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BLOG. Anche a Trento l'atteso film ''Girl'' di Lukas Dhont

Film rivelazione a Cannes viene proiettato al cinema Astra di Trento. La pellicola prende spunto da una storia vera. Un film ottimista, ma che presenta una pecca
DAL BLOG
Di Alda Baglioni - 20 ottobre 2018

Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore

Non ci sono dubbi. Victor vuole essere Lara. “Girl” del belga Lukas Dhont è una sfida continua. Con la famiglia: il fratellino, con cui lei si sente come una mamma (che non c’è) ed il padre molto attento ed affettuoso, con la scuola di danza classica, dove Lara inizia tardi, ha quindici anni e le sue compagne hanno preparato il corpo, in particolare i piedi, molto prima. Tutto è doloroso ma lei appare sempre sorridente e disponibile.

 

Le compagne, pur sapendolo, vogliono vederla nuda, mettendola in imbarazzo. Ma lei cederà. Aspettare con irrequietezza l’operazione che la renderà donna, è difficile.

 

L’adolescenza è un turbinio di emozioni, verso gli altri, verso il proprio corpo che cambia. Il suo in particolare non cambia velocemente, nonostante la cura ormonale. Lei ha fretta, di crescere, di diventare quello che lei desidera da sempre, di vincere i pregiudizi.

 

Un film prende spunto da una storia vera. Dice il regista, vincitore della Camèra d’Or a Cannes 71, “Il film è iniziato dal bisogno di dire qualcosa su come percepiamo il genere, la femminilità e la mascolinità”.

 

Dhont ha conosciuto la donna che nel 2009, ha vissuto quella storia e con lei ha instaurato un rapporto di amicizia. Silenzi, sguardi, primi piani, steadycam, non si stacca quando Lara balla, osserva, soffre.

 

Lara è forte e coraggiosa affronta la società ed il suo corpo “scocciato” per nascondersi. Lei non si vuole nascondere, il suo dramma esistenziale è profondo e crea squilibri.

 

Ci vuole l’aiuto della famiglia, delle istituzioni, degli psicologi, della medicina. Un’equipe che deve viaggiare in sinergia, senza limiti di tempo per conoscere gli imprevisti e saperli prevedere.

 

Non è facile, lo esprimeva “The Danish girl” diretto da Tom Hooper, con Eddie Redmayne. Einar Wegener, Lili Elbe, ha la stessa inquietudine e fretta. La prima persona nella storia, siamo negli anni venti, ad essere identificata come transessuale ed essersi sottoposta ad un intervento chirurgico di riassegnazione sessuale. Una tragica fine accompagnerà la vicenda. Ma erano altri tempi.

 

Il film del regista ventisettenne, è un’opera prima ed  il ballerino,Victor Polster,  che viene dalla Royal Ballet school di Anversa si cimenta per la prima volta come attore protagonista. Polster vince come miglior interprete alla Certain Regard di Cannes. Il film si porta a casa quattro premi e viene selezionato per l’Oscar come miglior film straniero dove ci sarà anche  “Dogman” con l’imprevedibile Marcello Fonte, del nostro Matteo Garrone.

 

Un bel match.

 

“Girl” con il suo finale ottimista ha un’unica pecca, non convince la comunità dei transgender, perchè Victor Polster non lo è, è cisgender.  Il film è in proiezione al cinema Astra di Trento.

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