Si avvicina la Mostra del cinema di Venezia: grandi titoli tra nazionalità che si incontrano in Laguna
Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore
Tutti in fila. Il film di apertura in concorso alla 80esima Mostra del cinema di Venezia è “Comandante” di Edoardo De Angelis con Pierfrancesco Favino.
Ventitré i film in concorso di cui ben sei italiani. Con De Angelis “Enea” di Pietro Castellitto, “Finalmente l’alba” di Saverio Costanzo, “Lubo” di Giorgio Diritti, “Io Capitano” di Matteo Garrone, “Adagio” di Stefano Sollima.
Cinquantaquattro le nazionalità nel fitto programma. Il direttore Alberto Barbera avrà come madrina Caterina Murino e dal 30 agosto al 10 settembre 2023 i registi italiani gareggeranno con mostri sacri come Luc Besson, David Fincher, Michael Mann.
Anche le donne che sono solo quattro, hanno il loro peso. Per citarne due: la newyorkese Sofia Coppola con “Priscilla”, dedicato alla moglie di Elvis Presley e la cineasta polacca Agnieszka Holland che ha emozionato con “Europa Europa” nel 1990. Quest’anno la sceneggiatrice è in concorso con “Zielona Granica-Confine verde”, ambientato prima dell’invasione russa, girato in bianco e nero.
La Giuria Internazionale è presieduta dall’americano premio Oscar Damien Chazelle, apprezzato per il frizzante “La La Land” che aveva aperto la 73esima Mostra in Laguna.
Il film maker è in buona compagnia, con la statunitense Laura Poitras vincitrice lo scorso anno del Leone d’oro con “Tutta la bellezza e il dolore”. C’è pure il Leone d’argento miglior regia nel 2021 con “Il potere del cane”, la neozelandese Jane Campion. Il regista-attore Gabriele Mainetti è l’unico italiano in Giuria, in concorso con “Freaks out” in Mostra nel 2021.
Ma Venezia80 non è solo il concorso. Le sezioni collaterali a volte dominano per qualità nella selezione. Come la sezione “Orizzonti”, “La settimana della critica”, “La giornata degli autori” e “Venezia Classici”.
Alberto Barbera cura la selezione di “Venezia Classici” con Federico Gironi.
La Giuria, composta da studenti di cinema, presieduta dal regista e sceneggiatore trentino Andrea Pallaoro ha partecipato a Venezia con “Medea” (Orizzonti), “Hannah” (Coppa Volpi a Charlotte Rampling) e lo scorso anno con “Monica” assegnerà il premio Venezia Classici, per il miglior film restaurato.
Tanti i cult movie come “Bellissima” di Luchino Visconti del 1951, che segna i cinquanta anni dalla scomparsa di Anna Magnani. Ma anche l’immenso “Andrej Rublev” di Andrej Tarkovskij del1966, una inedita ricostruzione della versione integrale censurata prima della sua uscita.
Non da meno il documentario di Orson Welles del 1958 “Portrait of Gina Lollobrigida”. Per l’incantevole attrice, fotografa, la “Lollo”, morta recentemente il 16 gennaio, sarà proiettato “La provinciale” di Mario Soldati.
Grandi titoli annunciati e distribuiti fra il concorso e le altre sezioni. Notevoli le opportunità, anche nei Fuori Concorso, con registi come Woody Allen, Roman Polanski o Wes Anderson che parteciperà con un cortometraggio “The Wonderful Story of Henry Sugar”.
Lo sciopero della Sag-Afra (sindacato statunitense degli attori cinematografici e televisivi e degli artisti radiofonici), se non si sbloccherà qualcosa con un accordo, influenzerà l’arrivo delle star in Mostra.
Infatti non parteciperà alla Première del suo secondo film a Venezia (il primo “A Star is Born”, con la talentuosa Lady Gaga nel 2018) l’attore-regista Bradley Cooper. Un biopic in concorso, “Maestro”, dedicato al grande compositore Leonard Bernstein.
Una mostra che compie ottant’anni, sempre al passo coi tempi, per mantenere uno sguardo sul futuro del mondo. Il pubblico infatti non vede l’ora di partecipare al rito in Laguna, non solo del red carpet e lo dimostra prenotando i biglietti per le proiezioni che sono quasi tutti sold out.