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Ricerca impetuosa di Paola Grott tra mito e natura

DAL BLOG
Di Alda Baglioni - 08 febbraio 2025

Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore

Un’affluenza delle grandi occasioni. A Palazzo Roccabruna la mostra di Paola GrottPercorsi. Essere donna tra miti e natura” ha suscitato un interesse inatteso il 31 gennaio, che ha visto la gente aspettare all’ingresso in fila, quasi sorpresa dalla folla.

 

L’artista, nata Trento, si forma all’Istituto d’arte A. Vittoria nella sua città e all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano dove ha lavorato; morirà improvvisamente nel 2022.

 

Il suo percorso artistico, ricco di premi e mostre personali, spazia fra pittura, incisioni con acquaforte e opere a cera persa. Paola viene celebrata nel nobile cinquecentesco Palazzo Roccabruna dalla curatrice Micaela Bertoldi con un intervento di Giuseppe Calliari, critico d’Arte.

 

I lavori esposti, tra mappe geografiche e mappe dell’anima, fra paesaggi di montagna e paesaggi mentali, tra volti femminili, miti e desideri reali, mostrano il simbolismo della Grott ereditato anche dall’artista arcense Luigi Bonazza. "L’occhio dialoga con l’anima attraverso il colore…", dice Paola.


Il rosso è simbolo di potenza sessuale, in Cina come le lanterne che indicavano le case chiuse. E lei lo usa con decisione, come un richiamo di forza e autorevolezza.


In “Andata e ritorno” del 1998, il rosso primeggia in forme contorte dai giochi di luci ed ombre con fili immaginari che tendono ad allontanare la forma. Un gioco di sguardi tra rossi e dee in “Artemide, Grande dea, Rosso Afrodite, Alfea”, del 2004.


La voglia di superare i confini che la nostra società ci impone per andare oltre in “Off Limits”, simbolico, tra paesaggi geografici di montagna e linee rosse che vorrebbero dialogare oppure rifiutare gli schemi imposti attraversando i limiti.

 

Montagne conosciute, vissute, rifiutate ed amate che la rappresentano come in “Alla Sarca”, dove, fra le dure rocce, sembra mostrarsi un nudo femminile di schiena.

 

Si lascia spazio all’immaginazione, per studiare, ricordare e sognare. Diceva di lei, l’intellettuale critico delle Arti, Luigi Serravalle: “ Ma ci sono questo segno robusto, queste diagonali impetuose, il fervore gestuale degli impianti per cui l’artista aggredisce la tela quasi a voler dimostrare che una donna può usare colori e supporti con la stessa sicurezza ed efficacia dei maschi…”. E anche meglio.

 

"Percorsi. Essere donna tra miti e natura", Paola Grott.

A Palazzo Roccabruna - via Santa Trinità 24 - Trento.

Fino all’8 marzo 2025.

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