Il mondo della cultura in lutto, addio a Sergio Bernardi, fondatore della rivista Uct e ideatore del Premio Trentino dell'anno
Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore
"Uno dei miei primi vanti era stato il mio nome". Non sono parole di Sergio ma di Elsa Morante ne “L’isola di Arturo”.
Un incipit memorabile. Perché Bernardi era ossessionato, giustamente, dall’incipit e lui di vanti ne ha tanti: fondatore della rivista Uct e ideatore del Premio Trentino dell’anno.
Sergio Bernardi, di origini emiliane, si trasferisce a Trento negli anni sessanta. Artista ribelle, tante le mostre anche all’estero, la ribellione è un linguaggio e l’arte è impegno sociale.
Il suo dialogo con il mondo, dopo l’insegnamento, si è concretizzato nella creazione della rivista culturale Uct nel 1975 che lascerà cinque anni fa.
Uct: un progetto di servizio civile che dà spazio ai giovani per svolgere attività di formazione e informazione. UomoCittàTerritorio, tre parole che rendono l’animo di Bernardi.
Rivista attenta all’individuo, alle tecnologie che possono minacciare l’uomo e il suo ambiente, agli eventi culturali, artistici e sociali del Trentino e non solo dove l’uomo viene visto laicamente.
Grande interesse per il territorio, da difendere da eventi distruttivi come l’esplosione della Sloi, fabbrica in periferia di Trento, via Maccani, che produceva miscele antidetonanti per benzene, il piombo tetraetile, altamente nocivo per l’uomo e l’ambiente. La fabbrica è esplosa il 14 luglio del 1978.
Bernardi ha pubblicato e seguito la vicenda per anni e anche la figlia regista Katia ha realizzato un docufilm. Problemi irrisolti in cui il Trentino, territorio idilliaco, deve ancora fare i conti.
Tra arte, editoria, scrittura, con una certa attenzione al cinema e alla musica, Sergio Bernardi, carattere determinato, è stato addolcito dalla presenza delle sue donne creative, Mariagrazia, la moglie, Katia ed Elena, le figlie che lo hanno assolutamente amato, dall’incipit alla fine.