Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore
A Venezia ogni luogo è Cultura. La Biennale Architettura 2023 “ Time Space Existence”, si espande, oltre ai Giardini ed all’Arsenale. Per la prima volta partecipa la Repubblica del Niger in un luogo ricco di storia.
E’ l’isola di San Servolo che accoglie nella Palazzina Libeccio, l’Africa con il Padiglione della Repubblica del Niger.
San Servolo è un luogo interessante da conoscere, a pochi minuti con il vaporetto da Piazza San Marco, dispone di un centro congressuale, sale per meeting, spazi polivalenti.
Il tutto è immerso in un parco grandioso che sa di storia. Alberi antichi, come la palma delle Canarie ed i grandi pini d’Aleppo. L’isola fu per un millennio sede monastica, poi ospedale per i malati mentali, fino alla riforma della psichiatria, 1978. La Provincia di Venezia ha conservato la proprietà dell’isola, restaurandola con grande impegno per rendere fruibile un patrimonio e sostenere un dialogo internazionale.
Come il progetto “ARCHIFUSION- NIGER”, immerso nell’oasi verde, dove il padiglione propone: installazione Brique Magique, fondale con motivi decorativi, cucina solare, esperienza sensoriale. Il parco è già una galleria d’Arte: sculture permanenti di Arnaldo Pomodoro, Oliviero Rainaldi, Sandro Chia, Fabrizio Plessi, Marco Lodola.
Fino al 26 novembre 2023 la Biennale Architettura promuove l’incontro tra culture con la Repubblica del Niger per conoscere gli habitat tradizionali nigerini ed il “mattone magico”, mattone di terra fresca che fornisce refrigerio durante la stagione calda.
Sotto la responsabilità di un Commissario Sig. Ibrahim Souleymane e di un curatore Sig. Boris Brollo, la cultura occidentale e quella africana si fondono. Il progetto “ARCHIFUSION”, vuole condividere un’esperienza per trovare alternative nella resilienza climatica e scambiarsi idee comuni.
Il mattone è il protagonista assoluto realizzato fin dall’antichità. Qui viene presentato un mattone innovativo, per la costruzione delle case tradizionali, il Brique Magique.
Un’evoluzione nella forma, nei fori interni e nella confezione, in terra cruda che sfrutta la composizione del territorio. Il fondale che valorizza la tecnica decorativa di bottega, è stato realizzato da trenta artisti, quasi tutti italiani che hanno lavorato sulle case tradizionali nigerine.
Alcuni artisti: Nino Barone, lavoro geometrico, il giallo, il rosso e il verde si distaccano tra loro grazie al nero che accentua le forme; Marvin, disegni sfumati delicatamente come segni di un murales sospeso fra le mura. Annamaria Gelmi, artista di Trento, sembra tornare al minimalismo degli anni settanta, con segni neri orizzontali ed obliqui, che solcano le mura, come frammenti del passato.
Scomodi segmenti che cercano una via più libera nella tridimensionalità, nella scultura, nelle grandi dimensioni, realizzate internazionalmente. In Biennale Architettura 2023, la curatrice Lesley Lokko, per la prima volta sostituisce gli architetti con i “pratictioners”, trasportando la definizione di una professione ad un termine che richiede più apertura di sguardo e contaminazione fra le discipline.
Un modo per cambiare la percezione dell’architettura ed aprirsi a nuovi insoliti spazi.