Barbie un film perfetto e da non perdere in cui immergersi per capire di più della nostra società
Ribelle quanto basta amo gli animali e in particolare i gatti. Inseguo sempre i miei sogni come quello di scrivere e da sempre racconto storie spesso e volentieri di mici e micie.
Ho pensato di cominciare in mille modi diversi. Non me ne piaceva neanche uno. E sapete perché? È difficilissimo spiegare le sensazionali caleidoscopiche...si proprio cosi...un termine inconsueto ma calzante, che descrive le mille reazioni contrastanti alle altrettante sfaccettature di questo controversissimo film, che in meno di venti giorni ha incassato oltre un miliardo di dollari. Questo, senza ombra di dubbio, dopo un’astuta campagna promozionale, di marketing e commerciale che ha fatto crescere a dismisura le attese.
Si. Proprio lei. La bionda, mitica, leggendaria e perfetta "Barbie". Ha segnato, senza dubbio alcuno, la vita di milioni e milioni di bambine di tutte le età ma mai e poi mai avrei pensato di sedermi in una sala buia e letteralmente bere la versione sapientemente diretta da Greta Gerwig, di questo incredibile viaggio nel mondo della fantasia, Barbieland, dove centinaia di modelli diversi della bambola, sviluppati nel corso dei decenni, di ogni nazionalità e professione, vivono insieme in un paradiso di plastica rosa. È pazzesco questo mondo fatato, dove ogni cosa è contestualmente finta e reale, dove sei trasportato, tuo malgrado, in uno scenario che tante di noi, guidate dal lungo volo della fantasia , a suo tempo, magari hanno anche immaginato ad occhi chiusi, incantate dalla perfetta bellezza di questa femmina stereotipata e unica, ideale e irreale nella sua femminilità esacerbata.
Troviamo Barbie Insegnante, Barbie Dottoressa, Barbie Operaia, Barbie Giudice della corte suprema e Barbie Presidente, solo per citarne alcune. I personaggi delle bambole maschili che accompagnano Barbie, con in prima fila Ken Originale, e poi tutti gli altri Ken – interpretati da una vasta serie di attori affascinanti, si scatenano in divertenti coreografie in questo finto e variopinto paesaggio. Sanno perfettamente qual è il loro posto in questo mondo. Questo mondo incentrato su Barbie. Mi limito a questo. Non voglio nella maniera più assoluta fare lo spoiler....ucciderei chi lo facesse a me, che adoro andare al cinema.
Voglio soltanto dire che, in primis, "Barbie" non è un film per bambini. È una pellicola di critica sociale sapientemente orchestrato in modo da non sembrarlo, ma questo mondo patinato, dove tutto è assolutamente perfetto ed ideale, l'ironia pungente ed il sarcasmo celato in modo sopraffino toccano tutti i temi più salienti ed eternamente presenti della nostra vita. Nella Casa dei sogni di Barbie dove “ogni sera è la sera delle ragazze” troviamo la vera essenza di una società tutta al femminile, un matriarcato quasi tutto rosa, dove una a dir poco splendida Margot Robbie, Barbie stereotipata, si accompagna al biondo, questa volta platinato e strepitoso nel suo ruolo (anche come cantante) Ryan Gosling di “La La Land”, il summenzionato Ken Originale, abbronzato, glabro e piuttosto noioso, sempre alla ricerca della sua conquista.
"BARBIE HA UNA BELLISSIMA GIORNATA TUTTI I GIORNI, MA KEN HA UNA BELLISSIMA GIORNATA SOLO SE BARBIE LO DEGNA DI UNO SGUARDO". Scenografia, costumi e coreografie sono dei capolavori, ma la vera essenza di tutto è l'eterno contrasto uomo donna, l'analisi di un patriarcato che in Barbieland non esiste proprio, ma vi entrerà se pur per poco e devo fermarmi per non svelare troppo di questa favola per adulti, che ha centrato il bersaglio al primo colpo. Tutto è splendidamente e falsamente perfetto fino a che, in modo inconsueto la realtà si fa strada, il mondo vero viene conosciuto in primis entrando in modo singolare nella testa di Barbie stereotipata e poi tutto comincia.
Comincia dai piedi. E da strani pensieri. E mi fermo qui. La caratteristica particolare ed unica di questo film è proprio quella dei contenuti nascosti e subliminali, nelle metafore largamente presenti, in un equilibrio ben congegnato, dove i punti deboli e gli anacronismi della società saltano fuori, magari dai particolari più innocenti, così buttati lì quasi per caso, ma in realtà costruiti in modo sapientemente orchestrato. Ovviamente le diverse letture rendono vivo il dibattito, e le due fazioni, uomini e donne si scontrano sui social con pareri discordanti, a seconda dell'interpretazione. ''C’è una sola cosa al mondo peggiore del far parlare di sé, ed è il non far parlare di sé.”, diceva Oscar Wilde.
È importante per me mantenermi volutamente sul generico, perché la vicenda narrativa è talmente strana, che merita che ognuno la veda in toto e se ne faccia un' opinione personale. Sono una strenua sostenitrice del libero arbitrio, sempre nel profondo rispetto dei pareri altrui.
È molto difficile non sconfinare in rivelazioni poco gradite, soprattutto per un finale a sorpresa, ma non poi del tutto, intuibile a mio parere seguendo la vicenda con molta attenzione. Un particolare apprezzamento per la colonna sonora, la musica è vita, sempre, che sta avendo ascolti stratosferici, con grandi artisti di importanza mondiale, come Dua Lipa, Nicki Minaj, The Kid Laroi, Billie Eilish, Lizzo e, ovviamente, e non poteva assolutamente mancare l’iconica Barbie Girl di Acqua, e complimenti anche per i titoli di coda se andate a vedere il film capirete perché. E per un finale degno di quanto detto.
"SII SEMPRE TE STESSO, A MENO CHE TU NON POSSA ESSERE UNA BARBIE. QUINDI, SII UNA BARBIE"