Il dramma di Leone, il gatto scuoiato vivo e morto dopo giorni di sofferenza. Una società che colpisce le sue parti più deboli. Come si può compiere un'azione così spaventosa?
Ribelle quanto basta amo gli animali e in particolare i gatti. Inseguo sempre i miei sogni come quello di scrivere e da sempre racconto storie spesso e volentieri di mici e micie.
Leone si è arreso alla sofferenza, i suoi lamenti quando mangiava erano strazianti per i nostri cuori. Lui voleva vivere, ha lottato come un leone ma si è dovuto arrendere perché lui era piccino mentre la sua sofferenza era grandissima. Adesso dormi sereno. Vai nell'alto dei cieli dove ci sono solo le anime pure degli animali. Queste sono le parole delle volontarie che hanno soccorso Leone, il gattino scuoiato vivo ad Angri, in provincia di Salerno.
"Ciò che è successo a Leone è un atto così ignobile e fuori dalla logica che non ho le parole giuste". Questo è uno stralcio della lettera aperta che il sindaco di Angri ha scritto ai suoi cittadini. E' solo un gatto, diranno in tanti, con tutte le persone che muoiono in guerra e per tante altre ragioni. Ma a queste persone, io rispondo, avete una vaga idea della sofferenza atroce che questo piccolo esserino può aver patito? Assolutamente spaventosa e incalcolabile. E mi domando continuamente, non riesco ancora a concepire quanto successo. Quale essere umano, che io non definirei tale, può aver soltanto pensato di compiere un'azione così spaventosa? E di che cosa ancora può essere capace nei confronti di qualsiasi essere vivente? Sono scioccata da questo avvenimento assurdo ed efferato.
Sono scioccata e addolorata e mentre la mia Tina, vent'anni compiuti con baldanza, mi porge la testina per farsi accarezzare, mentre Calypso, Liuba e Shira la guardano gelosissime, penso in un loop mentale continuo al dolore inferto. Senza una ragione. Questo avvenimento terribile ha scosso gli animi a tal punto che è stata fatta una raccolta per una taglia di 13 mila euro, per chi individua e denuncia l'autore di questo crimine. E spero venga trovato. E punito con lo stesso rigore della crudeltà inferta.
Non riesco a raccogliere le idee, non riesco a razionalizzare i pensieri. Sono preoccupata che i nostri figli vivano in un mondo dove questo accade sovente. Ricordiamo Angelo, il cagnone che scodinzolava appeso a un albero, mentre delle giovani bestie, chiamate ragazzi lo stavano uccidendo. E mi monta una rabbia assurda e irrefrenabile, per una società dove le sue parti più deboli, anziani, bimbi e animali subiscono impotenti la crudeltà di esseri che io non riesco a definire umani.
So che quello che dico serve a poco ma non ho potuto fare a meno di ricordare, di onorare la memoria di questo esserino innocente, che ha lottato invano con tutte le sue forze. Il Ponte dell’Arcobaleno è una leggenda bellissima che ci narra come potrebbe essere l'aldilà per gli animali, che ci è stata tramandata dalle tribù degli Indiani d’America e fa parte dei miti sui gatti e sui cani.
E' un luogo fiabesco, ricco di piante e fiori profumati, dove i nostri piccoli amici pelosi ritrovano le forze e la giovinezza, e giocano felici sotto il sole, nell'attesa di trovare i loro padroni e ricongiungersi finalmente per sempre. Buon ponte dell'arcobaleno piccolo Leone. Arrivederci.