primis fascino sublime del bianco e nero, girato con la cinematografia d'epoca.

Scene girate spesso con primi piani intensi e profondi. Un'allegoria particolarissima di un'Italia del dopoguerra, dipinta con sottile maestria, con parecchi cammei interpretativi e due protagonisti eccezionali, la stessa Cortellesi e Valerio Mastandrea. Non voglio assolutamente entrare nel dettaglio, perché reputo che questo guasterebbe l'emozione genuina che scaturisce nel vederlo.

Basti pensare che nella storia di questa coppia che si dipana fluida e che ti coinvolge a tal punto che ti sembra di essere lì con loro alcune scene che avrebbero potuto essere forti, sono state, con delicatezza estrema della regista,  trasformate in surreali scene che sembrano appartenere a un musical, nella quali la musica crea un contrasto che poteva essere stridente, ma invece appare perfetto. Assolutamente perfetto. 

Questo è un film sulle donne, per le donne, dedicato essenzialmente alla redenzione della figura femminile che in un Italia reduce dal conflitto comincia la sua strada in salita. Purtroppo alcune situazioni sono ancora dannatamente attuali nel nostro contesto,  ma gustare questa pellicola significa per le donne,  soprattutto molto giovani trarne un insegnamento molto molto prezioso, capire come sia importante e mi fermo qui.

Contestualmente tutti gli uomini dovrebbero vederlo, perché fa davvero riflettere e introiettare sentimenti e sensazioni pregnanti che ti lasciano dentro qualcosa di imprescindibilmente prezioso. La coscienza di quello che è giusto e di quello che è sbagliato nei rapporti fra uomo e donna. Delia, la protagonista è una donna che appare ordinaria ma non lo è per niente. 

I suoi sentimenti, per la figlia soprattutto, sono potenti e genuini e le sue azioni concrete ed efficaci. I suoi profondi occhi scuri bucano lo schermo e ti penetrano nell'anima e ti catturano,  in modo che tu vivi con lei, ami con lei, soffri con lei. Sei lei.

E alla fine soprattutto per di una romantica emotiva come me, scendono inconsapevoli le lacrime e tutti applaudono frenetici, convinti che qualcosa è entrato nella loro anima per rimanerci. “What is your name?”, “Senti, io devo annà”, “Bye, Devoannà”.