Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore
L’illusione è realtà. "Infinito presente" dell’artista giapponese Yayoi Kusama è un viaggio allucinante, nel suo mondo speciale che la rende libera e famosa. “La sacerdotessa dei pois” nel 2014 diviene l’artista più popolare nel Mondo per l’Alt-Newspaper. E’ un grande successo infatti la mostra nel prestigioso palazzo della Ragione a Bergamo, iniziata il 17 novembre 2023 e prorogata al 21 aprile perché sold out.
Yayoi nasce a Matsumoto; vuole fare l’artista ma la famiglia conservatrice non la sostiene considerandolo un mestiere disonorevole. Lei però nel 1957 va a vivere a Seattle e poi a New York dove conosce la pittrice statunitense Georgia O’ Keeffe, affascinante, disinibita, considerata monumento dell’arte moderna americana, simbolo di indipendenza femminile.
Tra Minimalismo, Pop Art, Performance Art, Psichedelismo, Yayoi reinventa il suo stile, dipingendo su oggetti, su pareti, sul proprio corpo. Ossessionata dai suoi demoni, la pioniera della Pop Art, per sua scelta torna in Giappone e dal 1977 vive in ospedale psichiatrico. Il suo studio è a Shinjuko.
Femminista ed ambientalista fra pochi giorni, il 22 marzo 2024, novantacinquenne, viene celebrata con “Firefies on The Water”. Il lavoro fa parte di una serie di Infinity Mirror Room e proviene dalla collezione del Whitney Museum of American Art di New York. The Blank Contemporary Art e il Comune di Bergamo sono i promotori; il curatore è Stefano Raimondi.
Con l’allestimento ideato da Maria Marzia Minelli visitiamo l’immaginario di Yayoi, la sua ricerca, le sue poesie, filmati, scritti, fotografie. Poi si arriva all’unica installazione, si può accedere alla stanza uno alla volta, per pochissimi minuti. Ci si immerge nell’oscurità, si avverte l’acqua, le pareti ricoperte da specchi, le piccole luci appese al soffitto, sono 150, lucciole “firefies”.
Ci invita a meditare l’artista, a fermarci per caricarci di energia e di luce. Siamo soli davanti all’infinito, siamo un punto tra gli altri. La realtà viene superata dall’immaginario. Kusama lo chiama “camuffamento psichico”, rottura di confini corporei dove il corpo si perde in una superficie infinita.
L’Arte per Yahoi è liberazione, abbandono dalle paure e riconquista culturale collettiva. "Creo arte per la guarigione di tutta l’umanità". Lei, con i suoi grandi occhi, non smette di vedere oltre le apparenze.