L'attore trentino Enrico Bassetti fa il pieno di applausi al Festival di Venezia: ''C’è stato un grande interscambio tra noi ed il regista''
Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore
Siamo assieme ad uno dei protagonisti del film “Una sterminata domenica” di Alain Parroni. Un romanzo di formazione, protagonisti tre ragazzi, Brenda incinta, Alex sta per diventare padre, Kevin riempie la città di Roma con il suo nome. Una sorta di “Jiules e Jim” contemporaneo. Enrico Bassetti, attore, interpreta Alex, ha ventidue anni, è nato e vive a Riva del Garda.
Come Parroni, è alla sua prima esperienza in un film. Il regista, nato nel 1992 nelle campagne romane, ha esordito nel 2017 con un cortometraggio “Adavede”. “Una sterminata domenica”, presentato ad Orizzonti (dedicato a film rappresentativi di nuove tendenze estetiche ed espressive), è stato premiato alla 80.ma Mostra del cinema di Venezia con il Premio Speciale Giuria Orizzonti. Enrico racconta la sua esperienza attoriale.
“Ho cominciato a scuola, al liceo Maffei di Riva del Garda, poi Verona in un gruppo teatrale e poi all’Accademia di Arte Drammatica di Udine, due anni, fino quando mi hanno cacciato per divergenze. Sono poi andato a Roma per i provini di “Una sterminata domenica”. Solo Federica Valentini proviene dalla periferia romana, il terzo interprete Zackari Delmas vive a Torino. Abbiamo girato a Torvaianica, a Tor San Lorenzo, ad Ardea. Anche senza volerlo diventi un po’ di quelle zone, che sono le tue, è un film personale''.
''Con gli altri - prosegue Bassetti - si sono creati equilibri, recitavamo liberi, nonostante una preparazione ed una sceneggiatura. Ci affidavamo ad Alain. Non so se l’esperienza mi ha cambiato ma sono sicuro che il film ha toccato profondamente i punti che hanno in comune i ragazzi della provincia, sia di Roma, o Milano, o Parigi, ragazzi che desiderano trovare il proprio posto nel mondo. C’è stato un interscambio tra noi ed il regista; per esempio in una scena ho bucato una ruota della moto, era un imprevisto che comunque è servito per la scena. Parroni cercava la perfezione nel girare. Ci studiava, la luce doveva essere come aveva in mente. Abbiamo girato da ottobre a dicembre, per cinque settimane circa. Il film però si svolge in estate, con bagni al mare''.
Fotograficamente è bellissimo, grazie ad Andrea Benjamin Manenti. Anche le musiche, sono di Shiro Sagisu, famoso compositore giapponese di film di ‘anime’. Il film esce in Italia il 14 settembre, è stato presentato in questi giorni al Toronto Film Festival, prodotto da Fandango e da Road Movie del regista tedesco Wim Wenders che ha dato suggerimenti, quando stava girando in Giappone il suo “Perfect Days”. E’ lui che ha creato il contatto con il famoso compositore di anime Sagisu.
La storia ruota sulle appartenenze e sulle estraneità, culturali e visive. I tre protagonisti rappresentano una giovane generazione in movimento continuo, dove la famiglia è assente, c’è assenza di genitorialità, non ci sono figure di riferimento, nemmeno il Papa. ''Federica incinta rappresenta il futuro - racconta ancora Bassetti - e sua nonna (che è la nonna del regista) mostra la realtà del rito e della magia. Kevin, il più giovane è l’istinto, io Alex, sono riflessivo e fragile, verso un futuro senza testimoni. Nell’insieme è come un grido di aiuto e sarebbe interessante sapere che c’è qualcuno che ti cerca. Ora voglio continuare a recitare, andrò presto a fare provini a Roma”.
Il film è stato apprezzato per le sue nuove tendenze estetiche ed espressive. Alain Parroni ( diplomato RUFA) ha sviluppato “Una sterminata domenica - An Endless Sunday” nel contesto del TorinoFilmLab, organizzato dal Museo Nazionale di Cinema di Torino dove si è svolto un laboratorio internazionale per la formazione di professionisti del cinema. Nelle sale in questi giorni.