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"Effetto Festival", un riferimento culturale trentino: il teatro comunale di Pergine Valsugana ha raccolto lo scettro da Trento dopo la chiusura del cinema Astra

DAL BLOG
Di Alda Baglioni - 18 gennaio 2024

Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore

Cultura è teatro e cinema di qualità. Dopo la chiusura del cinema Astra, Trento ha ceduto lo scettro.

 

Il teatro comunale di Pergine Valsugana l’ha "recuperato". Merito dell’impegno e progettualità del direttore artistico Denis Fontanari, di Rocco Serafini e Giuli Moser - curano programmazione e proiezione cinema - coadiuvati da un nutrito staff artistico e di collaboratori, promotori di una rassegna cinematografica e teatrale decisamente interessante.

 

Martedì 16 gennaio, è iniziato il secondo ciclo di “Effetto Festival”, con la sala affollata, desiderosa di vedere finalmente un film pluripremiato che non smetterà di ricevere gratificazioni: “Anatomia di una caduta” di Justine Triet.

 

Vincitore della Palma d’Oro a Cannes 2023 come miglior film, agli European Film Awards 2023, vince al Golden Globe 2024 - miglior film e sceneggiatura - nonostante il comitato di selezione per gli Oscar non l’abbia proposto.

 

A Trento (uscito il 26 ottobre nelle sale) è passato velocemente, toccata e fuga. Praticamente neppure una toccata. Ignorato dalla programmazione cittadina come “The Old Oak” del mitico Ken Loach. Una situazione quella di Trento cinema, che lascia davvero basiti.

 

Torniamo alla proiezione perginese, al film della frizzante, senza peli sulla lingua, Justine Triet, scritto con il compagno Arthur Harari.

 

E’ la storia di un’esistenza sospesa di una coppia d’intellettuali, tra episodi di scrittura e la gestione del loro giovanissimo figlio; la protagonista è Sandra (Sandra Huller) che subito affascina per la sua determinata interpretazione.

Notevoli i primi e primissimi piani, la profondità nel trattare una crisi familiare dove il bambino Daniel (lo splendido Milo Machado Graner) diviene simbolo di giustizia e di saggezza e dove pure un cane si ritrova involontariamente protagonista.

 

La famiglia vive in un luogo innevato della Francia, in uno chalet vicino Grenoble, dove nulla è scontato.  Anche la parola sovrasta la scena, lei scrittrice tedesca, che parla inglese con il marito francese e sempre lei che amorevolmente accudisce il figlio. 

 

La musica assolutamente in primo piano, è Pimp brano opera del rapper 50 Cent, con sonorità ossessionanti, diffuse ad un volume esagerato; timbri e ritmo esagerati di una partitura eseguita al pianoforte pure da Daniel, il figlio della coppia, che ha perso la vista in un incidente quando aveva 4 anni.

 

La protagonista Sandra Voyter, scrittrice apprezzata interrompe il dialogo durante un’intervista con una giovane quanto impacciata giornalista, rimandando l’incontro per l’assordante musica che si diffonde nell’abitazione, una suggestiva baita d’alta montagna.

 

Nel frattempo il bambino esce con il cane. Al suo ritorno trova il padre riverso a terra morto, con il cranio devastato. Una tragedia che ci porta nell’intimo della coppia, nei loro desideri e nelle loro aspettative che si sono spezzate, dopo l’incidente subito dal bimbo. Chi ha ragione, chi è il colpevole

 

Nel film un avvocato amico di Sandra, Vincent (Swann Arlaud), probabilmente innamorato della donna, cercherà di difenderla dall’accusa di omicidio. Non si può raccontare la storia, si deve solo entrare pian piano nei fatti, eventi che vengono gestiti da un tribunale a dir poco grottesco. Si vogliono mettere in luce temi che vanno al di là del thriller per riflettere sull’identità di una donna libera e famosa.

 

Un dubbio che ci porta a pensare ai rapporti malati di alcune coppie, rapporti che vedono l’invidia nei confronti di donne di successo, violentate anche psicologicamente dai compagni di vita.  La rassegna di Pergine propone titoli selezionati vincenti, per mostrare un cinema innovativo ed internazionale come “Il male non esiste” immerso nella natura e nella musica, del giapponese Ryusuke Hamaguchi, il prossimo 5 marzo.

 

Anche la rassegna teatrale perginese è interessante, a partire da “Donne guerriere” regia di Gianfranco Pedullà, con Ginevra Di Marco e Gaia Nanni. Un omaggio alle “donne guerriere” del nostro tempo, il 7 marzo 2024. Impossibile nominarle tutte.

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